19/11/2013 15:52 CEST - Doping

Davis, Djokovic costretto a rifare 4 volte il test durante il doppio

TENNIS - Novak Djokovic è stato tenuto cinque ore per un test antidoping durante il doppio della finale di Davis. Il medico della nazionale serba spiega: "Era troppo idratato". E attacca: "Un abuso".

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Novak Djokovic incita i suoi compagni
Novak Djokovic incita i suoi compagni

Emergono nuovi dettagli sul controllo antidoping cui Novak Djokovic si è dovuto sottoporre durante il doppio in finale di Davis a Belgrado. Il medico della nazionale serba Zdeslav Milinkovic ha attaccato la WADA: "I controlli normalmente vengono fatti o la mattina o dopo le partite. Tenerlo cinque ore chiuso in una stanza gli ha impedito di tifare per i suoi compagni: è stato un abuso".

Il medico ha spiegato che Djokovic ha dovuto ripetere il test quattro volte. "Era perfettamente idratato per la partita" ha detto, "ma gli hanno detto che il campione di urina non rispettava i parametri di densità e di acidità che la WADA richiede". Quindi il serbo ha dovuto assumere cibi e liquidi e attendere che fossero metabolizzati per fornire un campione che rispettasse tali parametri.

Considerato che i giocatori vengono testati anche per il passaporto biologico, non è certo strano che un tennista venga controllato durante la finale di Coppa Davis. Non è nemmeno così negativo e deprecabile che uno dei giocatori non coinvolti nel doppio venga testato mentre i compagni sono in campo: se i test si facessero solo la mattina o la sera sarebbro troppo prevedibili e dunque meno efficaci. Ma c'è chi ritiene che la severità dei medici che hanno costretto Djokovic a ripetere più volte il test sia solo una reazione dopo le pesanti parole del numero 2 del mondo contro la WADA durante il Masters.

"Sono stato molto coinvolto nel suo caso" diceva, parlando della situazione di Troicki. "Lui è un mio caro amico. Dimostra ancora una volta che il sistema della WADA non funziona. Quando vieni selezionato a caso per i controlli antidoping, gli ufficiali della WADA dovrebbero darti chiare indicazioni di quello che devi fare e dei rischi che puoi correre. Certo, lui ha qualche colpa. Ma anche la dottoressa che gli ha detto che avrebbe potuto fare il test il giorno dopo ha sbagliato. Avrebbe dovuto dirgli delle gravi conseguenze cui Troicki andava incontro invece di dirgli che sarebbe bastato scrivere una lettera e tutto sarebbe stato ok. E ora per via della non professionalità di questa persona, lui ha la sua carriera rovinata. Lui viene squalificato per un anno e quella dottoressa così non professionale può tornare al lavoro domani. Io non mi fido più di questo sistema. Anche nel caso di Cilic, l'hanno squalificato per positività a una sostanza e questa sostanza non l'hanno nemmeno direttamente trovata nel suo campione. In questa situazione, sono solo i giocatori a pagare. E domani a chi toccherà per la negligenza di questi cosiddetti professionisti?".

 

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