Una contro tutte: Monica Seles e Arantxa Sánchez Vicario

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Una contro tutte: Monica Seles e Arantxa Sánchez Vicario

Dal 1975 28 giocatrici hanno occupato la prima posizione del ranking mondiale. Ripercorriamo le loro storie. La jugoslava Monica Seles e la spagnola Arantxa Sánchez Vicario

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Il 30 aprile 1993 si giocavano i quarti di finale del torneo di Amburgo su terra rossa. La numero 1 del mondo Monica Seles aveva vinto il primo set contro la bulgara Magdalena Maleeva ed era in vantaggio 4-3 nel secondo set. All’improvviso dagli spalti si precipitava sul rettangolo da gioco un uomo, Günther Parche che si scagliò contro Monica armato di un coltello. La ferì alla schiena, all’altezza della spalla sinistra. Si scoprì successivamente che l’aggressore era un tifoso maniaco di Steffi Graf. Colpire Seles per consentire alla Graf di riconquistare la vetta del ranking. L’obiettivo del folle fu tristemente raggiunto.

La ferita subita da Monica fu modesta; gravissime invece furono le conseguenze psicologiche di quell’aberrante attacco personale. Da quel giorno e fino al 14 agosto 1995 Seles non giocò più una partita ufficiale e la rivale Steffi Graf riconquistò la prima posizione mondiale.

Ebbe la forza e il coraggio di ritornare, la tennista mancina che giocava a due mani sia il diritto che il rovescio. Fu capace di conquistare il suo quarto Australian Open nel 1996, battendo la tedesca Anke Huber in due set in finale, ma non fu più la stessa. I gravi problemi legati alla depressione e alla bulimia, conseguenti a quel terrificante e vile gesto, non le consentirono di mantenere la forma fisica adeguata alla competizione di alto livello.

Sfiorò un’impresa al Roland Garros 1998. A poche settimane dalla morte del padre, sconfisse in semifinale la numero del mondo Martina Hingis; a un passo dalla conquista del suo decimo Slam, venne sconfitta in tre set da Arantxa Sánchez (7-6 0-6 6-2). La sua ultima partita giocata è stato il primo turno del Roland Garros 2003; l’annuncio del ritiro ufficiale dalle competizioni arrivò solo nel febbraio 2008, a 34 anni.

Ma facciamo un passo indietro. Monica è nata il 2 dicembre 1973 a Novi Sad nella ex Jugoslavia (oggi in Serbia) da una famiglia di origine ungherese. Il padre, disegnatore, giocava spesso a tennis con il fratello Zlatan, di 8 anni più grande di lei; iniziò anche lei, da piccola, a giocare a tennis. Racconta lei stessa che il padre le disegnava sulle palline i personaggi del suo cartone preferito, Tom e Jerry, perché il tennis doveva essere un divertimento, solamente un gioco.

A scuola incontrò molto difficoltà legate a una dislessia non diagnosticata; confessa che il padre fu l’unico in grado di capire che le serviva un modo non convenzionale per apprendere, e non convenzionale sarà il suo stile nel rettangolo da gioco.

Si fece notare vincendo un torneo a Miami nel 1985 da Nick Bollettieri che, dopo una corte spietata al padre, lo convinse a farsi affidare la piccola tennista. Fu proprio lui a costruire il suo caratteristico gioco: modifica gli ampi movimenti di apertura e diminuisce l’utilizzo del polso per limitare i rischi di tendiniti, le rende il servizio più fluido lavorando sul lancio di palla. Ma è soprattutto sul continuo pressing sull’avversaria per entrare in campo e chiudere con lo schiaffo al volo ad essere la strategia vincente per Monica.

Mancina di nascita, aggrediva istintivamente ogni pallina, con ferocia e urla ad ogni impatto. Un atteggiamento che spaventò il grande pubblico che fece fatica, soprattutto all’inizio, a provare simpatia per la “nuova” arrivata.

Giocò la prima stagione completa da professionista nel 1989 e vinse anche il primo titolo a Houston in cui era entrata grazie a una wild-card, battendo in finale una Chris Evert ormai prossima al ritiro. Alla fine della partita, Chris disse “She is the next”. Il mese successivo, il primo incontro con la numero 1 del mondo, Steffi Graf; è la semifinale del Roland Garros e la bimane serba perse, ma riuscì a trascinare il match al terzo set.  

