US Open interviste, Djokovic: " Con Andy battaglia fisica e mentale"

Interviste

US Open interviste, Djokovic: ” Con Andy battaglia fisica e mentale”

Pubblicato

il

 

TENNIS US OPEN – Quarti di finale. N. Djokovic b. A. Murray 7-6, 6-7, 6-2, 6-4. L’intervista del dopo partita. Traduzione di Robbie Cappuccio

Cosa pensi del momento in cui la partita è girata? A metà del terzo set hai spinto sull’acceleratore e non ti ha più ripreso.

Beh, pensavo di poter vincere entrambi i primi due set senza arrivare al tie-break. Ho servito sul 4-2 nel primo set, e sul 3-2 per me, e poi 4-3 nel secondo con un break di vantaggio. Ma Andy ti mette sempre sotto pressione sul tuo servizio. La percentuale di prime palle si è abbassata del 5-10%. Lui ha iniziato trovare i colpi. Dal canto mio ho iniziato a fare errori non forzati, e la partita è girata. E’ stato un match molto fisico. Sono contento di esser riuscito a reggere fisicamente nel finale, anche se è stato frustrante a tratti, perché non credo di aver giocato al livello a cui volevo giocare nei momenti importanti. Ma alla fin fine è bello che sia terminata, perché ci spingiamo sempre al limite e mettiamo pressione al servizio dell’avversario. Facciamo un passo in aventi sul secondo servizio, ed è per questo che cerchiamo il primo servizio. Quando non entra ci si contrae, si perde aggressività e questo è cio’ che è successo.
Ci sono stati momenti nel secondo e terzo set in cui sembrava che stessi scuotendo la testa come se non potessi credere ai colpi che gli entravano e il ritmo che stava generando soprattutto col dritto. Avevi già giocato un incontro in cui Andy ha giocato cosi’ intensamente di piatto e potenza?

 

Penso che da un paio d’anni a questa parte ha iniziato a cercare di più il dritto, da quando ha iniziato a lavorare con Ivan, e quel colpo gli ha fruttato due tornei del Grande Slam e la medaglia d’oro olimpica; è sicuramente il colpo su cui ha lavorato di più e ne ha fatto la sua arma. Certo non vinci un quarto di finale di un Grande Slam standotene a fondo campo e rimandando le palle dall’atra parte del campo. Lo vinci mettendo l’avversario sotto pressione, cercando gli angoli, venendo a rete. Questo è quello che ha cercato di fare. Ovviamente ha faticato un po’ con la schiena nel quarto. Non ha servito cosi’ bene come nella prima parte del match, dandomi la possibilità di entrare nel campo.

Quando faticava così tanto nel quel quarto set, è stato difficile per te concentrarsi contro qualcuno che non poteva muoversi come prima?

Sì. Beh, è stato difficile, perché prima tira servizi a 200 all’ora e poi improvvisamente la prima andava a 140-150 km/h. Quindi era piuttosto imprevedibile. Per me non bastava più rimandare la palla, perché Andy la avrebbe aggredita col colpo successivo. Non mi ha dato un molto ritmo nel quarto. Penso di aver vinto i miei servizi abbastanza agevolmente, ma non riuscivo a fare la differenza sul suo servizio, perchè lui tirava per far punto e i colpi gli entravano. Poi, nel momento più importante sul 5-4 nel quarto ha fatto un paio di errori. Dal canto mio ho giocato regolare, e con cio’ ho portato a casa la vittoria.

E’ stata una partita molto emotiva, ma c’è stato un momento in cui hai pensato “OK, ho il controllo diquesta partita e ora la vinco” oppure è stata una battaglia fino alla fine?

Beh, è sempre una battaglia. Cioè, non è mai finita, anche se sei su di un break o anche due contro Andy, perché risponde cosi’ bene al servizio e ti entra nel campo. A volte va per il vincente ad ogni colpo che tira. E’ un gioco ad alto rischio, ma può pagare. Ecco perché cercavo semplicemente di giocare senza pensare al punteggio, anche se ero in vantaggio due set a uno. In entrambi i set mi sentivo in controllo e poi l’ho lasciato rientrare nel match. Per qualche motivo ho perso il mio servizio due volte nel secondo set. Ho pensato che se avessi vinto il secondo set poi avrei avuto un vantaggio psicologico. Ma alla fine sono contento di avercela fatta.

Se ripensi all’ultima volta che hai giocato contro Andy in una finale del Grande Slam, era finale di Wimbledon. Se confronti te stesso e Andy con quelli di allora, quali sono le differenze in termini del vostro livello di gioco e cosa ha fatto la differenza oggi?

