Finale Davis, in Francia-Svizzera peserà più la schiena di Federer o la folla?

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Finale Davis, in Francia-Svizzera peserà più la schiena di Federer o la folla?

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TENNIS FINALE COPPA DAVIS – Gli svizzeri favoriti sul piano tecnico, ma il tifo al Mauroy Stadium sarà caldissimo. Wawrinka non è un cuor di leone in Davis, ma Tsonga nemmeno. Gael Monfils sul “rosso” non ha mai battuto Federer. Ma come sta Roger?

LILLE – In sala stampa siamo pigiati come sardine. Sono 388 i giornalisti accreditati da tutto il mondo. Di solito i media stunitensi snobbavano la finale di Coppa Davis che non li vedeva coinvolti, ma non stavolta.

L’evento è considerato eccezionale, inutile nasconderselo, per via di Roger Federer cui manca soltanto questo titolo (e l’oro olimpico in singolare) nel suo straordinario palmares.

A rendere ancora più titillante la vigilia di questa finale ha certo contribuito la sua parte la combattutissima semifinale delle World ATP Finals di Londra fra i due svizzeri che non sono poi così amici come si è voluto far credere e il cui rapporto è stato ancor più incrinato da Mirka Federer con il comportamento tenuto in occasione di quel match, con quella sua frase di dubbio gusto lanciata all’indirizzo di Stan Wawrinka (“Crybaby” che può essere tradotto in “Piagnone”). A sentire lo svizzero n.2, non è la prima volta che la signora Federer si lascia scappare suoi commenti poco simpatici nei suoi confronti.

I colleghi svizzeri, Rene Stauffer fra gli altri, tendono a minimizzare, a dare per buona la versione di Roger Federer , e cioè che “in the heat of the moment” (nei momenti più caldi) sono cose che possono succedere.

I colleghi inglesi, Mike Dickson del Daily Mail fra gli altri, invece accusano i giornalisti che minimizzano di “aver paura di inimicarsi Roger Federer”.

Fatto sta che maretta c’è stata eccome, che il faccia a faccia fra Wawrinka e Federer è durato almeno dieci minuti nella palestra della 02 Arena, sabato scorso. E Severin Luthi ha avuto il suo bel daffare a ricomporre la vicenda.

Qui a Lille si è saputo che Mirka è rimasta in Svizzera e si dubita che raggiunga il marito. Il che non dovrebbe apparire strano per una madre di due paia di gemelli, ma lo è abbastanza per lei che per solito non molla Roger nemmeno per un minuto ovunque lui si trovi. Mi raccontava un’amica dei Federer che perfino quando lui va a tagliarsi i capelli lei lo segue e dà ordini al parrucchiere di turno sul tipo di taglio che vuole per Roger e, in piedi come un carabiniere, controlla forbiciata su forbiciata.

Oggi nel corso di due interminabili, noiosissime conferenze stampa post-sorteggio, nessuno dei 388 giornalisti, salvo il sottoscritto, ha provato a chiedere qualcosa a Roger e Stan sul loro duello rusticano. Ecco la mia domanda che …otterrà la più deludente delle risposte..neutrali, da vero svizzero.

Q. Roger and Stan, after what happened last Saturday in London, is there more pressure on you, some more troubles? Is it more difficult for you to win, or it doesn’t change anything at all?

Domanda: Roger e Stan, dopo quello che è accaduto sabato a Londra, avvertite maggior pressione, è più difficile vincere o non è cambiato nulla?

Stan prende il microfono e guardandomi mi chiede se io voglio che risponda lui, mentre Roger se ne disinteressa, ed è chiaro che non vuole parlarne.

La risposta di Stan: “No. For me, for sure, was tough to lose against Roger with four match point. But I took a lot of positive from that week. I’m feeling great from London, a lot of confidence from there. Playing really well tennis.

I had five days here to change surface, to play on clay. I did what I could here with some good practice. I’m feeling ready for the weekend.

It’s going to be a long weekend. Doesn’t matter what, you have to be ready for three days. I think I am. Physically I’m feeling fit. It’s great that Roger can play tomorrow”.

“No. Per me di sicuro è stata dura perdere da Roger dopo quattro matchpoint. Ma mi resta un lato positivo da quella settimana. Ho un sacco di fiducia, ho giocato davvero bene a Londra. Ho avuto 5 giorni per adattarmi alla terra rossa, ho fatto quel che potevo, mi sono allenato bene. Sono pronto per questo weekend. Sarà un lungo weekend, qualunque cosa sia…devi essere pronto per tre giorni. Mi sento bene fisicamente ed è un gran bene che Roger possa giocare domani”.

