Ecco chi c’è dietro al fenomeno Quinzi

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Ecco chi c’è dietro al fenomeno Quinzi

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Filippo Baldi
 

TENNIS AZZURRI – Tutti i riflettori sono puntati su Gianluigi Quinzi, di fatto una giovane stella per cui si prospetta una carriera entusiasmante. Gianluigi, però, non è il solo giovane italiano ad avere talento e prospettive: scopriamo gli altri  tre nomi emergenti del tennis italiano.

Tutti i riflettori sono puntati su Gianluigi Quinzi, di fatto una giovane stella per cui si prospetta una carriera entusiasmante, non solo per il giovane tennista marchigiano, ma anche per tutti coloro che aspettano da tanto tempo di vedere un italiano ai piani più alti del ranking. Gianluigi, però, non è il solo giovane italiano ad avere talento e prospettive: la sua fama ha favorito in un certo modo la crescita di altri ragazzi che, a dir loro, hanno beneficiato della mancanza di attenzione per poter lavorare sodo e guardano al loro più quotato collega come ad uno stimolo per migliorarsi e colmare le proprie mancanze.

MATTEO DONATI
Età: 18 (28.02.1995)
Classifica ATP: 413

Nel passaggio al professionismo, per Matteo Donati si è conclusa una stagione ricca di soddisfazioni e costellata dalla vittoria di quattro titoli Futures su quattro finali disputate: due in Finlandia e due in Italia (Trieste e Biella) a cui si aggiunge una semifinale a Santa Margherita Di Pula. Il tennista piemontese, a partire dall’anno scorso, ha mostrato di essere in costante crescita, sia sul piano fisico che tecnico, ma soprattutto di avere volontà da vendere per l’impegno che dimostra nel voler migliorare. A livello junior Matteo non ha avuto la carriera stellare dell’amico e collega Gianluigi Quinzi, ma come afferma il suo coach, Massimo Puci, non avere i riflettori puntati addosso per lui è stato sicuramente un vantaggio che gli ha permesso di lavorare  sulle proprie mancanze e crescere su tutti i piani, non ultimo quello mentale.

Donati è un giocatore piuttosto completo che ama variare, se fino all’anno scorso il colpo migliore era il rovescio, grazie ad una preparazione mirata, è riuscito a rendere più incisivi sia il dritto che il servizio. In particolare, per quanto riguarda il servizio, ha apportato delle modifiche al proprio movimento, passando da un’esecuzione a piedi larghi ad una chiusura con i piedi uniti, questo gli ha permesso di ottenere un’aggiunta in potenza di circa dieci km/h ed ha anche lavorato sulla varietà d’esecuzione, sviluppando come seconda di servizio il kick giocato da sinistra. Il dritto sta diventando un colpo sempre più sicuro con cui cercare il vincente, tanto da aver superato in efficacia il rovescio; Matteo, inoltre, non disprezza un gioco a tutto campo ed in avanzamento, tant’è che il prossimo obiettivo dichiarato è quello di migliorare il proprio gioco di volo. Fondamentale per una buona resa a livello pro è stato anche l’incremento della massa muscolare, perché, sebbene le qualità del tennista alessandrino fossero più che evidenti, il suo gioco era decisamente penalizzato dalla “leggerezza” d’esecuzione, che spesso non gli lasciava scampo di fronte ad avversari fisicamente più sviluppati.

Il prossimo passo della carriera di Matteo sarà quello di trovare continuità anche a livello Challenger, sperando che sia solo l’inizio di un percorso tutto in ascesa.

FILIPPO BALDI
Età: 17 (10.01.1996)
Classifica ATP: 815

Il passaggio al professionismo non è ancora completato per il tennista diciassettenne di Vigevano, che però quest’anno ha alternato partecipazioni a tornei juniores e Futures, conquistando le semifinali di eventi prestigiosi come l’Orange Bowl e gli Australian Open Juonior e confermandosi vincitore della Yucatan Cup, torneo messicano di grado 1. A livello Futures i migliori risultati sono arrivati a fine stagione con le semifinali disputate a Biella e a Sant Cugat (Spagna), di mezzo c’è un cambio di allenatore: Filippo ha interrotto la propria collaborazione con Stefano Dolce per iniziarne un’altra sotto la guida di Oscar Serrano, già allenatore di Fabio Fognini.

Sotto il punto di vista strettamente fisico, Baldi presenta già una corporatura ben formata ed equilibrata, che costituisce certamente un grande vantaggio; l’esecuzione dei colpi è fluida e riesce a trovare una buona profondità di palla, specialmente con il dritto, che al momento è sicuramente il suo colpo migliore, giocato con discreta efficacia da tutte le zone del campo.

Filippo ha sicuramente una buona predisposizione all’agonismo, ma allo stato attuale deve ancora migliorare molto sul piano mentale, infatti,  spesso durante le partite si trova a dover fare i conti non solo con il proprio avversario, ma anche con qualche limite caratteriale di natura emotiva, che si traduce in atteggiamenti negativi che finiscono per incidere inevitabilmente sulla sua concentrazione. In accordo con la Federtennis a partire da settembre la preparazione di Baldi si è spostata in Spagna, all’Accademia di Barcellona, dove appunto viene seguito da Serrano, con la speranza che, conclusa la fase giovanile, possa presto ottenere buoni risultati anche a livello professionistico, magari ricalcando le orme del nostro Fognini, ma senza troppi colpi di testa!

STEFANO NAPOLITANO
Età: 18 (11.04.1995)
Classifica ATP: 858

La stagione appena conclusasi è stata forse un po’ deludente per il giovane tennista di Biella, i cui migliori risultati stagionali si traducono nei quarti di finale giocati al Trofeo Bonfiglio (persi contro Zverev, vincitore del torneo) e nella semifinale giocata al Futures di Felixstowe (Gran Bretagna). Napolitano ha giocato la sua ultima partita da junior a Wimbledon: la seconda parte della stagione prevedeva la partecipazione agli US Open Junior e ad alcuni tornei Futures, ma purtroppo è stata penalizzata da una serie di infortuni, fra cui un problema ricorrente alla spalla destra, che non gli hanno dato la possibilità di provare a migliorare la propria classifica in vista del passaggio definitivo al professionismo.

Stefano ha dalla sua un’altezza considerevole (più di un metro e novanta) che gli permette di servire già abbastanza forte, ma che dall’altro lato lo penalizza negli spostamenti, ragione per cui sta cercando di lavorare molto sulla mobilità; predilige le superfici veloci ed ha un gioco piuttosto propositivo, caratterizzato da un ottimo rovescio bimane. Se riuscirà a tenere lontani gli infortuni  lavorando opportunamente sulla propria struttura fisica, il 2014 potrà portare i primi titoli ed essere teatro di una buona crescita professionale.

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