dalla nostra inviata a Montecarlo 

La gastronomia di qualità è decisamente di moda tra i Top player. Dopo la recente iniziativa di Novak Djokovic di aver aperto un ristorante biologico a Monaco – anche se il serbo da anni presta una grande attenzione ad un’alimentazione sana e e di qualità – ecco che anche Stan Wawrinka si cimenta ai fornelli.

Ormai lo svizzero, dopo la storica vittoria del 2014 contro Roger Federer, non è di casa solo al Country Club. Infatti, da ieri, per lui, non ci sono più segreti neanche nelle cucine degli hotel più esclusivi del Principato.

Eh già, ieri a mezzogiorno, Stan si è calato nei panni di un aiuto cuoco affiancando Marcel Ravin, chef stellato dell’esclusivo Montecarlo Bay Hotel, della SBM (Société des bains de mer). L’obiettivo? La preparazione di un raffinatissimo risotto agli asparagi. Stan Wawrinka non è il primo ad essere guidato dallo mano esperta di Ravin: il famoso chef ha già accolto nella sua cucina altri sportivi di alto livello come il calciatore Jérémy Toulalan e i piloti Nico Rosberg e Romain Grosjean.

Per il n. 4 del mondo, seguito tutto l’anno da un dietologo come molto altri tennisti, l’esperienza si rivela davvero piacevole, lui che è amante della buona cucina e preferisce “generalmente il salato piuttosto che il dolce, così come condividire un buon pranzo con gli amici. Poi, quando si viaggia molto, bisogna essere aperti ai vari tipi di cucina“. Il piatto preferito di Stan? “Il cibo speziato e i piatti al curry assaggiati in India“. Ma in cosa si è cimentato esattamente Stan? Si è trattato di un risotto agli asparagi mantecato con una mousse di avocado e frutto della passione per il quale lo svizzero ha messo particolare impegno nello sbucciare e tagliare gli asparagi. Ma attenzione, il tutto andava preparato in soli 30 minuti! Insomma, in cucina è fondamentale coniugare savoir-faire e rapidità, un po’ come nel servizio o il rovescio. E Stan ne sa qualcosa.

Oggi, durante la conferenza stampa dopo la vittoria contro Kohlschreiber, abbiamo chiesto all’elvetico della sua esperienza in cucina: “È stata una cosa molto carina e mi hanno accolto con grande gentilezza. E poi non era facile, bisognava essere molto rapidi perché il piatto fosse pronto in soli 30 minuti“. E chi erano le cavie del risotto? Nessuna “vittima” ? – chiediamo (ovviamente scherzando), scatenando le risa di tutta la sala stampa: “Spero eccome che scherziate!” rilancia ridendo il tennista di Losanna. “Come vedete sono ancora vivo [ride] e sono stato io ad assaggiare il risotto. Era buonissimo!“.