Quando mi capita di giocare contro Andy, soprattutto in un torneo del Grand Slam, dove entrambi cerchiamo essere al top, so che le partite saranno dure, con molti scambi lunghi. E’ una battaglia sia fisica che mentale. Penso che se riesco a stargli vicino e lavorare, lavore, e mantenere la calma e non essere focalizzato sui punti, e se riesco a non fargli prendere un gorsso vantaggio, allora penso che arrivo ad un punto in cui sento di avere un vantaggio, forse fisicamente. Cerco di concentrami su questo e come hai visto, questa sera ha pagato.

Hai appena finito con Murray, ma cosa ne pensi del prossimo incontro con Nishikori?

Beh, non gioco con Kei da parecchio. E’ un giocatore molto molto bravo, ovviamente. Penso che negli ultimi 12 mesia stia giocando miglior tennis della sua vita. Ha iniziato a lavorare con Michael Chang e ha cambiato un paio di cose nel suo gioco. Serve in modo molto efficiente. Ovviamente è molto, molto veloce, forse uno dei più veloci circuito. Gran rovescio, ottimo dritto, un giocatore completo. Oggi ha vinto contro Stan, che sta giocando un gran tennis. E’ notevole come si sia ripreso dopo aver vinto contro Raonic finendo alle 2:30 di notte in cinque set, per vincere di nuovo in cinque set. Giù il cappello. Entrambi abbiamo avuto quarti di finale lunghi, ma sono sicuro che la famiglia Uniqlo sarà felice di vederci giocare l’uno contro l’altro. Alla fine vincerà il migliore.

Ovviamente hai avuto degli alti e bassi prima di arrivare a questo torneo. Sei sorpreso del livello di gioco che sei riuscito ad esprimere finora in questo torneo? Cosa significa per te essere di nuovo in semifinale?

Puntavo a giocare il mio miglior tennis agli US Open, e sapevo che sarebbe successo. Voglio dire, ci credevo e sono davvero contento che di trovarmi di nuovo in semifinale qui. Sai, un tabellone duro, ho giocato contro alcuni giocatori difficili. Naturalmente, col progredire del torneo cerco di accumulare quanta più fiducia che posso. Vincere contro Andy in un Grande Slam è sicuramente una iniezione di fiducia, e spero di usarla per la prossima partita.

Continua a leggere
Commenti

ATP

ATP Pechino, Daniil Medvedev suona la carica: “Obiettivo finale contro Alcaraz. Ma sarà molto dura arrivarci”

Il russo ha parlato anche delle condizioni dei campi: ” Per quanto riguarda la velocità del campo, penso che sia piuttosto veloce, quindi mi piace”

Pubblicato

il

Daniil Medvedev - ATP Madrid 2023 (foto: twitter @MutuaMadridOpen)

Archiviata l’amara finale dello US Open per Daniil Medvedev è il momento di voltare pagina. Il russo ha parlato alla viglia dell’ATP 500 di Pechino, un torneo, tabellone alla mano, composto da nomi altisonanti. Durante il Media Day Daniil ha affrontato diversi argomenti spaziando dal suo rapporto con la Cina fino ad una possibile finale contro Alcaraz.

IL RAPPORTO CON LA CINA

Sono arrivato due giorni fa, finora va tutto bene. Adoro tornare in Cina, quindi non c’è molto altro da aggiungere, non vedo l’ora che inizi il torneo. È la mia prima volta a Pechino, per ora mi piace, a parte questo microfono (ride)”. Il russo ha espresso anche il desiderio di visitare i grandi monumenti della capitale, nonostante il poco tempo a disposizione. “Mi sto davvero godendo il tempo trascorso qui, anche se, come al solito durante un torneo, non c’è mai molto tempo per visitare la città. Mi piacerebbe andare sulla Grande Muraglia se avessi tempo. Il fatto è che meglio gioco, meno tempo ho, quindi spero di non avere quel tempo. Se non gioco bene, almeno posso visitare Pechino”.

