Fed Cup: delude Radwanska, Russia sul 2-0. La Petkovic salva la Germania, R.Ceca ok

Fed Cup

Fed Cup: delude Radwanska, Russia sul 2-0. La Petkovic salva la Germania, R.Ceca ok

Pubblicato

il

 

Svetlana Kuznetsova si rivela ancora una volta indigesta ad Agnieszka Radwanska, battuta 6-4 2-6 6-2. La Sharapova vince facile e la Russia ipoteca il passagio alle semifinali. La Gajdosova supera 4-6 6-2 6-4 su Angelique Kerber ma la Germania pareggia grazie i conti grazie alla sua nr.2 che annulla un  match point alla Stosur e chiude 12-10 al terzo. R.Ceca avanti 2-0 sul Canada. Nel World Group II bene Usa e Svizzera, parità in Olanda e Romania

Il week-end di Fed Cup prevede i quarti di finale del World Group e le sfide del World Group II le cui vincenti affronteranno le perdenti dei quarti di finale nei play-off per il tabellone principale del 2016.

Di seguito le cronache di tutti i match

 

POLONIA VS RUSSIA 0-2 (Carlo Carnevale)

S. Kuznetsova b. A. Radwanska 6-4 2-6 6-2 

Subito emozioni a Cracovia, nel match di esordio tra Polonia e Russia; Svetlana Kuznetsova si produce in una prestazione vintage, confermandosi avversaria indigesta per Aga Radwanska e regalando al team sovietico il primo fondamentale punto. La russa sopravvive ad un pauroso blackout psicofisico patito nel secondo set, e allunga nel parziale decisivo proprio quando l’inerzia sembrava passata nelle corde dell’avversaria; Radwanska, padrona di casa in quanto nativa di Cracovia, non riesce a tessere le sue proverbiali geometrie, né a sfruttare il momento di assenza della Kuznetsova quando più contava.

Incontro scialbo per la prima ora, nella quale i servizi latitano e il bel gioco stenta a manifestarsi; l’originaria di San Pietroburgo, che con quello odierno porta a undici i propri successi in quindici scontri diretti, appare frenetica, gira volentieri attorno alla palla per colpire di dritto, spesso esasperando e strappando il movimento in corridoio. Serve male, ma trova la prima quando ne ha bisogno, per chiudere il set una volta ottenuto il break decisivo, il quinto totale del parziale, sintomo di grande tensione tra le contendenti. Radwanska chiuderà con un mediocre 63% di prime, che non le consentirà di arginare l’aggressività dell’avversaria specialmente nel terzo set; la Kuznetsova parte forte anche nella seconda partita e strappa il servizio in avvio, salvo poi dimenticare l’interruttore spento e incassare sei giochi consecutivi, nel boato della Krakow Arena. La padrona di casa aumenta il ritmo dei piedi, sbaglia meno e inchioda più vincenti, complice anche un evidente quanto preoccupante calo della russa; 6-2 in mezz’ora, con tutti i presupposti per una passerella polacca nel parziale decisivo.

Le battaglie di logoramento sono il pane quotidiano della Radwanska, ma la numero otto del mondo sparisce sorprendentemente, lasciando spazio agli affondi di una ritrovata Kuznetsova; Svetlana si scuote dal 40-0 sul servizio della rivale e graffia con il break che si rivelerà definitivo, prima di metterne a segno un secondo in chiusura; non trema e concede le briciole alla battuta, scocca traccianti di rovescio come ai bei tempi e gioca con i piedi incollati alla linea di fondocampo, insomma una cartolina da un passato neanche troppo remoto, che sembrava la Kuznetsova avesse già dimenticato.

 

