Marsiglia: in finale tennis fa rima con Gulbis

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Marsiglia: in finale tennis fa rima con Gulbis

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TENNIS – Un Ernests Gulbis in grande spolvero, a tratti ingiocabile, si aggiudica l’Open 13 2014 battendo Tsonga 7/6 6/4. Ernests ha estratto dal cilindro il suo miglior tennis di sempre, accompagnato, sembra, da una maturità tennistica che forse segnerà la svolta per lui: da lunedì infatti sarà n. 18, suo best ranking. L’ “enfant terrible” è definitivamente cresciuto? Da Marsiglia, Laura Guidobaldi

 

Chi avrà la meglio oggi a Marsiglia? Il geniale e talentuoso Ernests o l’ormai esperto e spumeggiante Jo-Wilfried? Ad ogni modo, forse non poteva esserci finale migliore qui all’Open 13, un torneo che quest’anno rischiava di non offrire lo spettacolo desiderato dopo i tanti ritiri illustri…Certo, per i francesi, l’ideale sarebbe stato avere da una parte e dall’altra della rete Jo e Richard. Ma Gulbis è capace di far vibrare i tifosi del tennis tanto quanto il bravissimo Gasquet.

Un boato accoglie Jo-Wilfried Tsonga, l’idolo del Palais des Sport, il detentore del titolo 2013 che dovrà difendere il titolo quest’oggi contro un Ernests Gulbis particolarmente ispirato e in forma nelle ultime due settimane. Il lettone, genio e sregolatezza del circuito, nonché talento sopraffino, è a caccia del suo quinto titolo Atp.
Ernests inaugura l’incontro con un ace, come per avvertire l’avversario che la forma, la potenza e la precisione mostrate  in settimana non erano un fuoco di paglia . Non solo. Vince il game d’apertura a zero, con 2 ace e una smorzata perfetta. Non c’è che dire. Jo dovrà esprimere il suo miglior tennis per venire a capo di questo Ernests Gulbis. Ma anche Tsonga non scherza. Comincia infatti a pressarlo a più non posso, prendendo sempre l’iniziativa e entrando in campo per non dare tempo a Gulbis di caricare le sue bordate da fondo. E funziona, poiché anche il francese tiene agevolmente il suo primo turno di servizio.
Gulbis estrae dal cilindro soluzioni davvero impressionanti: fendenti fulminanti, controsmorzate leggere e millimetriche e, certo, gli ace, che tanto lo hanno aiutato nei turni precedenti. E Ernests sale così 2-1. Il pubblico mormora allibito dopo l’ace che gli procura il terzo gioco.
Ma Jo è lì, attento, potente e pareggia i conti sul 2-2.
Il tennista di Le Mans è sempre più aggressivo, pressando l’avversario con i suoi fendenti martellanti e tesissimi. Il lettone ceca di “disturbare” i colpi tesi di Jo con altrettanti back che, però, non danno più di tanto fastidio al transalpino. E si arriva così al 3-3.
Il match è spumeggiante, scandito dalla varietà, dalla potenza e dal tocco. Gli scambi sono rapidi poiché entrambi i giocatori cercano subito soluzioni risolutive.
Ed ecco che arriva la prima palla break per il lettone, alla quale il pubblico risponde con ripetuti “Tsonga ! Tsonga !” urlati a squrciagola. Ma Jo non si fa sorprendere e la annulla con un servizio vincente. L’equilibrio dello score viene così mantenuto: 4-4.
Ma attenzione: sul 5-4 per Gulbis e servizio Tsonga, questi si ritrova 0-30. Fa un passo in avanti martellando Ernest; il tennista di Riga sembra però tirare ancora più forte e ora ci sono per lui ben 2 palle break e, cioè….2 setpoint ! Jo però li annulla entrambi, prima con un ace e poi con un servizio vincente. Non solo, con un ennesimo ace adesso è lui ad essere in vantaggio. Alla fine, il tennista d’Oltralpe resiste e ristabilisce l’equilibrio sul 5-5. Il pubblico è accesissimo per il suo beniamino.
Ma cosa non fa Gulbis !
Palle corte, dritti e rovesci al volo, fucilate da fondo. Insomma, il menù del tennis è servito in tutte le sue salse.
Comunque adesso è Jo ad avere una palla break dopo un rovescio affossato a rete da Gulbis che, però, la annulla immediatamente con una battuta supersonica. E segue l’ace. Ernests conduce 6-5.
E tie-break sia.
Arriva subito un mini-break, con Gulbis che incenerisce Jo con un rovecio lungolinea: 2-0 per lui. Il francese va fuori giri con il dritto e il lettone sale 3-0; il Palais comincia ad incoraggiare ancora di più il suo idolo…