 

IL FINALE DI STAGIONE

A volte la fine della stagione può essere complicata – una volta finiti i quattro Slam – quindi bisogna trovare un’altra motivazione. Allo stesso tempo, qui siamo tutti competitivi, quindi per me la motivazione è sempre quella di provare a vincere. È la mia prima volta a Pechino, la squadra è fortissima, quindi se vinci è fantastico. Sarà un bellissimo ricordo, una sferzata di fiducia. Ci sono ancora alcuni grandi tornei davanti a me, quindi se riuscirò ad alzare il mio livello in questo finale di stagione, sarà tutto di guadagnato per l’anno prossimo. La motivazione – sostiene Medvedev – è provare a fare tutto questo, continuare a dimostrare a te stesso che puoi vincere questi grandi tornei, grandi titoli, contro grandi avversari“.

IN FINALE CONTRO ALCARAZ?

Il russo dimostra fiducia in sè stesso quando gli viene posta la domanda su una possibile finale contro Alcaraz. “Penso che se dovessimo affrontarci questa settimana, saremmo entrambi felici, dato che saremmo entrambi in finale. È un buon obiettivo e cercherò di realizzarlo. Allo stesso tempo, come ho detto, ci sono tanti grandi giocatori. Medvedev riflette anche sulla difficoltà del tabellone: “E’ molto dura, è come se fosse il sorteggio di un Masters 1000 o di uno Slam. In un certo senso è ancora più dura di uno Slam, dove non ci sono primi turni così complicati. Sarà molto interessante, penso che sia molto raro vedere un ATP 500 così forte, sarà interessante vedere chi giocherà meglio. Penso che vedremo risultati diversi tra le teste di serie, molte di loro possono perdere al primo turno, qui non sono partite facili”.

LE CONDIZIONI DI GIOCO E LA CULTURA CINESE

I campi sembrano molto buoni – sostiene il n.2 del seeding – mi sono allenato ieri e anche oggi. Sembrano a posto, sono sicuro che ci sarà molta gente durante le partite, ho sentito solo cose positive. Essendo la mia prima volta devo sperimentare di tutto, a livello ATP ho giocato solo a Shanghai e mi è piaciuto molto, penso che sarà lo stesso anche qui. Per quanto riguarda la velocità del campo, penso che sia piuttosto veloce, quindi mi piace. L’unica cosa è l’uscita delle palle, che diventano grossissime questo per il gomito non va bene. 

Infine c’è tempo anche per una riflessione sulla cultura cinese: “Nel complesso, è una cultura molto diversa da quella russa, ma penso che possiamo trovare alcune somiglianze con l’Occidente, motivo per cui mi sento sempre il benvenuto qui. Appena arrivo noto l’energia di questo grande Paese, mi sento a casa, per questo amo ritornare. Non mi dà fastidio venire qui perché è la fine della stagione, anzi, mi piace giocare ed essere qui, la gente lo sente”.

Continua a leggere

ATP

Sinner su Alcaraz: “Per ora non si può parlare di rivalità tra noi, lui ha vinto molto di più”

“Quest’anno ho giocato di meno rispetto al 2022 perchè devo preparare il mio corpo per i tornei più importanti”

Pubblicato

il

Jannik Sinner - US Open 2023 (foto Twitter @usopen)

Jannik Sinner giocherà per la prima volta l’ATP 500 di Pechino. Lo attende un tabellone molto complicato, con un possibile quarto di finale con Holger Rune, ed una possibile semifinale con Carlos Alcaraz. Ha parlato in conferenza stampa pre-torneo della sua condizione fisica e della rivalità con il campione di Wimbledon Carlos Alcaraz.

Sinner: “Sono molto felice di essere qui, la mia prima volta qui in Cina. Quando sono arrivato stavo un po’ male, ma oggi mi sento molto meglio. Spero di poter essere al 100% per la mia partita del primo turno. È qualcosa di nuovo per me giocare qui e poi a Shanghai.”

D: Giocherai il doppio con Alex De Minaur, le motivazioni di questa scelta?

 

Sinner: “È un giocatore di doppio migliore di me. Sono molto felice di giocare con lui. Non abbiamo ancora vinto una partita, quindi speriamo di farcela qui. Ci divertiamo molto a giocare insieme e possiamo giocare molto bene insieme. Sento che ci capiamo molto bene dentro il campo, e fuori dal campo parliamo di altre cose. È abbastanza rilassante giocarci e forse è anche questo il motivo principale per cui ci gioco.”

D: È presente anche Alcaraz nel tabellone di questo torneo, parlami della vostra rivalità.

