13/01/2014 18:54 CEST - Australian Open - Lavagna tattica

Australian Open, day 1: (s)punti tecnici del giorno

TENNIS AUSTRALIAN OPEN - Al via oggi un appuntamento quotidiano che ci accompagnerà per tutti gli Australian Open, in cui analizzeremo ogni singolo colpo, scambio o situazione tattica in maniera dettagliata ed approfondita. All'interno una mini-rubrica dedicata al rovescio ad una mano. lucabaldi

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L'anticipo di Venus
L'anticipo di Venus

Gli anticipi di Venus
Quando si capisce di essere vicini all'esaurimento delle risorse fisiche, l'unica opzione rimane il tirare tutto, o la va o la spacca. Se questo accade a una campionessa assoluta, come stanotte a Venus Williams, il divertimento è assicurato. Tra la fine del secondo set del suo match contro Ekaterina Makarova, e l'inizio del terzo, oltre a spingere al limite e oltre qualunque palla le passasse vicina, Venus ha sparato i suoi colpi stando metri (metri!) dentro il campo. In controbalzo, a tutto braccio, in diagonale, lungolinea, a uscire dal centro, in risposta alla prima, in risposta alla seconda. Margine zero, aggressione totale. Perfino i raccattapalle sembravano intimoriti. Risultato, in circa un quarto d'ora una cosa come 15 vincenti e 10 errori, Makarova spettatrice non pagante, 3-0 avanti nel terzo. Poi è finita definitivamente la benzina, e arrivederci alla Venere Nera. Ma per quei pochi minuti, un irresistibile spettacolo di lucida insensatezza tennistica. E un sacrosanto “reminder”, per chi si fosse dimenticato di chi era stata Venus e di quanto talento abbia sempre avuto la fuoriclasse americana.

Il rovescio di Daniela
Fase centrale del terzo e decisivo set, partita dura contro una Heather Watson ordinata e combattiva. In difficoltà sulla sua diagonale preferita, la sinistra, Daniela Hantuchova nel giro di tre punti regala con il rovescio a due mani un saggio di sensibilità balistica fuori dal mondo. Prima, reagendo a una risposta diagonale strettissima di rovescio della Watson con un contro-diagonale contemporaneamente tanto estremo quanto dolcemente fintato, da finire a metà tra la riga del servizio e la rete, con l'avversaria a sei metri dalla palla. Poi, due punti dopo, con la seguente sequenza di “chicche” tecniche, sempre di rovescio: su scambio da fondo, pallonetto liftato diagonale, poi ancora, poi back centrale, poi pallonetto liftatissimo lungolinea, e chiusura violenta sempre lungolinea stavolta anticipando, in avanzamento, senza nemmeno fare lo split-step, ma schiaffeggiando la palla a due mani mentre sale dopo il rimbalzo senza interrompere la fluidità della corsa in avanti. E' un'esecuzione molto, ma molto più complessa e difficile di un tweener, per capirci. Altro che togliere il ritmo all'avversaria: Watson basita, letteralmente scherzata, e poco dopo sconfitta. Poesia.

Il dritto a una mano e tre quarti di Luksika
Un misto tra Fabrice Santoro e Marion Bartoli, con un pensiero che va all'indimenticabile Monica (non serve il cognome), ineguagliata nume tutelare dei quadrumani. Questo si è trovata davanti Petra Kvitova, con la particolarità che il colpo “destro” di Luksika Kumkhum, ventenne thailandese numero 88 del ranking, spesso viene eseguito a due mani solo per tre quarti del movimento a colpire, con l'opzione di lasciare la presa della sinistra per distendere il finale in modo quasi standard eseguendo il windshield-wiper di dritto. Questo consente alla tennista asiatica di accellerare, rallentare, stringere gli angoli o aprire le traiettorie in modo assolutamente imprevedibile, compensando così il gap di velocità pura e spin della palla derivante da una presa bimane normale. A questo aggiungiamo una “manina da tennis” niente male, buone variazioni in slice con entrambi i fondamentali, e ottima mobilità; per quanto concerne Petra, tanta confusione tattica (lungolinea scriteriati a raffica, invece di diagonali stretti a sollecitare il minore allungo laterale di chi usa colpi bimani), la mobilità di un semaforo piantato in mezzo al campo, ed ecco servita l'eliminazione a sorpresa. Attendiamo con curiosità e simpatia la Kumkhum nelle prossime prove, a partire dall'incontro con la Barthel.

Concludo l'approfondimento di oggi inaugurando una mini-rubrica, dal titolo auto-esplicativo.

One-handed backhand appreciation corner
I nostri eroi sono partiti in 37, 33 uomini e 4 donne che si ostinano con commovente dedizione a mantenere in vita un colpo elegante, difficile, in pericolo di estinzione, costantemente messo alla prova dallo strapotere del power-tennis estremo, ferito dal dilagare del top-spin, eppure ancora capace di regalare magie tecniche. Seguiremo, dando sostegno trasversalmente al tifo, le gesta di Igor Sijsling, Dusan Lajovic, Victor Hanescu, Grigor Dimitrov, Frank Dancevic, Michael Berrer, Michael Llodra, Feliciano Lopez, Philipp Kohlschreiber, Michal Przysiezny, Horacio Zeballos, Filippo Volandri, Julian Reister, Daniel Brands, Sergiy Stakhovsky, Roger Federer, Kenny De Schepper, Ivo Karlovic, Dominic Thiem, Carlos Berlocq, Guillermo Garcia-Lopez, Tommy Haas, Mikhail Youzhny, Jesse Huta Galung, Stanislas Wawrinka, Andrey Golubev, Nicolas Mahut, Samuel Groth, Tommy Robredo, Richard Gasquet, Dudi Sela, Leonardo Mayer, Albert Montanes nel tabellone maschile, e quelle di Roberta Vinci, Carla Suarez Navarro, Francesca Schiavone, Lourdes Dominguez Lino in quello femminile. Perchè è bello e giusto che un gesto tecnico che ha fatto la storia di questo sport non scompaia del tutto.

E dunque tristemente salutiamo e ringraziamo oggi Ivo Karlovic,  Carlos Berlocq, Tommy Haas,  Jesse Huta Galung,  Andrey Golubev, Nicolas Mahut, Samuel Groth, Dudi Sela e Albert Montanes tra gli uomini, e  Roberta Vinci tra le donne.
Ma per fortuna, felicemente onoriamo l'accesso al secondo turno di Kenny De Schepper, Dominic Thiem,  Guillermo Garcia-Lopez,  Mikhail Youzhny,  Stanislas Wawrinka, Tommy Robredo, Richard Gasquet e Leonardo Mayer.
Bilancio per la One-Handed Band, 8 vittorie, 10 sconfitte, ma aggravato da ben 3 scontri fratricidi (Garcia-Lopez vs Haas, Wawrinka vs Golubev, Mayer vs Montagnes), quindi neanche tanto male.
L'importante è continuare a resistere, domani è un altro giorno.

lucabaldi

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