Australian Open, Venus Williams b. Torro-Flor 6-2 6-2. L’intervista del dopo partita
Ancora imbattuta quest’anno.
Si, per ora è un buon anno. Ma è solo l’inizio. Se Dio vuole, ho ancora tante partite da giocare.
Come ti sentivi oggi dal punto dei vista dei colpi?
Si, mi sentivo bene in campo. Il servizio oggi ha funzionato, mi sono mossa bene, sono stata aggressiva. L’anno scorso giocammo una partita molto lottata a Wimbledon. Fin dal primo game, colpiva la pallina fortissimo. Perciò, ovviamente, ero pronta ad un’altra buona partita da parte sua. Ma fortunatamente sono riuscita a brekkarla un po’ di volte e a renderla più semplice dell’ultima volta che ci ho giocato.
Com’è stata la tua off-season? Cos’hai fatto per continuare il periodo positivo degli ultimi mesi del 2014? Su cosa ti sei concentrata?
Non so, sono stata molto impegnata. È stata una off-season un po’ caotica… Sono stata in campo, in palestra, ho lavorato tanto. Devi lavorare, devi colpire tante palline, devi servire, correre, allenarti. Quando vado in campo conto sull’esperienza. Anche se sto giocando il mio tennis peggiore, ho una chance in ogni partita. Quindi se riesco a giocare bene, ho ancora più chances.
Occupata con EleVen?
Si, con EleVen e V Starr, poi ho seguito anche delle lezioni, quindi si parecchio occupata. Sono contenta che sia finita.
I tuoi interessi extra tennistici è qualcosa che continua a muoverti. Ti aiuta nel tennis avere queste altre cose nella tua vita?
Se mi aiuta con il tennis? Non lo so. Forse me lo fa apprezzare di più perché ho dovuto partire dalle basi con entrambi i progetti (EleVen e V Starr). Ovviamente la gente ti conosce, ma non vuol dire che ti sia tutto dato. Devi comunque metterci del lavoro, e io ce ne metto su tutti e due i miei business. Seguo lezioni perché credo di essere un po’ secchiona. A parte questo, si, amo il tennis, viene sempre al primo posto.
Hai detto un po’ di tempo fa che la contabilità ti fa impazzire. Perché è così difficile?
Lo è perché quando segui la scuola a distanza, hai parecchi strumenti a disposizione, ma devi essere molto disciplinata e hai tonnellate di lavoro. Intendo letteralmente una tonnellata. È molto difficile. Non mi piacciono i voti bassi, voglio essere brava, quindi mi metto tanta pressione. È tanto lavoro. Comunque ora che ho passato contabilità, tutto mi sembrerà una passeggiata.
Come sei a scuola? È più difficile del tennis?
Amo sapere cose, anche se non mi piace fare il vero e proprio lavoro, quindi… non so, credo che sia la stessa cosa. Si, mi piacciono le partite, ma c’è qualcuno a cui piaccia allenarsi? Probabilmente no. È lo stesso concetto.
È abbastanza risaputo che tu abbia avuto un po’ di problemi di salute nell’ultimo paio di anni. Sembra che sei tornata ai livelli alti del tennis. Ti senti bene, senti di essere tornata te stessa?
Si, ho avuto problemi, così come molta altra gente. Ognuno ha problemi diversi, io affronto i miei come meglio posso. Mi sto avvicinando ai livelli alti, sono nella top 20. Sono tornata ancora, mi piace pensare che stia migliorando e che ho tanti giorni di salute davanti a me. Penso che stia anche imparando a gestire meglio la cosa, perché si tratta anche di una sfida psicologica quando non ti senti bene.
Li Na ha annunciato di essere incinta. È qualcosa a cui pensi ogni tanto?
Wow, che notizia meravigliosa. Non lo sapevo. Forse saranno gemelli, un team di doppio. Spero che quando lo diventeranno io non stia ancora giocando (risata) . Ad ogni modo, non lo so, sono ancora una bambinona. Sto crescendo. Lei ha sicuramente fatto la decisione giusta a farsi una famiglia. Spero che un giorno riesca a farlo anche io. Vedremo. È un lavoro duro, il più difficile del mondo. Per quanto abbia avuto tante responsabilità nella mia vita, quella mi spaventa ancora tanto.
In TV parlavano di quando hai giocato la prima volta il tuo incontro a Oakland. In quel momento avresti mai potuto immaginare che saresti arrivata così lontana e che avresti raggiunto quello che hai raggiunto in questo sport?
Credo che Venus ragazzina avrebbe detto: perché non hai raggiunto di più, scansafatiche? Da bimbo sogni sempre in grande. Sicuramente credevo molto in me stessa, per cui sento di aver meritato tutto quello che ho avuto. Ci ho messo tanto impegno. Impari dalle cose più toste, dalle sconfitte, ma anche dalle vittorie. Sono riuscita a seguire i miei sogni più di una volta, ho avuto una vita fortunata da quel punto di vista, e ne sarò sempre riconoscente.
Continui a pensare che avresti dovuto battere Sanchez Vicario il turno successivo?
Sulla carta, sicuramente. Ma non sapevo che fare. Tutto sommato non meritavo la vittoria. Però ho imparato tanto da quella partita.
Traduzione di Lorenzo Dicandia