Federer-Nadal, l’insolito abbraccio fra i super rivali per sostenere i giovani campioni (Raffaella Silipo, La Stampa)
Resteranno per sempre nella storia del tennis: hanno vinto 39 Slam in due, si affrontano da una parte all’altra della rete dal 2004, hanno giocato infinite, drammatiche finali […] a citare i numeri dei trionfi non si finisce più. Eppure l’altra sera si abbracciavano ridendo e saltando come bambini nel PalExpo di Ginevra, dopo il trionfo della loro squadra, il Team Europe, alla Laver Cup. Una vittoria che non conta proprio niente, in termini di punteggio Atp – perché la Laver Cup è un’esibizione, nulla aggiunge alla carriera di chi vince e nulla toglie a chi perde. Una vittoria che non porta nemmeno la loro firma agonistica, anche se Federer è l’organizzatore: la partita definitiva, infatti, l’ha vinta il tedesco Zverev contro il canadese Raonic. Federer ha 38 anni, Nadal 33. Persino loro, nelle loro carriere abbaglianti, hanno conosciuto spesso la sconfitta: è la legge del tennis, lo sport del diavolo. Hanno pianto su tie break sfumati per un soffio e su infortuni da cui pareva non si potessero risollevare. Non smettono di giocare perché amano la sfida per se stessa, perché sanno calcolare ma non giocare al ribasso, perché vogliono vincere ma sono capaci a perdere. Lo si è visto in questi tre giorni «inutili» di Laver Cup, dove si sono spesi in campo e in panchina senza mai risparmiarsi, improvvisandosi coach per i colleghi, ridendo, incitando, disperandosi, per la gioia dei fan di tutto il mondo […] Federer e Nadal sono la dimostrazione vivente che non si diventa campioni immortali soltanto con gli allenamenti feroci, i servizi a 250 all’ora, gli insidiosi rovesci in back o gli implacabili dritti in top. Il vero campione sa conservare l’amore puro per lo sport, la voglia inesauribile di giocare e mettersi in gioco anche quando è inutile, la capacità di passare il testimone ai più giovani. Sempre che se lo sappiano prendere.