M.Sharapova b. U.Radwanska 6-0 6-3

Maria Sharapova mette una seria ipoteca sulla qualificazione della Russia alle semifinali di Fed Cup.
La siberiana asfalta la minore delle Radwanska, soffrendo un fisiologico seppur vistoso calo di tensione nel solo secondo set. Nulla ha potuto la sorellina di Agnieszka, che ha paradossalmente mostrato un tennis più che discreto, semplicemente insufficiente per competere con una Sharapova concentratissima e devastante da fondo campo.E’ appena il quinto match che Maria gioca in Fed Cup, necessario sopratutto in ottica Olimpiadi; la russa parte già con la quinta inserita, ed il 47% di punti ottenuti con la prima dalla Radwanska la dice lunga sulla brillante condizione alla risposta di Masha, che impallina l’avversaria già con il primo colpo.
Quaranta minuti per un primo set mai in discussione, allungato solo dalla continua ricerca delle righe della Sharapova, che più di una volta si è tradotta in gratuito (positivo comunque il bilancio tra non forzati e vincenti a fine match); Radwanska stenta ad andare oltre il terzo scambio, anche con il rovescio che con il servizio è senz’altro il colpo migliore del suo repertorio.
Il parziale iniziale è dunque di otto giochi consecutivi per la Russia, interrotto dall’inatteso controbreak di Urszula, che reagisce  fino a strappare il servizio alla Sharapova una seconda volta con una bella azione di pressione da fondo, per il 3-2 e servizio Polonia.
Qui la numero 2 del mondo torna a far valere colpi e classifica, oltre al suo sconfinato killer instinct, e indovina un nuovo strappo di quattro games consecutivi, salvando una importantissima palla break nel settimo gioco. 6-0 6-3 per Sharapova dunque, che lancia la squadra sovietica sul 2-0.
Maria sarà la protagonista del primo singolare di domani, che la vedrà opposta ad Agnieszka Radwanska, la quale proverà a ispirare l’improbabile rimonta polacca.

 

GERMANIA VS AUSTRALIA 1-1 (Raffaello Esposito)

J. Gajdosova b. A. Kerber 4-6 6-2 6-4

Si gioca con palle Dunlop sul rebound ace della polifunzionale Porsche Arena di Stoccarda, capace di ospitare quasi ottomila spettatori. Angelique Kerber e Jarmila Gajdosova aprono le ostilità. L’unico precedente risale al primo turno degli Australian Open 2014 quando prevalse Kerber al terzo subendo però un sei zero nel secondo set.

Inizia Gajdosova e gioca subito potente. Il punteggio segue i servizi fino al 3 pari. L’australiana serve sopra i 180 kmh e spinge i colpi ma sbaglia di più mentre la Kerber tiene i suoi turni di battuta senza problemi. Al settimo game (sempre un punto cruciale del set) si va ai vantaggi e Kerber si procura due palle break. Sulla prima l’australiana si salva con un ace ma sulla seconda deve capitolare. E’ il momento decisivo perché da lì Kerber concede solo due punti sul suo servizio e chiude 6-4. La tedesca chiude il set con un saldo di più sette fra vincenti e non forzati e il 92% di punti con la prima palla. Una  buona parte del set è stata vinta qui. Si ricomincia e l’australiana deve subito fronteggiare due break point, li annulla, vince il game e prende sicurezza riuscendo a brekkare al sesto game e a difendere la propria battuta in un lungo turno nel quale Kerber non sfrutta una palla per il contro-break. Sul due cinque la tedesca molla e concede un secondo break per il 6-2 Australia che chiude il secondo set.

In apertura di terzo set Gajdosova serve, va 40-15 ma si fa brekkare da una Kerber che sembra voler riprendere il controllo del match. Ma è un fuoco di paglia perché l’australiana rende immediatamente il break e strappa ancora il servizio all’avversaria volando 5-2. Sembra finita ma Kerber con testardaggine tutta tedesca non ci sta. Tiene il servizio e brekka Gajdosova per il 4 a 5. Il nono game dell’australiana è da galleria degli orrori, break a zero con doppio fallo finale. L’arena di Stoccarda ribolle ma Kerber mostra ancor più timore della sua avversaria e non riesce a difendere la sua battuta. Si va ai vantaggi e Gajdosova chiude al primo match ball. Uno a zero Australia in un’ora e quarantanove minuti.

 

A. Petkovic  b. S. Stosur 6-4 3-6 12-10

Partita epica per coraggio delle contendenti ed intensità nel secondo match di giornata sull’uno a zero Australia. Petkovic serve e esce dai blocchi come Carl Lewis, conquista 12 punti su 14 giocati e scappa tre a zero e poi quattro a uno. Stosur tiene il suo primo servizio e lo strappa all’avversaria portandosi ad un solo game di distanza. Il nono gioco con la tedesca al servizio è un romanzo. In diciotto punti,  Petkovic sopravvive a sette errori non forzati, concede quattro palle break e le salva col servizio riuscendo poi a chiudere. Una mazzata psicologica per Stosur che infatti nel game seguente trema e perde la battuta su un banale errore non forzato di dritto. Ventisei punti ottenuti col servizio e il 79% di prime in campo il dato migliore di Petkovic e 6-4 Germania il primo parziale. Nel secondo set si ha un andamento speculare al primo, con le due che si scambiano i break fino al 3-2 Petkovic. Sul servizio di Stosur si lotta a coltello e l’australiana deve aggrapparsi alla prima e al dritto per uscire dalla buca, annullare tre palle break, vincere il game e pareggiare a tre. E’ ora Petkovic a subire il contraccolpo dell’occasione sciupata perché al suo turno di battuta si fa brekkare a 15. Stosur, da esperto squalo australiano, sente l’odore del sangue e insiste, spinge il gioco per accorciare gli scambi e brekka ancora per chiudere 6-3.

