22/11/2013 13:05 CEST - Doping

Haase positivo e coperto nel 2006? Ecco la verità

TENNIS - In un controllo antidoping del 2006, i valori di testosterone di Robin Haase sono risultati troppo alti. "L'ATP mi ha inviato una lettera allarmante" ha detto, "perché volevano verificare il sospetto che avevano nei miei confronti". Caso insabbiato? Nienteaffatto. Il testosterone era prodotto dal suo organismo. "Ha frainteso il senso della lettera" spiega il direttore dell'autorità antidoping olandese.

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Robin Haase (Julian Finney Getty Images)
Robin Haase (Julian Finney Getty Images)

Nel 2006, a 19 anni, Robin Haase riceve una lettera dall'ATP. In un controllo antidoping, la concentrazione di testosterone nelle sue urine è troppo alto. Una concentrazione di testosterone rispetto all'epitestosterone (T/E) superiore a 4:1 può essere un indicatore di pratiche dopanti.

Nonostante la sua grande somiglianza con il testosterone, l'epitestosterone è privo di effetti fisiologici (stando alle attuali conoscenze è una molecola priva di attività fisiologica). I livelli di epitestosterone sono solitamente elevati nei giovani maschi e tendono poi a stabilizzarsi in età adulta. Il rapporto tra testosterone ed epitestosterone (T/E) è indipendente dalla quantità di testosterone prodotto che varia da individuo ad individuo, in base all'ora del giorno, allo stato di salute e a numerosi altri fattori (normalmente oscilla dai 2.5 ai 10 mg/die). Per questo motivo l'epitestosterone rappresenta un buon indicatore per scoprire se l'atleta ha abusato di steroidi anabolizzanti a base di testosterone.

Tuttavia, il corpo umano può produrre da 2 a 11 microgrammi di testosterone: una produzione endogena alta finisce per alzare il T/E.

Haase legge la lettera e si impaurisce, contatta un medico e un avvocato. Gli viene richiesto di sottoporsi ad altri 3 controlli nelle successive due settimane. I test confermano che i risultati sono dovuti a una produzione spontanea del giocatore. Né l'ATP né la federazione olandese, al corrente dell'accaduto, prendono provvedimenti.

I media olandesi parlano subito di caso insabbiato, anche perché lo stesso Haase dichiara. "Sono stato trovato positivo al controllo nel 2006". Ma Herman Ram, direttore dell'autorità antidoping olandese, precisa: "Credo che Haase non abbia compreso cosa ci fosse scritto allora nella lettera. La missiva dell'ATP si riferiva al rapporto T/E troppo alto. Ma questo capita di frequente, e non è in alcun modo considerato come una positività al test antidoping. In questi casi, vengono sempre fatte ulteriori verifiche, analizzando o stesso campione una seconda volta o effettuando altri controlli in un breve intervallo di tempo, come nel caso di Haase. Se la conclusione è che si tratta di una produzione ormonale spontanea, non esiste alcuna prova di doping. Ed è questo il caso di Haase".

L'olandese non risparmia una frecciatina a Nadal: "Ha vinto tutto dopo un infortunio di sette mesi, dovrebbe essere controllato moltissimo".

AM

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