Ernests continua il suo festival con una smorzata delicata e velenosa: 4-0, ma caccia malamente a rete un dritto alto. Primo punto per Jo e 4-1.
Ora ci sono 4 setpoint per il lettone che sale 6-2. Jo ne annulla uno e fa un passo in avanti sul 3-6 per poi avanzare ancora sul 4-6. Con uno splendido contropiede di dritto si avvicina ancora sul 5-6. Ma, alla fine, con un servizio vincente e un rovescio sparato sull’angolo, il lettone si aggiudica il primo parziale per 7/6 e tifosi sugli spalti restano ammutoliti.
Tuttavia, al secondo parziale, Jo ricomincia solido, poiché tiene a zero il servizio di apertura. Ma Gulbis non intende abbassare la guardia e pareggia agevolmente 1-1.
Attenzione: ora Tsonga si trova sul filo del rasoio poiché concede 3 palle break a Ernests. Ne annulla subito una; una seconda con l’ace ma, poi, va ancora fuori giri con il dritto sparacchiandolo nettamente fuori e permettendo così al lettone di salire 2-1 e servizio.
Dal canto suo, Ernests continua imperterrito a mettere a segno ace dopo ace e prende le distanze sul 3-1. Tsonga tiene la battuta e si riavvicina a Gulbis sul 2-3. Il gioco successivo viene vinto a 15 da Gulbis che sale 4-2, suscitando il lamento disperato del pubblico del centrale.
Tsonga ora sembra davvero in una impasse; comincia a “concedere” troppo, come uno smash affossato a rete, certo non facile, ma comunque alla sua portata. Altro errore, con una volé di rovescio messa lunga. Ci sono dunque 3 palle break per il lettone. Il francese ne salva 2 scatenando il boato del pubblico che non smette di incitarlo con il suo “Tsonga ! Tsonga ! Tsonga !”. E tre ! Con un ace, Jo annulla anche la terza per poi portarsi in vantaggio. Ma Gulbis gli tiene testa e si procura nuovamente una palla break che viene ancora annullata da Tsonga. Ce n’è un’altra. Ma Jo la azzera ugualmente con un servizio potentissimo. E, alla fine, con un ace piazzatissimo, il transalpino si salva e si avvicina ancora sul 3-4.
Jo  comunque non demorde e con una splendida discesa a rete, non solo pareggia sul servizio di Gulbis, ma adesso ha una palla break, mandando in visibilio il pubblico del Palais che urla dalla gioia. Ma Gulbis non si fa distrarre e piazza l’ennesimo ace.  E non solo.
Con una seconda a 200 km/h Gulbis si procura nuovamente il vantaggio per poi chiudere 5-3 con un rovecio che lascia di sasso Jo. Questi poi tiene il proprio turno di battuta e fa un ulteriore passo in avanti portandosi 4-5.
Ma Ernests non fallisce neanche questa volta e, dei 3 matchpoint a disposizione, gliene basta uno per chiudere 7/6 6/4 e far sua la finale di Marsiglia.
La cerimonia di premiazione accoglie una personalità sportiva molto cara al pubblico francese, la pluricampionessa di nuoto Laure Manaudou. Sarà lei, infatti, ad avere l’onore di premiare un felice e sorridente Gulbis.
In sala stampa Tsonga riconosce la superiorità  del suo avversario quest’oggi ma si dichiara ugualmente soddisfatto della propria prestazione e della settimana marsigliese: “Ho dato tutto quello che potevo. È stata una buona settimana per me e oggi ho disputato un match di buona qualità. Penso che stia andando sempre meglio. Ci sono ancora delle cose da migliorare per poter fare ancora di più ma non è andata male. Forse avrei dovuto sentirmi più sicuro ed essere un po’ più istintivo in risposta. Lui è stato molto solido, ha servito benissimo, ha preso tanti rischi giocando molto sulle righe. Ma oggi non ho nessun rimpianto a parte il fatto che è stato migliore di me” .
Ernests ovviamente si è dichiarato estremamente soddisfatto della vittoria e della sua settimana. Lunedì raggiungerà il top 20, il n. 18, suo best ranking. Che cosa significa per lui? “Non è il mio obiettivo essere un top 20. Il mio obiettivo nella mia vita tennistica è essere n. 1. Essere n. 20, o 10 o 9 o 17, non fa una grande differenza per me”. E cosa pensa dei progressi fatti ultimamente? “Dal Roland Garros dell’anno scorso ho cambiato il coach, il modo di allenarmi, ogni cosa. Si cresce. Ognuno cerca, nella propria vita, e soddisfazioni e momenti di gioia;  le soddisfazioni e la gioia nella mia carriera tennistica contano molto per me e, se sarò un giocatore migliore, potrò essere ancora più felice”.

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