L’australiana apre il parziale decisivo al servizio e salva subito le prime palle break con coraggio, Petkovic  però reagisce tenendo facilmente i suoi turni di battuta. Nel quinto game la tedesca approfitta del gioco troppo corto di Stosur per pressarla sul rovescio e strapparle la battuta a 15. La tedesca però si blocca inspiegabilmente sul 40/15  e servizio ad un passo dal 4-2. Stosur la brekka e tiene la battuta nell’ennesimo game combattuto, annullando altre palle break ma tenendo per il 4-3 in suo favore. Anche Petkovic tiene il servizio e pareggia a quattro. Nel nono game, per la prima volta nel set, Stosur tiene facilmente la battuta e nel game successivo conquista un match point che la tedesca annulla con una volée di rovescio prima di tenere il suo turno. Stosur ha la freddezza e l’esperienza per issarsi ancora a 6-5 e poi a 7-6 annullando le solite due palle break. Il terzo set è diventato un’Odissea e nessuna delle due sembra trovare la rotta di casa. Entrambe tengono la battuta con la forza della disperazione. Sul nove pari la tedesca non sfrutta quattro palle break e Stosur vince un game pesante aggrappandosi al servizio e attaccando con coraggio la rete. Petkovic però mostra un carattere di ferro e riesce sempre a pareggiare pur dovendo servire in svantaggio, giocando sul filo e senza rete. E’ l’australiana a mostrare la crepa decisiva al ventunesimo game del set, quando due non forzati di dritto la condannano al break decisivo perché Petkovic raccoglie le sue ultime energie e chiude con un turno di battuta a zero. Tre ore e sedici minuti di emozioni e qualità tennistica, uno spettacolo puro. Siamo solo uno a uno ma questa è una vittoria che può mettere le ali alla Germania.


CANADA
 – REP. CECA 0-1 (da Quebec City Vanni Gibertini)

Ka. Pliskova b F. Abanda 6-2, 6-4

Nesuna sorpresa nel primo singolare della sfida di Quebec City tra Canada e Repubblica Ceca. Troppe le categorie di differenza tra le due giocatrici (oltre 200 posizioni nel ranking) e troppa differenza di peso di palla tra una neo maggiorenne come Abanda che si cimenta soprattutto nei tornei ITF ed una atleta reduce da una brillante stagione coronata dall’ingresso nelle top 20.

Si gioca solo sui turni di battuta della canadese, la quale attacca con grande coraggio sulle palle break (annullandone 6 su 8), ma patisce oltremodo l’aggressività di Pliskova in risposta, soprattutto contro la seconda sempre molto morbida, commettendo ben 6 doppi falli ed incassando altri 3 punti direttamente sulla ribattuta. Il break nel game di apertura,  nel quale la Abanda ha palesato anche una più che comprensibile emozione per l’esordio in nazonale, e quello sul 2-4 fanno la differenza nel primo set che la Pliskova incamera in 31 minuti cedendo la miseria di 4 “quindici” sulla propria battuta.
Nemmeno l’unico momento di relativa incertezza del match, sull’1-0 Abanda e 0-30 su servizio Pliskova, riesce a far prendere coraggio al pubblico di Quebec City che, abbandonato dalla propria beniamina Bouchard alla vigilia dell’incontro,  ha comunque fornito una cornice più che degna all’evento, forse preferendo il comfort indoor del tennis ai -20 gradi del Carnevale che si svolge tradizionalmente ad inizio febbraio nel centro cittadino. La neo-diciottenne canadese proprio nel momento a lei più favorevole smarrisce il rovescio, mancandone tre di fila, e dando probabilmente l’addio alla sua più ghiotta chance di entrare nel match. Il break arriva poco dopo, al quinto game, propiziato da uno 0-40 frutto di una bella risposta vincente di Pliskova e dell’ottavo doppio fallo di un’Abanda sempre più intimorita dall’aggressività della ceca in risposta.
Il pubblico ci prova fino in fondo, soprattutto quando quattro doppi falli di Pliskova nell’ultimo game del match concedono alla canadese una palla del possibile 5-5, ma un perentorio ace esterno a 175 km/h spegne ogni velleità di rimonta e consegna il primo punto alle campionesse in carica.

