Serena Williams: "Adoro 'cacio e pepe', verrò in Italia per la Fed Cup!"

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Serena Williams: “Adoro ‘cacio e pepe’, verrò in Italia per la Fed Cup!”

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Serena Williams nell’intervista pre-torneo di Miami conferma che verrà in Italia per disputare la Fed Cup. “Se necessario, anche da tifosa, al limite!”

La cucina italiana, si sa, è sempre un’ottima scusa per fare visita al nostro Paese. La pensa così anche Serena Williams che oggi, in conferenza stampa a Miami, ha confermato che sarà presente a Brindisi per l’incontro di Fed Cup contro l’Italia.

Verrò in Italia, è nei miei piani, al limite verrò da tifosa. Amo la pasta Cacio e Pepe” ha detto Serena, confessando l’amore per uno dei piatti tipici della cucina romana. Forse a Brindisi fanno meglio le orecchiette alla pugliese , con i broccoli o le cime di rapa. A Brindisi, se non cambia idea, insomma Serena conta di esserci. E se ci sarà sarà molto più dura per l’Italia, questo è sicuro.

In Federazione speravano proprio che non venisse. Mentre l’organizzatore Ernesto De Filippis nei giorni scorsi confessava la sua perplessità: “Se viene Serena ci sarà ancora più spettacolo e attenzione mediatica, anche se abbiamo già venduto moltissimi biglietti grazie alla sicura presenza delle due ragazze pugliesi Pennetta e Vinci, il rischio però è che si perda e che dall’anno prossimo si debba giocare la Fed Cup nella serie inferiore”.

“Se Dio vorrà ci sarò, incrocio le dita” ha detto e mimato Serena in sala stampa. Prima di ciò Serena, che oggi si è allenata, ha parlato delle sue condizioni fisiche. “Sto bene, sto cercando di evitare il dolore quanto possibile e vedere cosa succede.  Oggi mi sono allenata per la prima volta; sicuramente il primo incontro dirà molto sul mio stato di salute“. L’esordio della numero 1 del mondo è previsto per la giornata di venerdì, contro Monica Niculescu – le due si sono incontrate al primo turno anche ad Indian Wells, con Williams che ha vinto con il punteggio di 7-5 7-5. Serena non ha fatto uso di cortisone per curare il problema. “Non mi convince il cortisone, mi sono fatta fare un’ iniezione di antiinfiammatorio al torneo di Indian Wells per calmare il dolore“.

In merito alle sue ambizioni sul torneo la tennista è stata chiara: “Spero veramente di fare il meglio che posso, vincere il torneo o anche solo entrare in campo. Questo è quello che farò. Non sento pressione perché ho già vinto questo titolo in passato; mi piace stare qui, oggi mi sono sentita davvero bene mentre mi allenavo a Miami. Quest’anno, più di altri anni in passato, voglio divertirmi“.

I dottori le hanno detto che giocare così potrebbe peggiorare il problema, ma lei non sembra fare caso a questo. “So che potrebbe accadere, ma io amo Miami: vedremo quello che succederà”.

Sui record di Steffi Graf: “Per me ora la realtà dice 19. Penso che arrivare a 20 sia possibile ma ci sono tante giovani tenniste che vorrebbero vincere questi stessi tornei. Io prendo in considerazione un torneo per volta. Se comincio a pensare sul lungo raggio mi succede come l’anno scorso, quando poi non riuscivo a superare il quarto turno di nessuno Slam.

Sul ritorno a Indian Wells dopo 14 anni:Per me si è trattato di una esperienza incredibile, una delle più belle della mia vita a dire il vero. Sono stata accolta benissimo e mi sono divertita molto, penso sia stato il momento giusto per tornare“.

Conoscendo la storia delle Williams e dei forfait dell’ultima ora bisognerebbe prendere questa notizia con le molle. Anche a Reggio Calabria, per la finale del 2009 fino all’ultimo momento le Williams assicuravano che sarebbero venute, Serena giocava le finali WTA ma una settimana dopo vennero in Calabria la Glatch e la Oudin. Non la stessa cosa. E a San Diego nel 2010 giocarono la Vandeweghe, la Mattek Sands e di nuovo la Oudin. Due anni fa a Rimini la Lepchenko e la Hampton. L’anno scorso a Cleveland giocarono Mc Hale, Riske e Keys. Insomma, più “bidonare” di così le Williams non avrebbero potuto essere in tutti questi anni. Stavolta c’è la questione della partecipazione alle Olimpiadi di Rio e le due sorelle sanno che o queste Olimpiadi o mai più. Se non vengono a Brindisi gli tocca giocare per forza l’anno prossimo ma chi può sapere dove? Per Serena, che ormai abita più in Francia che negli USA, in fondo la trasferta in Italia non è così scomoda.

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