Non poteva che chiudersi sull’amata terra rossa spagnola la carriera di Albert Ramos Viñolas, tennista 37enne nativo di Barcellona, che questa settimana ha appeso la racchetta al chiodo al Challenger di Valencia. Dopo due vittorie nei primi due turni, il veterano spagnolo ha ceduto nei quarti di finale a Jan Choinski, che ha posto fine a una carriera lunga 18 anni.
Verrà ricordato per tante cose Albert Ramos, ma principalmente per aver fatto parte della Generación Dorada del tennis spagnolo del decennio scorso, assieme a Rafael Nadal, David Ferrer, Fernando Verdasco, Feliciano López, Roberto Bautista, Pablo Carreño e Marcel Granollers. Ramos chiude la sua carriera con un bilancio di 281 vittorie e 333 sconfitte e un best ranking di 17 raggiunto nel 2017. Quattro i titoli conquistati, rigorosamente sulla terra rossa: Bastad 2017, Gstaad 2019, Estoril 2021 e Córdoba 2022.
Otto invece le finali perse, tra cui spicca quella di Monte-Carlo sempre nel 2017, suo anno d’oro. Nelle prove Slam invece spicca un quarto di finale a Parigi nel 2016 – sconfitto da Wawrinka – un terzo turno in Australia (2018) e due a Londra (2016-2017). A Flushing Meadows invece non è mai andato oltre il secondo turno.
Il rosso è sempre stato ideale per il suo tennis tattico, non incentrato sulla potenza, bensì sulla geometria, sugli angoli e sulle variazioni. Di Ramos si ricorderanno la vittoria contro Federer a Shanghai nel 2015 (7-6(4) 2-6 6-3) e il fatto che contro di lui Carlos Alcaraz abbia ottenuto la sua prima vittoria nel circuito ATP nel 2020.
Lascia perché il fisico non gli permette più di competere: in Sud America ha avuto uno strappo muscolare che ha portato a una pubalgia. “Quando mi alleno al massimo ho dolori. Dopo una vittoria, mi costa recuperare. Ad essere sincero, ho capito che doveva finire”, aveva dichiarato in un’intervista rilasciata PuntodeBreak durante il Conde de Godó 2025. “Non ho l’egoismo di aver bisogno di qualche riconoscimento speciale. Sono felice e tranquillo per tutto quello che ho fatto, per tutte le lotte e gli sforzi fatti per diventare un miglior tennista. L’unica cosa che spero è che la gente veda in me un giocatore che ha sempre cercato di dare il massimo durante tutta la sua carriera“.