Sinner: “È difficile parlare di questa rivalità in questo momento perché ha vinto molte cose in questo momento. Penso che in questo momento sia ancora un giocatore migliore di me e lo ha dimostrato. È già stato numero uno al mondo un paio di volte, e penso che al momento la rivalità più grande sia tra lui e Novak. Ma d’altra parte, ogni volta che giochiamo è davvero una bella partita. Penso che entrambi mostriamo il meglio di noi stessi. In questo momento sono molto concentrato su me stesso perché devo migliorare anche fisicamente dato che sento di avere molto potenziale a livello fisico. Questo è anche il motivo per cui quest’anno ho giocato molti meno tornei rispetto all’anno scorso, perché devo preparare il mio corpo per vincere i tornei più importanti. Sarà una domanda a cui verrà data risposta in futuro. Sarei felice di essere il rivale di Carlos. Sento di avere il potenziale per farlo. Ma vedremo in futuro.”

D: Cosa ne pensi del tabellone di questo torneo? Sono presenti molti giocatori importanti.

Sinner: “Mi sento molto felice di essere qui per la prima volta. Mi sono sempre chiesto come fosse la situazione in Cina e ora posso finalmente sperimentarla. La cultura è diversa, mi piacciono molto le persone, sono davvero rispettose e cercano sempre di aiutare. Spero di poter mostrare anche un buon tennis, perché questo è il motivo per cui sono qui, e spero di poter vincere quante più partite possibile. In questo momento sono molto rilassato. Il livello è molto alto, ci sono tanti ottimi giocatori qui.”

Renato Nunziante

Continua a leggere

Flash

ATP Pechino, Alcaraz: “Voglio chiudere l’anno al numero uno”

Lo spagnolo per la prima volta giocherà nella capitale cinese: “Sono carico, l’obiettivo è chiudere al meglio la stagione”

Pubblicato

il

Carlos Alcaraz Us Open official site
Carlos Alcaraz Us Open official site

L’ultima volta che si era disputato l’ATP500 di Pechino Carlos Alcaraz aveva sedici anni, era da poco entrato nei top500 del ranking mondiale e aveva appena perso al primo turno del challenger di Firenze contro Stefano Napolitano.

Nel giro di quattro anni lo spagnolo è diventato una vera e propria star del tennis mondiale, dodici tornei vinti a livello ATP, di cui due titoli slam e quattro1000 e già trentasei settimane da numero 1 del ranking.

Al momento è sceso in classifica al numero due, ma poco importa, è indubbiamente insieme a Novak Djokovic l’attore protagonista del tennis e, reduce dalla delusione di New Yor atterra per la prima volta in Cina con l’obiettivo di prendere la rincorsa verso un finale di stagione elettrizzante, che per la prima volta (infortuni permettendo, vedi 2022) lo vedrà in campo nelle ATP Finals.

 

“Sono davvero carico, non vedo l’ora di scendere in campo per la prima volta nel China Open, mi piace il campo, il Centrale è infatti meraviglioso e la gente mi sta letteralmente ricoprendo di affetto, mi aspettano perfino fuori dall’ingresso dell’albergo ogni volta che rientro” ha dichiarato lo spagnolo in conferenza stampa dopo il suo primo allenamento in terra cinese.

In palio la prima posizione nel ranking mondiale, con Alcaraz che da qui a fine stagione difende poco o nulla (semifinale a Basilea, quarti a Bercy, un infortunio poi lo costrinse a saltare le ATP Finals di Torino) e che quindi punta al sorpasso nei confronti di Novak Djokovic, che invece nel finale del 2022 infilò uno dei suoi classici filotti: vittorie a Tel Aviv e ad Astana, finale a Bercy e vittoria alle Finals di Torino.

Quasi tremila punti da difendere per il serbo, contro i nemmeno quattrocento di Alcaraz: al momento Nole ha un ampio vantaggio nella classifica basata sulle ultime 52 settimane (circa 3mila punti) mentre più esiguo è quello nella race (circa 800).

Ma Alcaraz ha potenzialmente un grande margine di miglioramento, considerando i suoi (non) risultati nel 2022: “Sicuramente tornare al primo posto del ranking è uno degli obiettivi principali del mio finale di stagione, la sfida con Djokovic è bellissima e fonte di grande motivazione. Lavoro tutti i giorni per cercare di tornare numero uno”.

La stagione non è ancora finita ma per Alcaraz è già tempo di primi bilanci per quanto riguarda il 2023: “Sono molto soddisfatto, sia per i risultati che per il livello di tennis che ho espresso durante tutta la stagione, il prossimo anno spero di riuscire a giocare tutti gli slam (nel 2023 Carlos ha saltato l’Australian Open per infortunio, ndr)”.

Jacopo Gadarco

Continua a leggere
Advertisement
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement