Classifiche e risultati dei tornei ci rendono, non a caso, favoriti nel confronto con la Francia. Peccato che la Fed Cup si affidi ad una formula infelice che toglie importanza al doppio

La Coppa delle Federazioni, la versione al femminile della Coppa Davis, è nata nel 1963 ed è purtroppo stata considerata la sorella minore della competizione nata nel 1900 per iniziativa di un ricco signore americano, Dwight Davis, che aveva offerto un piatto d’argento da mettere in palio tra i due paesi tennisticamente più importanti, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Agli inglesi  è rimasta la primo giuntura per cui il torneo di Wimbledon, giocato per la prima volta nel 1877, viene considerato ancora oggi come il primo evento agonistico di uno sport considerato, per le sue nobili origini,  “il Re dei Giochi” o “il Gioco dei Re”. Wimbledon si è ben presto affermato come uno dei più importanti eventi sportivi del nuovo secolo, alla pari delle Olimpiadi, delle regate di Henley, del Tour de France, della Maratona di Boston, ecc.

Ci sono voluti più di 50 anni prima che i dirigenti del tennis capissero di dover dare una sorellina alla Coppa Davis per cui nel 1963 si è giocata sui campi del Queen’s di Londra la prima edizione della Federation Cup, un titolo poco brillante perché non era disponibile un nome che potesse accontentare tutti. Non so se per non imitare troppo sfacciatamente la Coppa Davis è stata inventata una formula infelice che toglie importanza al doppio che spesso non viene nemmeno giocato.

Anche se nella storia tennistica dei due paesi la Francia vanta una netta superiorità nel settore maschile (9 vittorie  francesi, una sola dell’Italia nel 1976) noi abbiamo rovesciato la situazione con le nostre giocatrici vittoriose quattro volte (2006, 2009, 2010 e 2013).  E’ vero che qualche nostro successo è stato favorito dal disinteresse delle sorelle Williams per questa competizione ma ciò non toglie che le classifiche ed i risultati dei tornei certificano l’eccellente situazione del nostro tennis femminile che infatti e non a caso è favorito in questo incontro.