La rivincita è rimandata all’anno seguente. Il Roland Garros 1990 fu il primo sigillo Slam per Monica, vincendo in finale proprio su Steffi Graf (7-6 6-4). A 16 anni e 6 mesi Monica diventò la più giovane tennista a vincere il Roland Garros; nonostante le premature uscite da Wimbledon e dallo US Open (quarti di finale e terzo turno), la belva di Novi Sad terminava l’anno conquistando il titolo di “Maestra” nell’ultimo atto della stagione.

Il biennio 1991-1993 consegna Monica Seles alla storia del tennis. Nel marzo ’91 scalza dalla vetta del ranking Steffi Graf che deteneva il trono da quasi quattro anni. Vince tutti e tre gli Slam a cui partecipa, Australian Open, Roland Garros e US Open, mentre è costretta a saltare l’appuntamento a Londra per un infortunio. Dal settembre 1991 al giugno 1993 è lei la regina del circuito, la giocatrice da battere per 113 settimane consecutive.

Dieci titoli, le conferme all’Australian Open, al Roland Garros e agli US Open, con la sola sconfitta in finale a Wimbledon contro Graf, e il terzo titolo alle WTA Finals chiusero un 1992 praticamente perfetto. I numeri di questo biennio (gennaio 1991-febbraio 1993) fanno riflettere: 159 vittorie a fronte di sole 12 sconfitte (92,9% di vittorie), 33 finali raggiunte su 34 tornei giocati. Nei tornei dello Slam, 55 partite vinte a fronte di una sola sconfitta (Wimbledon 92).

A soli 19 anni, Monica aveva già vinto otto prove del Grande Slam. Era lei la vera dominatrice. Ma come detto il destino aveva altri piani per lei.

La settima giocatrice a issarsi in testa al ranking WTA è stata la spagnola Arantxa Sánchez Vicario. Nata a Barcellona il 18 dicembre 1971, prese in mano la racchetta seguendo l’esempio dei suoi fratelli maggiori Emilio e Javier, entrambi tennisti professionisti). Tennista tenace e combattiva, impostava il suo gioco prevalentemente da fondo campo. Ha sempre concesso pochissimo in termini di errori gratuiti ma lo sforzo fisico profuso su ogni singolo punto spesso finiva per scontarlo nelle fasi finali di tornei e partite.

Arantxa Sanchez ITF World Champions Dinner 1996 (Art Seitz)

Amata e supportata dal pubblico, Arantxa fu condannata ad eterna seconda insieme a Gabriela Sabatini, dietro le due fenomenali Steffi Graf e Monica Seles. La sua tenacia e i risultati ottenuti durante l’assenza di Seles dal circuito, le hanno consentito di entrare nell’Albo d’Oro delle numero 1 del mondo. Nel 1995, sempre ai danni di Steffi Graf, Arantxa Sánchez è stata la giocatrice da battere per 12 settimane non consecutive.

Fu altresì un’ottima doppista aggiudicandosi ben 10 titoli del Grande Slam tra doppio femminile e doppio misto. Ha chiuso la sua carriera nel 2002. In bacheca, 3 Roland Garros (1989, 1994, 1998) e uno US Open (1994).

SCONFITTE DA NUMERO 1 SUBITE DA MONICA SELES

1991S. Graf – SELES6-4 6-3San Antonio
1991S. Graf – SELES7-5 6-7 6-3Amburgo
1991G. Sabatini – SELES6-3 6-2Roma
1991J. Capriati – SELES4-6 6-1 7-6San Diego
1991M. Navratilova – SELES6-3 3-6 6-3Oakland
1992J. Capriati – SELES6-2 7-6Key Biscayne
1992G. Sabatini – SELES7-5 6-4Roma
1992S. Graf – SELES6-2 6-1Wimbledon
1992M. Navratilova – SELES6-4 6-2Los Angeles
1992A. Sanchez – SELES6-3 4-6 6-4Toronto
1993M. Navratilova – SELES6-3 4-6 7-6Parigi
1993M. Maleeva – SELES4-6 3-4 RIT.Amburgo
1995S. Graf – SELES7-6 6-0 6-3US Open
1996I. Majoli – SELES1-6 7-6 6-4Tokyo
1996J. Novotna – SELESNDMadrid
1996J. Novotna – SELES7-6 6-3Roland Garros
1996K. Studenikova – SELES7-5 5-7 6-4Wimbledon
1996J. Novotna – SELES7-5 3-6 8-6Atlanta
1996S. Graf – SELES7-5 6-4US Open
1996J. Capriati6-3 6-3Chicago
1996K. Krumm – SELES5-4 RIT.WTA Finals

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