Insomma, aria fritta. D’altra parte non c’era da aspettarsi molto di più. Così come non ci si pteva attendere che Federer rivelasse quand’è che aveva deciso di giocare, né se si è fatto iniettare del cortisone in questi giorni. “Se l’avessi fatto non ve lo direi…”

Un collega svizzero del Basel Zeitung mi ha soltanto fatto notare che “finchè Wawrinka era l’ombra di Federer non era mai sorto alcun problema. Quando Stan si è avvicinato in classifica e nella considerazione generale, le cose fra i due sono un po’ cambiate. Quando la Svizzera ha perso a Friburgo dagli Stati Uniti due anni fa, Wawrinka aveva perso da Querrey e poi Federer da Isner, ma Roger non fu troppo simpatico nel sottolineare ‘una cattiva giornata di Stan’ quando non è che lui contro Isner avesse giocato meglio. Insomma, rilasciò dichiarazioni che poteva risparmiarsi. Sono più rivali oggi, certo, di quanto lo fossero finchè Stan non era competitivo come adesso. Ciò detto però io trovo – ha proseguito il collega svizzero – che sia stata una bellissima storia di sport che ad una settimana dalla attesissima finale di Coppa Davis Roger e Stan si siano dovuti affrontare in una semifinale del Masters e abbiano fatto di tutto per superarsi, come due campioni di grande orgoglio ed ambizione”.

Tutti questi ingredienti, ivi inclusa l’incertezza fino ad oggi sulla partecipazione di Federer, hanno resa questa vicenda ancora più appetitosa, stuzzicante. Il sorteggio è probabilmente piaciuto agli svizzeri. Wawrinka scende in campo per primo contro Tsonga, così Federer potrà regolarsi di conseguenza con la sua schiena. Sull’1-0 per la Svizzera potrebbe anche risparmiarsi un po’, non spremersi al 100 per cento…anche se l’aver battuto Monfils 4 volte su 4 quando lo ha incontrato sulla terra rossa certo gli darà fiducia.

Ho chiesto a Monfils su quale superficie avrebbe preferito affrontare Federer e lui non ha avuto dubbi: “Sul cemento!”.

Viene da chiedersi, allora, perchè Arnaud Clement abbia scelto la terra rossa per affrontare gli svizzeri. Anche perchè sul “rosso” fra Tsonga e Wawrinka il bilancio è in perfetta parità (2-2) e tutti i loro cinque incontri sono sempre andatial set decisivo, al terzo o al quinto.

Di sicuro anche in questo stadio del Lille così freddo che i Depeche Mode, al contrario di Rihanna, si erano rifiutati di esibirsi, farà molto ma molto caldo. Sono attesi 27.207 spettatori in questo stadio avveniristico molto ben descritto qui su Ubitennis da Enrico Serrapede. E faranno un tifo infernale, 4 volte quello che fecero i 7.000 allo stadio Gerland di Lione quando nel ’91 Forget e Leconte sorpresero, magistralmente guidati da Yannick Noah, gli USA di Sampras e Agassi, più Flach-Seguso. I francesi non avevano più vinto la Coppa Davis dai tempi dei Mousquetaires negli Anni Venti.

Nessun match di tennis, salvo la sfida dei due sessi giocata da Billie Jean King e Bobby Riggs all’Astrodrome di Houston (30.492 spettatori il 20 settembre 1973 nella “Battle of Sexes”) ha avuto più spettatori. La finale di Davis nello stadio di Siviglia nel 2004 fra la Spagna del diciottenne Rafa Nadal e Carlos Moya contro Andy Roddick ebbe 26.000 spettatori. Quando è in campo Federer, però, c’è sempre un tifo composito. In Italia tifano per lui, ad esempio, anche se deve giocare contro un italiano…soprattutto se si chiama Fognini.

Tsonga e Monfils sono due tipi che si esaltano quando la folla li applaude. E loro stessi amano coinvolgerla. Possono essere pericolosi quasi più per quello che per il loro tennis. Il rovescio di Tsonga non dovrebbe poter competere con quello di Wawrinka, così come il campo che concede Monfils a un giocatore come Federer in teoria dovrebbe essere fatale alle chances del francese.

Tecnicamente, insomma, gli svizzeri partono favoriti. Ma il fattore campo in Davis è spesso decisivo ed è per questo che il confronto si preannuncia molto equilibrato, senza un vero favorito.

Le condizioni di Federer ovviamente potrebbero essere decisive, in un senso o nell’altro. Ma solo lui può sapere davvero come sta. E forse nemmeno lui…perchè un match sulla distanza dei tre set su cinque può trovarlo a posto all’inizio e magari meno a posto verso la fine.

Per quanto mi riguarda mi piacerebbe assistere ad un bel 3-2, con la Davis decisa all’ultimo match come mi accadde di vedere a Malmoe 1996 quando Boetsch conquistò il 3-2 per i francesi sulla

Svezia, con Kulti che non riuscì a trasformare 3 matchpoints consecutivi. Anche a Melbourne sull’erba, nel 2001, la Francia sconfisse a sorpresa l’Australia 3-2, con Escudè che battè Arthurs, e l’anno dopo fu un’altra memorabile finale con la Russia che conquistò a Parigi la sua prima Davis grazie a Youzhny che rimontò da due set a 0 e 4-1 nel quarto Mathieus sul 2 pari. A Belgrado nel 2010 fu invece Troicki a conquistare il punto del 3-2 su Llodra che sostituì Gilles Simon.

 

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