24/03/2014 00:25 CEST - TENNISATP MASTERS 1000 MIAMI

ATP Miami: Fognini supera Lacko senza problemi

TENNIS ATP MASTERS 1000 MIAMI - Fognini supera Lacko in due set (64 64) senza concedere palle break, supportato da un pubblico più italiano che mai. Affronterà Bautista Agut, giustiziere di Janowicz. Da Miami, Massimiliano Di Russo

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Sony Open Tennis
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La Grande Prodezza, verrebbe da dire, quando l’ormai consueto ululato accompagna un dritto vincente di Fabio Fognini. E’ un pubblico decisamente amico quello che segue l’incontro  di secondo turno tra l’azzurro e Lukas Lacko, degno della miglior tradizione italica. Tra i tanti abbronzatissimi c’è anche Alessandro Nesta, di casa qui a Miami. La differenza tecnica tra i due tennisti è tutta a favore di Fognini, che già nel terzo game ha la possibilità di ottenere il break prima che l’avversario centri tre servizi vincenti,  laddove l’ultimo ha l’effetto di provocare nel ligure la prima (e non ultima) imprecazione della giornata.

“Ci si confonde con il campo vicino”  si lamenta qualcuno, riferendosi agli alè della Errani, impegnata poco lontano in doppio, che esaltano gli spettatori. Lacko per il momento tiene, ben supportato da un servizio che nega all’avversario la possibilità di prevalere negli scambi. Nel settimo game è però un doppio fallo a regalare a Fognini una seconda palla break, sciupata da un dritto in rete che ne scatena la furia. “Epperò Laver era un’altra cosa”, puntualizza subito una signora due file davanti e non si capisce se si riferisca al maggior garbo dell’australiano o alla differenza tecnica che vede l’ex campione prevalere sul Nostro.  Sul quattro pari però l’incontro gira: Lacko commette qualche errore di troppo mentre dall’altra parte Fognini sale in cattedra con il dritto. Come risultato l’italiano si ritrova avanti di un set e di un break. La tribuna trabocca entusiasmo e a qualcuno scappa un flebile “Che campanilismo!”, più di ammirazione che di rimprovero.

Ottenuto il break in apertura di secondo set Fabio amministra senza continuare a rischiare nulla sul proprio servizio. Così anche gli italiani di Miami possono rilassarsi pensando a come passare la serata che li attende, scambiandosi confidenze su aragoste e caipirinhe. Anche Nesta è soddisfatto e si permette un “Però, tira forte Fognini!” di grande impatto. Fabio gioca bene, solo nell’ottavo game si concede una piccola imprecazione giusto per non perdere l’abitudine. Poco dopo, mentre il sole viene via, termina un incontro nel quale il ligure non ha concesso l’ombra di una palla break contro un avversario che è stato sovrastato ancor più nettamente di quanto dica il punteggio.  A questo punto avremmo voluto chiedergli se tutto quel pubblico che tifa per lui è stato fonte di maggior pressione o un ulteriore stimolo a far bene. Avremmo voluto chiedergli se in un eventuale ottavo di finale sentiva di poter mettere in difficoltà Nadal, che qui non ha mai vinto, come fece a Pechino. Avremmo voluto chiedergli che effetto gli ha fatto a fine match posare per una foto con Nesta, che si è presentato da lui come un qualsiasi tifoso. E invece non abbiamo potuto, al pari della giornalista di Tennis Now Blair Henley, perché nella mixed zone di lui non c’era traccia. La Grande Amarezza.

Massimiliano Di Russo

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