04/01/2014 06:36 CEST - WTA Auckland

Auckland: Ritorno al successo per Ana Ivanovic

TENNIS - Ana Ivanovic sconfigge Venus Williams per la seconda volta in 10 incontri in una splendida finale ad Auckland, ritrovando il successo in un torneo che le mancava da oltre due anni. Vanni Gibertini

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Ivanovic vince ad Auckland
Ivanovic vince ad Auckland

[2] A Ivanovic b. V Williams 62 57 64 in 2h19’

Davvero non poteva cominciare in maniera migliore questo 2014 per il circuito femminile: nella prima finale del nuovo anno due ex regine del tennis mondiale regalano grande spettacolo in una finale che ha offerto pathos, grande tennis ed il ritorno alla vittoria di Ana Ivanovic che con una sofferta vittoria su una rediviva e mai doma Venus Williams ha interrotto un digiuno che durava dal “masterino” di Bali alla fine del 2011. I nervi hanno quasi tradito la serba alla fine del secondo set, quando ad un game dalla vittoria e con il servizio a disposizione per chiudere il match è mancata nel momento più delicato, permettendo a Venus Williams di vincere quattro game consecutivi (dal 3-5 al 7-5) per allungare il match al set decisivo. “In quel momento ho iniziato a fare qualche errore che ero riuscita ad evitare fino a quel punto nella partita – ha detto la Ivanovic durante la cerimonia di premiazione - ciononostante ho continuato a giocare in maniera propositiva cercando di rimanere su ogni punto ed alla fine sono riuscita a spuntarla”.

Iniziato sotto un cielo coperto, il match ha visto il sole far capolino da dietro le nubi a fasi alterne durante le 2 ore e 19 minuti di partita, ma non si può certo dire che le condizioni atmosferiche abbiano influenzato il gioco. Le palle infatti sembravano filare via molto lisce dalle racchette delle due protagoniste, entrambe ben decise ad impostare il match in maniera molto aggressiva: Ana cercava di avvantaggiarsi della seconda palla di Venus, costantemente attaccata oltre un metro dentro la linea di fondo, e Venus dal canto si prodigava nella ricerca della rete con grande solerzia per togliersi dagli scambi ad alta velocità da fondo prediletti dall’avversaria.

Entrambe impiegano qualche game a carburare in battuta, con la prima di servizio di Williams che ha latitato per lunghi tratti del primo parziale (48% la sua statistica al termine del set), mentre il lancio di palla di Ivanovic ha mostrato alcuni vecchi problemi, consentendo a Venus di indovinare piuttosto facilmente le traiettorie di servizio. E’ il diritto di Venus a latitare spesso e volentieri, soprattutto quando l’americana deve spingere palle senza peso da dentro il campo. In poco più di mezz’ora il primo set prende la strada della serba con un perentorio 6-2, e quando l’ennesimo diritto di Venus finisce in rete nel quinto gioco del secondo parziale, il match sembra avviato ad una fine molto rapida, anche perché non si intravede nessuna crepa nell’armatura della bella Ivanovic. Venus però è una cavalla di razza, si aggrappa al servizio e non molla la presa, nemmeno quando l’avversaria mette a segno un clamoroso rovescio lungolinea ad una mano per il 5-3 e qualche minuto più tardi si issa a match-point con uno splendido passante incrociato. Il servizio ed il diritto la cavano d’impaccio in quel game e mettono abbastanza pressione addosso ad Ivanovic per farle commettere quel paio di errori in più che  consentono a Venus di rientrare in partita. Ana accusa il colpo, non riesce a sfruttare tre palle break nel gioco successivo che la manderebbero nuovamente a servire per il match, e sul 5-6 tre errori la condannano a giocarsi il set decisivo.

Ma anche la serba in quanto a classe non scherza: si scrolla subito di dosso la delusione per l’occasione mancata e capitalizza al meglio il calo di tensione di Venus in apertura di terzo set, ottenendo subito al primo game il break che poi si rivelerà determinante. L’americana fatica a tenere la battuta anche nei due turni di servizio successivi, salva quattro palle break rimontando in un’occasione da 0-40 nonostante i doppi falli che iniziano a pesare (quattro in tre game di battuta) ed evita di andare sotto di due break. Ma la Ivanovic non trema più, e nonostante qualche nastro sfortunato a sfavore, sul diritto conclusivo di Venus che si perde oltre la linea di fondo può lasciare andare un grido liberatorio e sdraiarsi a terra “alla Nadal” per celebrare il suo ritorno al successo e la migliore preparazione possibile in vista dei prossimi Australian Open.

Vanni Gibertini

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