TENNIS – Nessun pathos nella finale del Claro Open di Rio: Rafael Nadal regola la sorpresa della settimana Dolgopolov per 63 76 e conquista il secondo titolo della stagione dopo Doha.
[1] R Nadal b. A Dolgopolov 63 76(3) in 1h41′
Nonostante il doloroso epilogo del suo Australian Open e la successiva rinuncia al torneo di Buenos Aires, Rafael Nadal è tornato a fare quello che da un anno a questa parte gli riesce meglio su un campo da tennis: vincere. Certo il suo tennis non è stato quello granitico dei tempi migliori, e contro un avversario un po’ meno intimorito dalla sua aura di Pablo Andujar forse non avrebbe superato le semifinali in questo primo ATP 500 disputato in terra brasiliana. Ma alla fine dei conti, quando il risultato conta, Nadal riesce sempre a portare al tavolo quanto basta per far pendere la bilancia dalla sua parte.Alexander Dolgopolov non è riuscito a penetrare la barriera di parabole alte ed arrotate eretta a mo’ di scudo per impedire il suo tennis fatto di angoli ed accelerazioni. Troppo discontinuo il suo tennis per impensierire un Nadal che anche quando ha fallito, in maniera molto inconsueta per lui, la chance di chiudere il match servendo sul 5-4 nel secondo set, non ha mai dato la sensazione di essere in pericolo.
Il nome del vincitore non è mai realmente stato in discussione: il primo break è arrivato al quarto game, oltretutto a zero, propiziato da quattro errori gratuiti di Dolgopolov che va fuori misura da fondo campo per cercare di anticipare i colpi e non essere buttato in prima fila dai pallettoni arrotati di Rafa che rimbalzano molto alti. I tentativi di variazione dell’ucraino sono apprezzabili, così come alcune sue palle corte e discese a rete che producono qualche bello scambio ravvicinato tra i due, ma alla conta dei punti semplicemente non c’è gara. Nadal mette molta attenzione nelle tre palle break che deve affrontare sul 4-2 in proprio favore, piazzando degli ottimi servizi: al termine del parziale la sua percentuale di punti vinti sulla prima sarà un solidissimo 83%.
Nel secondo parziale Nadal stringe ancor di più la sua presa sul match conquistando il break al terzo gioco che sembra dare il colpo di grazia alle seppur flebili velleità di Dolgopolov: la sua volée smorzata di diritto che si spegne sul nastro lascia presagire una fine piuttosto rapida del match. L’ucraino, sceso in campo con una coccarda nera sul petto in segno di lutto per le vittime dei disordini di piazza a Kiev, continua generosamente ad inventare soluzioni, ma le sue giocate sono troppo estemporanee ed a corrente alternata per cambiare l’inerzia del match sempre più favorevole all’iberico. Con ammirevole coraggio ed iniziativa l’ucraino annulla la palla del 5-2 pesante per l’avversario, rimanendo eroicamente in scia dell’avversario che, proprio mentre le splendide ragazze carioca in maglietta bianca attillata si stavano apprestando a preparare i trofei per la premiazione, ha forse il primo vero passaggio a vuoto del match cedendo per la prima volta in servizio e permettendo l’aggancio sul 5-5. Nadal inspiegabilmente inizia a mettere in rete colpi che di solito non sbaglia, finendo in questo modo per fornire un’iniezione di fiducia a Dolgopolov che ritrova qualche accelerazione di diritto. Si arriva comunque al tie-break, nel quale Dolgopolov commette due errori gratuiti ed il primo doppio fallo del match per mandare l’avversario sul 4-1. Finisce 7-3 per Nadal, che conquista in questo modo il 62esimo successo nella sua carriera. Sedici vincenti e solo sette errori gratuiti per il maiorchino alla fine di un match nel quale ha evidenziato ancora qualche tentennamento di troppo, ma nel quale ha comunque controllato dall’inizio alla fine il risultato.