«Slam Winners» in difficoltà, allo US Open il quarto re?

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«Slam Winners» in difficoltà, allo US Open il quarto re?

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TENNIS – Wawrinka e Djokovic, due dei trionfatori delle prime tre prove del 2014, si presentano all’ultimo major dell’anno con le pile decisamente scariche, senza risultati degni di nota nei due grandi tornei sul cemento che precedono New York. Nadal, re a Parigi, non c’è. In questo quadro di incertezza, salgono le quotazioni di Federer. Stefano Bolotta

Cosa succede ai vincitori di Slam dell’anno corrente? Per la prima volta negli ultimi anni, i tennisti capaci di aggiudicarsi i primi tre major stagionale arrivano all’ultimo appuntamento dell’anno, lo US Open, con le pile scariche.

Stan Wawrinka e Novak Djokovic, per motivi differenti, non si presentano certo al via dello Slam americano con i galloni dell’uomo da battere. La loro estate sul cemento non è stata all’altezza delle aspettative. Rafael Nadal addirittura non c’è.

Ovviamente, per Nadal il discorso è particolare. L’infortunio al polso ha costretto il pluricampione del Roland Garros a uno stop forzato. Anche se lo spagnolo si fosse presentato a Flushing Meadows, lo avrebbe fatto senza partite ufficiali disputate sul duro, con tutte le incognite del caso. E questa volta, stupire come accaduto in passato al rientro dai precedenti infortuni, sarebbe stato quasi impossibile. Rafa, dopo avere perso 2.000 punti ad Agosto, ne perderà altrettanti. Certo è che anche prima dell’infortunio, quindi considerando la breve stagione sull’erba dopo il Roland Garros, Nadal non aveva incantato.

Chi ha più dubbi di tutti è Novak Djokovic. Il numero uno al mondo, dopo avere alzato il trofeo dei Championships nella più bella partita dell’anno, sembra essersi smarrito. Nozze indigeste per Nole? Forse, come accaduto ad altri, la felice parentesi personale può avergli tolto concentrazione. Ma Toronto e Cincinnati hanno offerto la versione vulnerabile e confusa del serbo, apparso lento e poco convinto del proprio gioco. Dopo anni, Djoker si presenta a New York con soli quattro incontri sul cemento, due vinti e due persi (contro avversari a cui di solito non concede facilmente un set). Avere messo così poca “benzina agonistica” nelle gambe può rilevarsi un limite, sia fisico sia soprattutto mentale.

Wawrinka ha confermato anche sul cemento la balbuzie di tutto il 2014, special modo dopo Montecarlo. Il giocatore che frantumava tutti alla distanza ammirato a Melbourne non è più riapparso, se non a sprazzi. Nei due Master 1000 americani, lo svizzero ha deluso anche perché avrebbe potuto dire la sua in entrambe le occasioni.

Per fare un parallelo con l’estate 2013, Nadal (re a Parigi) aveva trionfato sia a Toronto che Cincinnati, Djokovic (vinse l’Australian Open) raggiunto una finale e un quarto, Andy Murray (vincitore a Wimbledon) un ottavo e un quarto.

Il fatto che oggi invece gli Slam-winner siano in affanno, al di là degli aspetti casuali, è un’ulteriore testimonianza dell’equilibrio che il 2014 sta offrendo. L’affacciarsi di nuovi giocatori nella top ten, e almeno a livello di semifinali dei grandi tornei, ha appiattito il gioco verso l’alto. Non è più così scontato che negli ultimi giorni arrivino sempre gli stessi quattro (o cinque). Ne gode lo spettacolo, forse, non i bookmaker che faticano a individuare un chiaro favorito per New York.

Che possa arrivare la prima volta di un nuovo vincitore Slam, come avvenuto per Wawrinka in Australia? Pensiamo naturalmente a Raonic, Dimitrov o Nishikori (un altro costituirebbe davvero una sorpresa clamorosa). Oppure sarà l’occasione quasi irripetibile per Roger Federer? Alla fine di qualsiasi analisi possibile, il fuoriclasse svizzero è il giocatore che ha vinto più incontri in singolare nel 2014, ha disputato più finali, e dal Roland Garros a oggi è in testa a una virtuale Race. Anche considerando la Race vera, è soltanto a poco più di mille punti da Djokovic. Per altro, la condizione atletica di Federer sembra andare in crescendo, senza parlare delle migliore tattiche mostrate con Stefan Edberg in panchina.

Manca poco al via. A breve avremo le risposte. Ma rispetto a un anno fa, potremmo vivere una trama molto meno scontata, che in fondo è il lato più interessante di questa stagione tennistica.

Stefano Bolotta

 

 

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