Jiri Vesely, le premesse per un campione ci sono tutte

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Jiri Vesely, le premesse per un campione ci sono tutte

La stagione 2015 sta donando al tennis un ragazzone di 198 cm capace di scalare ben 40 posizioni in un anno esatto. Jiri Vesely, classe 1993, si candida come protagonista del futuro del tennis. Scopriamo qualcosa in più su di lui

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Il 2015 dovrebbe essere l’anno dei newcomer, come dovrebbero esserli un po’ tutti, almeno nelle premesse. Quest’anno però anche grazie al nome di Jiri Vesely si ha qualcosa di più concreto. Il ceco iniziata la stagione come n.65 del mondo si è già spinto fino alla posizione n.35.

È stata proprio l’alba di quest’anno a regalarci il primo acuto del ceco: ad Auckland infatti da wild card è riuscito ad arrivare fino al trionfo dopo aver battuto due top 20, Gulbis e Anderson (ottavi e semi), e Adrian Mannarino in finale. Una favola in pratica, probabilmente una delle più classiche del nostro sport, ma che fortunatamente sembra non esaurirsi qui. Il resto dell’anno infatti vede altri piazzamenti illustri, come la recente finale di Bucarest o la semi di Casablanca (entrambi tornei 250). Gli è mancato un acuto sui campi che contano, perché in Australia e nei mille americani non è riuscito a vincere neanche una partita nonostante abbia sempre avuto dall’altro lato della rete tennisti alla sua portata (rispettivamente Troicki, Baghdatis e Delbonis).

Classe ’93 come Dominic Thiem, uno sul quale si sono versati fiumi di parole per il suo talento, anche giustamente dopo alcune prestazioni deluxe, Vesely ha già battuto il best ranking dell’austriaco (n. 36). Indubbiamente il ceco è arrivato al grande salto un anno dopo Thiem, ma attualmente la sua corsa sembra più pimpante di quella del suo coetaneo. Lo dimostrano i titoli e il rendimento di quest’ultimo anno (12 vittorie e 11 sconfitte per il ceco mentre l’austriaco ha 9 vittorie e 12 sconfitte). Importante però non dimenticare che a Miami Thiem vanta un bel quarto di finale. Analizzando però il primo anno di attività, o meglio i primi cinque mesi, Thiem di questi tempi oltre allo scalpo di Wawrinka non aveva fatto molto e soprattutto non aveva avuto il rendimento tutto sommato costante del ceco.

La storia di Vesely è forse fin troppo scontata: nato in Repubblica Ceca da un padre allenatore di tennis (ve l’avevo detto che era scontata) si è trasferito in Germania all’età di due anni. Dopo altri due ha iniziato a giocare a tennis in casa e giustamente il padre, magari per deformazione professionale o forse per evitare che combinasse disastri a casa, ha pensato bene di portarlo su di un campo. Gli idoli d’infanzia sono stati Tomas Berdych e Roger Federer, rieccoci con le banalità. Dotato di un gran servizio è sicuramente un giocatore da campi veloci, il resto dei fondamentali non è assolutamente da buttare, come del resto lo è il fisico. Infatti nonostante il metro e novantotto di altezza è un giocatore che in campo riesce a muoversi discretamente. Mettici poi che è mancino e allora il piatto si fa accattivante. Non bisogna essere grandi esperti di tennis per intuire che un bestione del genere può far strada a Wimbledon (ad Ivanisevic fischiano le orecchie).

Vesely è un ragazzo sul quale fare estremamente attenzione, ha dimostrato di valere quantomeno la fiducia. Votato come Atp Star of Tomorrow del 2013 tra i primi cento è sicuramente uno di quelli che promette di più anche se non bisogna dimenticare che ci sono tennisti come Coric e Chung che fanno parte della classe ’96. Il circuito però sembra aver trovato un tennista affidabile e soprattutto capace di una carriera importante. Il futuro ce lo dirà, ma magari a Jiri Vesely lo sta già dicendo.

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