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Reading: Federer: “Sono avvantaggiato rispetto a Nishikori”
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Interviste

Federer: “Sono avvantaggiato rispetto a Nishikori”

Last updated: 28/03/2014 14:10
By Chiara Bracco Published 26/03/2014
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8 Min Read


📣 Guarda il torneo ATP di Shanghai in streaming su NOW! 

TENNIS ATP MIAMI INTERVSTE –  Incontro di ottavi di finale: R. Federer b. R. Gasquet  6-1, 6-2. L’intervista del dopo partita.

È stato così facile com’è sembrato da fuori?
Si, beh le cose sono andate bene oggi. Nel primo set ha avuto l’opportunità di rientrare. Credo che per lui quella sia stata la chiave del match. Credo di aver giocato una buona partita. Ho cercato di mantenere la pressione e ho sperato di concludere il più velocemente possibile, perché non sai mai se le condizioni possano cambiare o se lui possa iniziare a giocare meglio, ed io peggio. Prendi quello che viene e cerchi di andare avanti. Credo di aver giocato bene. Ho servito bene. Ho risposto come dovevo e sono rimasto aggressivo, e non ho lasciato che lui mi facesse sbagliare. L’ho forzato a fare determinate cose. Per me è stato un buon match.

Sembri sempre più in fiducia andando avanti. Tu ti senti così?
Si, oggi per la prima volta ho giocato un match che mi ha dato delle buone sensazioni, perché le prime due partite sono state diverse. Con Karlovic non sai mai cosa possa succedere; e de Bakker non aveva nulla da perdere. Questo è stato il primo match, in un certo senso, normale. Contro un top 10, quindi era difficile. Ho giocato contro Gasquet in altre condizioni, oggi c’era vento, quindi non sapevo come sarebbe andata. Pensava che il vento avrebbe aiutato molto di più lui, quindi sono felice di esserne venuto fuori bene e di averlo usato a mio vantaggio. Credo davvero di giocare un buon tennis al momento e questo è molto incoraggiante.

Il tuo prossimo avversario sarà Kei Nishikori. Cosa pensi della prossima partita?
Beh, lui ovviamente ha giocato una partita molto complicata contro Ferrer, ma davvero un bel match per chiunque lo abbia seguito dagli spogliatoi o nei ristoranti. È stato un finale molto emozionante, nel tiebreak con tanti match point salvati. È stato un dramma. Chiunque avrebbe potuto vincere, ma nel tennis solo uno alla fine ci riesce. Kei ha fatto un gran lavoro alla fine. Ho giocato con lui solo due volte ma ci siamo allenati spesso insieme, quindi ci conosciamo bene, non ci sono molti segreti. Chiaramente credo sia un vantaggio aver avuto un match più breve rispetto al suo, che è stato davvero forte. Posso avvantaggiarmi di questo? Riuscirà a recuperare velocemente? Domani vedremo. Ma sono sicuro che lo vedremo dare tutto in campo. E’ quello che fa sempre.

Ricordi il primo allenamento con lui nel 2007?
Certo. E ho pensato fosse un ottimo tennista.

Che miglioramenti ha fatto?
Non ne sono sicuro. Adesso è abituato a giocare contro i top players e a viaggiare per il mondo ogni settimana, ad essere forte fisicamente e mentalmente. A gestire lo stress che circonda la vita di un tennista. Perché giocare un tennis libero da junior e poi diventare un professionista è un gran cambiamento. Alcuni lo preferiscono, altri pensano sia difficile. Credo che Kei sia abbastanza equilibrato. Ha superato degli infortuni. Adesso è sano ed è per questo che è molto vicino alla top10 o forse presto riuscirà a raggiungerla.

Hai incontrato due volte Kei, ma questa è la prima volta che giocato sul cemento outdoor. Come pensi possa influenzare il vostro gioco?
Di chi parli?

Della superficie.
Qui?

Sul cemento.
Si, sul cemento outdoor. È la prima volta, no?

Si.
Beh, abbiamo giocato a Madrid outdoor. Quello era un incontro all’aperto. E poi abbiamo giocato indoor a Basilea. Ovviamente è diverso. Era anche una stagione diversa, un match diverso, e lo erano anche le circostanze. Non so chi dei due possa avvantaggiare. Credo sia una superficie sulla quale ci troviamo entrambi bene. Credo sia per entrambi la nostra preferita. Quindi credo che possa avvantaggiare entrambi. Anche se a Madrid pensavo che la superficie potesse avvantaggiare me, ma non è stato così. Ho perso.

Parlando del passato, credo sia stata una decade fa, nel 2004, il tuo primo match qui.
Non sono sicuro.

Dove hai giocato contro Nadal. Cosa ne pensi e come ti senti a riguardo?
Credo che fosse un torneo difficile. Venivo da un colpo di sole a Indian Wells dopo aver battuto Henman in finale. Rimasi a letto per 5 giorni, e poi venni qui a giocare. Avevo battuto Davydenko 7-5 al terzo credo. Poi ho iniziato a sentirmi meglio, e giocai contro Nadal, che a quei tempi era nuovo nel circuito. Ricordo che è stata una di quelle partite, 6-3, 6-4 forse. Non ricordo nemmeno quale fu il punteggio, ma non riuscii mai ad entrare in partita. Forse io ero ancora stanco, ma lui giocò un gran match. Lui giocò alla grande e ricordo che rimasi impressionato. Non ricordo quali fossero i miei pensieri quando inizia a giocare, quali erano le voci attorno a lui, non sono sicuro di chi riuscì a battere per poi giocare contro di me. Ma quello fu un grande ingresso sulla scena, specialmente sul cemento, battere—beh, io ero il numero 1 del mondo allora. Perché è sempre una gran cosa battere un numero 1 sul cemento, come quando ci riuscii con Hewitt qui, credo un paio di anni prima. Fu una grande cose. Perché tutti pensavano che fosse solo un terraiolo, e lui dimostrò di poter essere molto di più. È riuscito ad avere la grande carriera che molti si aspettavano da lui.

Cosa pensi del fatto che Del Potro probabilmente dovrà saltare il resto della stagione a causa dell’operazione?
Beh, ne abbiamo già parlato, credo quattro giorni fa. Ho detto che spero torni presto. È davvero un dispiacere per il circuito, per lui personalmente, per l’Argentina, dal punto di vista sportivo. È anche raro vedere qualcuno che non gioca per così tanto tempo. Di solito abbiamo degli infortuni che ci tengono lontano poche settimane, qualche mese, ma sei mesi o un’intera stagione. Non siamo ancora ad Aprile. È uno shock per il circuito, anche se non è una cosa del tutto sorprendente perché aveva dei problemi al polso già da qualche mese. Spero solo possa riprendersi al più presto e che lo faccia bene, ha bisogno di supporto da parte della famiglia, dei fans, e da chiunque ne sia coinvolto. Perché è una strada lunga. È anche la seconda volta che ci passa e non è facile- d’altra parte sa bene come superarlo. Ma possiamo solo sperare che torni forte come l’ultima volta.


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TAGGED:ATP MiamiRoger Federer
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