TENNIS WTA PREMIER INDIAN WELLS – In una partita dal livello tecnico sconcertante, Flavia Pennetta prima butta via poi riacchiappa una vittoria su Sloane Stephens che vale la semifinale. Affronterà Li Na che ha superato Cibulkova nella rivincita della finale dell’Austalian Open.
[20] F Pennetta b [17] S Stephens 64 57 64 in 2h26′
Con questa vittoria Flavia Pennetta ha probabilmente riscritto la definizione di “Winning Ugly”, l’espressione che ha dato il titolo al best seller tennistico di Brad Gilbert e che esemplifica la capacità di vincere incontri in maniera “sporca”, ovvero senza giocare un tennis scintillante ma facendo affidamento alla sagacia tattica, all’intelligenza, al cuore ed ai… “cojones”. La Flavia nazionale è venuta a capo di un match giocato dalle due protagoniste ad un livello quasi imbarazzante, con un numero di errori gratuiti arrivato in tripla cifra (112, secondo le statistiche ufficiali della WTA, sui 221 punti totali del match), e che ha visto una girandola di situazioni modificare il padrone della partita fino al game finale da psico-thriller, quando ai problemi delle due protagoniste si è aggiunto il vento del deserto che ha reso gli scambi simili a palleggi di riscaldamento a punti.
Ma andiamo con ordine. Si vede subito che nessuna delle due protagoniste è in giornata di grazia.Tutt’altro. Flavia si fa sorprendere con due servizi al corpo nei primi due quindici del match, il suo servizio fa acqua da tutte le parti (43% di prime palle alla fine del match, 36% nel primo parziale, con 6 doppi falli ed un solo ace), mentre la Stephens semplicemente non riesce a tenere quattro palle consecutive in campo. Ogni volta che l’americana prova anche solo a mettere un po’ di velocità sulla palla, la sferetta gialla finisce dappertutto tranne che dove dovrebbe finire. Ciononostante le due protagoniste riescono in qualche modo a difendere le rispettive battute: una sola palla break, sul 2-2, salvata da Flavia con un bello schema servizio-diritto, non scuote il match che ha il suo primo (di parecchi) cambio di direzione al settimo game, quando Pennetta approfitta di quattro gratuiti di Stephens per strapparle la battuta concludendo il game con una risposta vincente. Sloane comincia a realizzare che oggi i suoi colpi sono solo una pallida copia di quelli suoi soliti, non sfrutta due palle del contro break ma riesce comunque a rimanere nel match perché in fase di risposta Flavia è forse ancora più catastrofica che non al servizio, ed anche lei non ha la sicurezza per uccidere un’avversaria che è nulla più di un ectoplasma.
Messo in cantiere il primo set per 6-4 in 44 minuti con un game di servizio tenuto a zero (incluso un quasi-ace di seconda, una vera rarità nel match), Flavia converte un altro break in apertura di secondo monetizzando le vagonate di errori della Stephens (4 su 4 punti), ma come detto anche lei ha dei grossi problemi con il suo tennis e restituisce il favore, per ben due volte, consentendo alla giovane americana di avvantaggiarsi sul 3-1 e servizio. Le due ragazze combattono una battaglia contro sé stesse per non lasciare andare i colpi che in questa sciagurata giornata sono totalmente inaffidabili: il break di vantaggio sparisce subito, Flavia avrebbe la chance (tre volte) di issarsi 4-3 e servizio, ma la Stephens gliela nega con tre colpi in uno dei pochi sprazzi di buon tennis del match. La chance per la tarantina arriva poco dopo, quando altri quattro regali di Sloane la mandano a servire per il match. Si capisce che la Pennetta è tesa, chiama il suo allenatore prima di battere sul 5-4, ma non serve a nulla: tre gratuiti e si va sul 5-5.
Flavia sembra paralizzata, i game iniziano a scappare via, sono sei consecutivi quelli per la Stephens, che si porta così 3-0 nel set decisivo. A complicare ancora di più le cose adesso è arrivata una bufera di vento che fa volare ogni tipo di oggetto in campo e rende imprevedibili le traiettorie dei colpi. Nel quarto game l’americana ha la palla del 4-0 che probabilmente avrebbe ucciso il match, gentile concessione di almeno tre errori di Flavia che siamo sicuri non commetteva dai tempi delle SAT: per non sbagliare la Pennetta arriva a tirare pianissimo, ma soprattutto di diritto (il colpo che maggiormente l’ha tradita oggi) riesce sbagliare anche così. Il break point se ne va, annullato con coraggio dall’italiana, e sul 3-2 Stephens si inizia un altro capitolo di questo dramma sportivo, con Sloane che non capisce più nulla e ricomincia a sbagliare lo sbagliabile – altri tre gratuiti ed un doppio fallo, e siamo 3-3.
