Il quotidiano australiano ‘Herald Sun’ ha regalato ai propri lettori un gustoso approfondimento dedicato ai tatuaggi dei tennisti più famosi del mondo.
Partiamo dalla numero 1 del mondo, e ci riferiamo ovviamente ad Aryna Sabalenka: il tatuaggio della bielorussa è probabilmente il più iconico del circuito del tennis mondiale. La tigre sull’avambraccio sinistro rappresenta il suo spirito potente e coraggioso e oltretutto l’anno di nascita di Aryna, il 1998, è inevitabilmente l’anno della tigre. Nel corso dell’intervista in campo successiva alla vittoria nei quarti di finale con Pavlyuchenkova la numero 1 ha parlato proprio del suo tattoo: “L’ho fatto giusto un mese prima di compiere 18 anni, era una cosa che avevo in testa da un po’ di tempo. Per me rappresenta tantissimo, è come se fosse lì per ricordarmi di non mollare mai, di cercare di essere sempre aggressiva in campo e di essere affamata. Se vincerò l’Australian Open per la terza volta obbligherò tutto il mio team a tatuarsi una tigre, ve lo posso assicurare”. In finale – dal suo angolo – tiferanno Swiatek?
Uno dei tatuaggi di Naomi Osaka – apparentemente ispirato al simbolo di Batman ma di colore rosso – è stato ideato dalla sorella maggiore Mari, che dopo aver tentato senza grande successo la carriera tennistica (si è ritirata nel 2021 all’età di 24 anni) si è dedicata all’arte e al fashion design: la giapponese sulla caviglia ha un altro piccolo tattoo, che rappresenta un uccello.
Dayana Yastremska (24 anni, numero 33 del ranking WTA) ha invece deciso di dedicarne uno alla madre Maryana e al loro rapporto speciale: “La citazione sul mio avambraccio mi ricorda di lottare sempre, fino alla fine: nel corso delle partite lo guardo spesso, è una specie di promemoria”.
L’ex numero 30 del mondo in singolare e attuale numero 20 della classifica di doppio Bethanie Mattek-Sands ha da sempre dominato il campo con la sua personalità e con i colori dei suoi outfit: il suo braccio destro, tornando ai tatuaggi, è decorato con fiori colorati e con un’ape, in onore al soprannome dell’americana (‘Bee’). Renata Zarazua (27 anni, numero 70), recentemente battuta da Jasmine Paolini proprio a Melbourne, ha invece scelto di tatuarsi i cinque cerchi olimpici dopo la partecipazione ai Giochi di Tokyo 2020. Elina Svitolina ha almeno quattro tatuaggi, tra cui una tigre, un classico “Carpe Diem” sulla mano e un grande simbolo sulla spalla, che rappresenta l’amore per la figlia e per l’Ucraina, la sua patria d’origine.
Passiamo rapidamente al circuito ATP, e partiamo dai tatuaggi di Thanasi Kokkinakis: una farfalla sulla gamba, una citazione dedicata ai nonni sul braccio destro, una rondine sulla mano sinistra e infine una corona d’ulivo sulla spalla sinistra, in onore, verosimilmente, delle sue origini greche. Cameron Norrie ha invece deciso di tatuarsi due momenti decisivi della sua carriera tennistica: un paesaggio con un cactus per ricordare il trionfo a Indian Wells del 2021 e un puma sul torace dedicato alla prima presenza in un torneo dello slam (Wimbledon 2016): “Il mio allenatore è argentino e io adoro il rugby (i ‘Pumas’ sono infatti la nazionale argentina, ndr), volevo fare un tatuaggio evitando però una scelta troppo banale”. E non ci hai deluso.
Matteo Berrettini è probabilmente uno dei re dei tatuaggi a livello maschile: “Sì, ne ho molti, direi 11, ma il numero è destinato a crescere. Secondo me rappresentano una forma d’arte ma mia nonna non ne va così fiera…”. Tra i suoi tattoo possiamo citare una bussola e un sole sul braccio, senza dimenticare la data di nascita del fratello Jacopo. Rimaniamo in Italia con Lorenzo Musetti: il suo tatuaggio è uno dei più famosi del circuito, e ci riferiamo al battito del cuore con una racchetta al centro, che simbolizza ovviamente l’importanza del tennis nella vita del semifinalista di Wimbledon 2024. “Mi ha aiutato mio zio, che di mestiere fa il cardiologo: è lui che ha ‘fotografato’ la frequenza del mio battito cardiaco”. Il carrarino ha altri tattoo, in particolare l’ancora di una nave sul polso e una citazione sul torso. Anche Flavio Cobolli è un amante dei tatuaggi: la lupa, simbolo di Roma, e poi una serie di citazioni in diverse lingue, dall’italiano al cinese, fino a Topolino, disegnato sul braccio. “Adoro colorare il mio corpo” ha raccontato Flavio in un’intervista.
Corentin Moutet sul collo ha una citazione che riassume al meglio il suo talento e il suo modo di divertirsi in campo: “Chaos makes the Muse”. Mentre sul braccio il mancino francese ha optato per “No Rain, No Flowers”, se non ci fosse la pioggia no, non crescerebbero i fiori, e non ci resta che prendere appunti. Chris O’Connell (30 anni, numero 70 della classifica ATP) ha scelto di tatuarsi un cerchio incompleto: “Mi ricorda che non esiste niente di perfetto”, ma il suo rovescio a una mano – tutto sommato – non è così malvagio.
Jordan Thompson ha puntato sul patriottismo, tatuandosi lo stemma australiano sopra i classici cerchi olimpici: “Per me rappresentare la mia nazione ha un valore inestimabile”. Anche il suo connazionale Alex de Minaur ha scelto un tema simile per il suo tatuaggio sul pettorale sinistro: ha deciso di scrivere il numero “109”, dal momento che è stato il 109° giocatore a rappresentare l’Australia in Coppa Davis.
Nick Kyrgios, invece, si è alzato sui pedali, staccando il resto del gruppo, e non avevamo dubbi: si è fatto tatuare addirittura nove pokemon, i profili dei suoi giocatori NBA preferiti (tra cui Kobre Bryant e LeBron James) e, infine, perchè no, una citazione di Oscar Wilde, sulla gamba: “Ogni uomo mente ma dategli una maschera e sarà sincero”. Finalmente un pizzico di autocritica?
Chiudiamo con Stan Wawrinka e con la famosissima citazione del poeta irlandese Samuel Beckett: “Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail Again. Fail better”. Non avere paura di fallire, che magari, prima o poi, casomai, vinci uno Slam.
