Seconda sconfitta italiana del giorno dopo Luciano Darderi, tocca purtroppo a Giulio Zeppieri. Una prova molto difficile per il romano contro il campione in carica del Roland Garros Carlos Alcaraz. E in ogni caso terminata a testa alta dall’azzurro, che ha dimostrato di poter sedere a tavola con i migliori ancora una volta. E lo espone anche in conferenza stampa.
“Carlos può giocare qualsiasi colpo in qualsiasi parte del campo”, spiega Zeppieri, “ed è difficile leggerlo perché può incrociare, giocare sulla riga, giocare palle corte. La partita è stata molto difficile, lui giocava bene, e di solito nei primi turni lui magari regala qualcosa di più, oggi ha sbagliato veramente poco. Era molto concentrato e ho avuto davvero poche chance, niente da dire. Ho fatto il massimo, ma lui oggi era sopra di gioco e sopra di livello“.
Ci sta, anche se le cose sono ovviamente cambiate, il paragone con l’unico precedente, nel 2022 ad Umago: “La partita è stata molto diversa perché sono passati 3 anni, e lui da allora ha vinto 4 Slam, inoltre 3 su 5 è diverso da su 3. Lì ero entrato in campo forse con meno consapevolezza del mio gioco, ma esprimendo un tennis di alto livello, oggi invece già conoscendomi, sapendo che posso esprimere un ottimo tennis è partito molto bene. Mi ha dato poche chance di fare la partita pari, è stata quella la differenza. Lui sicuramente è più forte e più centrato, è migliorato molto. La mia stagione proseguirà con i tornei Challenger, visto che ho ancora pochi tornei da poter giocare con il ranking protetto. Proverò a giocare e fare dei punti per tornare dove credo di meritare“.
E la cosa più bella è la concentrazione a cui Alcaraz si è sottoposto prima di affrontare Giulio. Segno che conosceva il valore del suo avversario: “Con Carlos ci conosciamo, lui è partito benissimo oggi, sapeva che posso esprimere un tennis di alto livello. Sin da subito è partito bene, mi ha fatto capire che sarebbe stata una partita di alto livello, quella è stata la difficoltà, non mi ha mai fatto entrare davvero in partita. Questa è la difficoltà di giocare con gente del genere, che se vai sotto loro prendono a giocare con ancora più facilità“.
Ripartire dai Challenger non è ovviamente facile, ma è fondamentale per mettere partite nelle gambe e fare punti: “A livello Challenger le partite sono diverse, specie da quelle come oggi. Vieni qua, giochi contro un avversario forte su un campo prestigioso, e sai che devi giocare al massimo altrimenti la partita non c’è. Nei tornei più piccolini dipende molto di più da te, dalla voglia che hai tu di stare lì, di lottare anche in condizioni non ottimali. La difficoltà più grande è scendere in campo con il giusto atteggiamento e sapere che la partita dipende da te, e devi fare il massimo, magari anche per vincere il torneo“. E infine una battuta (ricordando l’episodio raccontato in precedenza da Gigante): “Ovviamente avrei preferito giocare con Hassan che con Carlos. Ero convinto che avrei trovato Gigante, perché non ci vedevamo sul tabellone…e poi ho pescato Alcaraz. Ovviamente uno per torneo deve giocarci con questa gente qua, ma è andata così, speriamo in sorteggi migliori per le prossime volte“.