Puliamo il nostro taccuino dalla sabbia che copiosa viene trasportata dal vento all’interno dello stadio e scriviamo che da adesso in poi non è più tennis, si tratta solo di tenere la palla in campo, resistere e portare a casa il match. La Stephens arriva in qualche modo alla palla break per il 5-3, ma tre errori gratuiti la condannano. La sua striscia però continua fino a dieci, cedendo il servizio a zero e mandando Flavia a tre match point servendo sul 5-4. A quel punto il campo è un turbinio di vento e di emozioni: “Cercavo solo di mandare la palla al centro del campo – ha poi detto la Pennetta – solo che andava sempre da qualche altra parte”. Il servizio va a 65 miglia orarie, praticamente da terza categoria, ogni punto è una battaglia, tre match point se ne vanno, ne arriva un quarto, se ne va anche quello. Il pubblico ormai è tra il divertito (il resto dell’incontro non è stato molto divertente, ad essere onesti) e l’incredulo ed inizia a partecipare emotivamente al match. Il quarto match point svanisce anche quello nel vento, è proprio il caso di dire, ma il primo vincente da dieci minuti buoni a quella parte consegna la palla del match n.5, che è quella buona, e vuol dire prima semifinale per un tennista italiano a Indian Wells.
[1] Li Na b. [12] Dominika Cibulkova 63 46 63 in 2h36
Nel primo quarto di finale femminile del BNP Paribas Open di Indian Wells va in scena la rivincita della finale dell’Australian Open tra Li Na e Dominika Cibulkova, le due giocatrici che in questo inizio di 2014 hanno vinto più incontri (16 a testa). Anche se il risultato alla fine è stato lo stesso, la cinese testa di serie n.1 ha però dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione della tigna e della determinazione della piccola Cibulkova, che al contrario di quanto era accaduto a Melbourne sei settimane fa è quasi riuscita a ribaltare un match che sembrava essersi incanalato sui binari di una vittoria di ordinaria amministrazione per la Li.
Il cielo leggermente velato e la brezza decisamente più sostenuta di quanto non fosse capitato nei giorni scorsi hanno fatto iniziare il match in condizioni leggermente più miti del solito, con una temperatura di poco superiore ai 20 gradi, che però è andata aumentando man mano che la mattina si trasformava in pomeriggio ed larghi squarci di azzurro si aprivano tra le nuvole. Le due giocatrici si sono date battaglia senza risparmiarsi, ed hanno prodotto una partita che si è distinta per il grande equilibrio, ma purtroppo i loro stili di gioco sono troppo simili per generare un grande match, e gli scambi sono risultati tutti un po’ troppo simili a sé stessi per poter essere definiti straordinari.
Nel primo parziale, dopo tre break nei primi tre giochi (che da soli hanno richiesto ben 24 minuti)il match ha preso a seguire la regola del servizio, anche se ogni game è un’autentica battaglia, che finisce spesso e volentieri ai vantaggi. La solidità da fondo di Li Na, però, eregge un muro che sembra invalicabile per Dominika, che finisce per concedere un altro break nel game finale del set.
Un game da 20 punti apre il secondo parziale: lo vince anche quello Li Na, cancellando due palle break, lasciando presagire ad una rapida fine del match. Ma di rapido in questa partita non c’è nulla, ed approfittando di qualche diritto di troppo che fa cilecca da parte di Li Na, Cibulkova infila una serie di cinque game consecutivi che la mandano in vantaggio per 5-1. La cinese non ci sta, ottiene uno dei due controbreak all’ottavo gioco e costringe la slovacca a servire sul 5-4. Dal 15-30 Dominika non trema e dopo 1 ora e 41 minuti il match va set decisivo.
Le due giocatrici procedono testa a testa all’inizio del terzo, un altro game interminabile di 20 punti si chiude con cinque palle break non convertite da Li Na che però sente di dover stringere, e da fuoriclasse quale è alza il livello quando conta: al settimo game, sul 3-3, rimedia al disastro di due doppi falli rimontando da 15-40 e poi nel gioco seguente ottiene il break che finisce per risultare decisivo.
Con questa vittoria, oltre a diventare la prima giocatrice italiana a raggiungere le semifinali ad Indian Wells, Flavia si issa al 15esimo posto del ranking WTA, portando quindi a tre il numero di italiane nelle Top 15 a partire dalla prossima settimana.