WTA Sofia, Makarova: "Non posso dire che il campo mi piaccia"

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WTA Sofia, Makarova: “Non posso dire che il campo mi piaccia”

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TENNIS – Le interviste a Muguruza, Pironkova e Makarova dal WTA Tournament of Champions del nostro inviato a Sofia, Ivan Mrankov.

La conferenza stampa di Muguruza

D: Pensi che sia la tua vittoria di quest’anno con Serena Williams ad averti dato una marcia in più questa stagione?
Muguruza: È stata una vittoria molto importante ma non è stato solo quello. Ho giocato diverse partite quest’anno che mi hanno fatto capire che posso giocarmela con le più forti. Questo mi ha fatto guadagnare fiducia nei miei mezzi.

D: Nei tre precedenti match con Makarova avete sempre giocato partite di tre set molto dure, con tie break, ecc. Cosa è cambiato oggi?
Muguruza: Sono scesa in campo molto determinata. Ero ben preparata. Sapevo che con lei non bisogna permettere alla partita di allungarsi. Oggi devo dire ho giocato nettamente meglio delle precedenti tre volte.

D: Alcune giocatrici si lamentano che il campo è troppo lento.
Muguruza: Per me non è un problema. Sai, ho braccia lunghe e forti e dispongo di parecchia potenza. Il campo mi piace e si adatta bene al mio stile.

D: Molti ti paragonano alla Ivanovic, alcuni ti chiamano la “Ivanovic spagnola”. Come ti fa sentire la cosa?
Muguruza: Bene, la cosa non mi crea problemi. Sai che più di una volta in qualche discoteca, quando indosso il cappellino da baseball mi hanno chiamato Ana? E io a spiegarli che sono Garbine. Spero un giorno di essere riconosciuta per me stessa ma il paragone non mi infastidisce affatto.

La conferenza stampa di Makarova

D: Non sei riuscita ad esprimerti al massimo stasera. Eri troppo stanca per il tuo lungo volo da Singapore?
Makarova: Lei ha giocato molto bene. È stata davvero aggressiva e non mi ha permesso di entrare nel match e di giocare al meglio. È stata una stagione lunga e gli ultimi tornei sono stati davvero faticosi. non so se è stato per quello fatto sta non ho giocato bene stasera.

D: Forse la superficie è troppo lenta per te?
Makarova: Prima di venire qui ho giocato indoor a Mosca e a Singapore e la superficie era diversa. Non posso davvero dire che il campo qui mi piaccia.

D: Ci puoi dire cosa pensi della frase del vostro capitano, il sig. Tarpischev sui “fratelli Williams”? (qui interviene dura l’accompagnatrice della WTA che chiede che questa risposta sia tradotta anche in inglese perché lei capisca visto che l’intervista si svolgeva in un misto di inglese-bulgaro-russo, ndr)
Makarova: Sai, lo conosco bene. Siamo stati insieme talmente tante volte in Fed Cup. Davvero è una persona molto carina e non credo avesse assolutamente intenzione di offendere le sorelle Williams. Erano in una trasmissione televisiva ma la conversazione si svolgeva davvero in maniera informale, inoltre a volte è difficile tradurre esattamente il senso di una frase dal russo all’inglese. Per dirti, spesso non capisco l’umorismo americano. Bisogna considerare il fattore “Lost in Translation”.

La conferenza stampa di Pironkova

D: Partita durissima. Tu però hai iniziato a mostrare col corpo segnali negativi ancora sul 2-3 del primo set quando non eri indietro col punteggio e anzi stavi avendo parecchie occasioni di ottenere il break. Stavi già risentendo dei problemi al piede che poco dopo ti hanno fatto chiedere un medical time out?
Pironkova: Non ricordo di aver mostrato segnali simili ma forse li ho palesati per la rabbia di aver sprecato almeno un paio di buone occasioni che avrei dovuto capitalizzare. Sì, ho problemi di vesciche ad un piede ma non è stata quella la ragione del mio malcontento. Andrea oggi ha giocato un grande match. Non ho visto la sua partita di ieri (persa malamente n.d.r) ma oggi ha giocato benissimo. Non è piacevole stare qui a commentare un altra sconfitta ma sopravviverò. È stato un match durissimo con scambi infiniti. Il primo set è durato un ora e mezzo. Non ricordo l’ultima volta che mi era successo. Sono partite che capitano raramente. Purtroppo alla fine sono io quella a cui sono venute meno le forze.

D: Se oggi avessi vinto il primo set pensi le cose si sarebbero messe meglio? Avresti giocato meglio il secondo set?
Pironkova: Perdere un primo set così pesante non è per niente facile da digerire e psicologicamente lascia il segno ma quando ho iniziato il secondo set non mi ero assolutamente arresa. Purtroppo Andrea oggi giocava ad altissimo livello, per farle un punto bisognava fare scambi estenuanti. È difficilissimo giocare contro un avversaria in questa forma.

D: Cosa ti aspetti dal tuo ultimo match?
Pironkova: Contro la Suarez Navarro ho giocato diverse volte e non ci ho mai vinto. Per di più sembra essere in forma strepitosa ma mi auguro di fare contro lei una grande partita perché ci terrei tantissimo ad ottenere una vittoria qui in casa.

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