TENNIS – Una Ivanovic evidentemente stanca dopo la maratona di ieri perde in maniera netta contro Serena Williams, che vince 6-4 6-1 soffrendo solo a inizio match. Per la statunitense sessantaduesimo titolo in carriera, il quinto stagionale, il primo a Cincinnati.

[1] S. Willams b. [9] A. Ivanovic 6-4 6-1

Victoria Azarenka fuori, Maria Sharapova che conferma che il cemento non è più la superficie su cui può fare la differenza, Na Li che continua a soffrire al ginocchio: tutte le premesse alla vigilia del torneo di Cincinnati sembravano spingere per una Serena finalmente campionessa in Ohio, torneo dove la numero uno del mondo difendeva la finale e nel quale non aveva mai alzato il trofeo della vincitrice. Oggi la partita non si è praticamente giocata e il merito è di una Serena che ha fornito la migliore prestazione della settimana nonostante una partenza lenta. Ma una tirata d’orecchi va fatta alla sconfitta, che certo ha la giustificazione di aver giocato una semifinale dispendiosa dal punto di vista fisico e mentale, ma che quando le cose hanno cominciato a farsi difficili ha ceduto di schianto.

Eppure Ana Ivanovic era partita meglio, molto meglio di Serena. In una replica della semifinale contro Maria Sharapova, la serba ha snocciolato tutto il repertorio, fatto principalmente di risposte fulminanti e anticipate, cui nemmeno il super-servizio di Serena riesce ad opporre una credibile resistenza. Perciò Ana sale agevolmente 3-1 e si gioca altre tre palle break (non consecutive) per conquistarsi un margine di sicurezza.  Serena però gioca i punti migliori, ben sapendo di non potersi concecedere pause simili a quelle di ieri con Caroline Wozniacki. Ivanovic, dal canto suo, sa invece che deve giocarsi tutto nei primi game. E allora è fin troppo facile prevedere che quel quinto game diventerà fondamentale nell’economia della partita: Serena tiene il servizio e poi infila un paio di risposte e un paio di c’mon per ristabilire la parità. Nonostante un buon turno di servizio di Ivanovic per il 4-4, l’inevitabile sorte della numero undici del ranking (ma che tornerà in top-10 da domani) pare già scritta. I due doppi falli di Ana sul 15-30 al momento di servire per restare nel set non fanno che certificare un esito di parziale fin troppo scontato.

È evidente che Ana non ha smaltito le tossine del match di ieri e la fatica con cui la serba deve tenere il primo turno di servizio per impattare sull’1-1 del secondo set costituisce la sintesi delle grandi difficoltà odierne: scarsa reattività di piedi, poca lucidità nello scambio, efficacia praticamente nulla della seconda di servizio (28% di punti vinti nel secondo set quando non ha messo la prima). Serena macina invece ace e dritti vincenti. Dopo le palle break del quinto game, la statunitense non deve più faticare e tutte le difficoltà della ultime settimane scompaiono per magia. Serena cederà solo 4 punti al servizio nel secondo set, nessuno quando ha messo la prima. La somma di queste statistiche è un  6-4 6-1 in sessantadue minuti sigillato da un ultimo turno di servizio senza sbavature. Quelle sbavature che l’hanno fatta sudare nei due incontri con Wozniacki tra Montréal e Cincinnati e che le sono costate troppi match in questo 2014. Per Williams quinto titolo in stagione, il sessantaduesimo in totale. Conquistata anche Cincinnati, Serena punta per la sesta volta a New York. L’aggancio a Chris Evert (pure lei sei volte campionessa agli US Open e diciotto volte campionessa Slam) sembra davvero a portata di mano dopo un anno tribolato.

È più che soddisfatta Ana Ivanovic, che non perde il sorriso nonostante una severa sconfitta: “È stata una grande settimana per me. Ho ricevuto una lezione sul servizio. Spero che mi darai qualche consiglio quando ti ritirerai“. Sollevata la vincitrice delle US Open Series che poi ha parlato della sua arma principale, il servizio: “Devi chiudere gli occhi e non pensarci. Se ci pensi troppo diventi pazza“.

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— TennisTV (@TennisTV) August 17, 2014