T. Smitkova b. G. Dabrowski 6-1, 6-2

Certamente una boccata di aria fresca dal punto di vista tecnico il match tra Gabriela Dabrowski e Tereza Smitkova: tanti slice, anche di diritto, palle corte, attacchi in controtempo, cambi di ritmo, tutte cose piuttosto rare da scovare nel picchia-picchia attuale. Non che la Smitkova tiri piano, intendiamoci, ma la presenza in campo della Dabrowski, che si è costruita una solida carriera da doppista ha fornito al match qualche elemento di interesse in più di quanto il perentorio punteggio non suggerisca.

 

Il primo set è volato via in un baleno, con sei giochi consecutivi ad appannaggio della ceca, che dopomaver dopo aver subito il break nel game iniziale ha chiuso il parziale parziale in appena 21 minuti con il punteggio di 6-1.

Decisamente più bagarre nel secondo set, che ha visto la Dabrowski andare avanti per 2-0 grazie ad alcune interessanti variazioni che hanno consentito alla canadese di ingabbiare i colpi da fondocampo della Smitkova, che ogniqualvolta ha avuto il tempo di piazzarsi per lasciare partire i suoi colpi le ha sempre fatto molto male. I primi quattro game del secondo set durano più dell’intero primo parziale, la Gabrowski nonostante si faccia riprendere sul 2-2 si batte come una leonessa, ma manca l’occasione per il 3-2 con un facile passante in corsa di diritto che finisce in rete.

 

La sua partita di fatto finisce lì: 10 minuti più tardi la Smitkova, riesce a chiudere il match sotto l’ora, ritardando l’inevitabile giusto di qualche istante per far aggiustare le tende nell’impianto che lasciavano passare un po’ troppo sole. Tutto finito, dunque, prima delle 4 del pomeriggio, con la squadra ospite che ha lasciato la miseria di 9 games in 4 set alle padrone di casa, che ora sono con ormai un piede e tre quarti negli spareggi di aprile per rimanere nel World Group I.

World Group II (Diego Serra) 

Romania –Spagna 1-1

Halep (Rou) –Soler Espinosa (Esp) 6-2 6-1

Non c’è storia nel primo singolare che vede fronteggiarsi la Romania e la Spagna a Galati, sul veloce indoor rumeno. La Halep numero tre del ranking WTA vince facilmente contro la tennista iberica, troppo leggera per la competizione e in calando in carriera per quanto riguarda i risultati. Due break nel primo set e tre addirittura nel secondo, chiudono in poco più di un’ora la prima partita.

Muguruza (Esp)-Begu (Rou) 6-3 6-2

A dare il primo punto alla Spagna è invece la Muguruza, numero 22 della WTA. La tennista nata a Caracas con la sua solidità strappa il servizio, nell’ottavo game del primo set, alla giovane rumena Irina Bagu, capace di salire fino al numero 34 del ranking WTA quest’anno, e di andare in finale a Mosca. La spagnola è però feroce anche nel secondo set e le iberiche mettono in parità l’incontro.

 

Olanda-Slovacchia 1-1

Schmiedlovà (Svk)- Bertens 7-5 6-2

Grazie a un primo set magistrale Anna Karolina Schmiedlovà regala il primo punto alla Slovacchia contro l’Olanda, e contro la dirimpettaia Kiki Bertens, che in classifica WTA insegue solo di cinque posizioni la slovacca. La biondissima Kiki non è riuscita a far valere la sua maggior potenza nemmeno nel secondo set, deludendo i tanti sostenitori giunti al palazzetto dello sport di Apeldoorn.

Rus (Ned)- Rybarikova (Svk) 6-3 6-4

Nel secondo incontro sull’indoor di Apeldoorn si fa sorprendere l’esperta Rybarikova, numero 48 del ranking mondiale, data in partenza super favorita contro la tennista olandese, più che altro discreta doppista. Dura un’ora e venti minuti l’incontro, che vede nel secondo set ben tre break per la tennista olandese. Tutto da rifare per le ambiziose tenniste slovacche.


Svezia-Svizzera 0-2

T. Bacsinszky (Sui)- R. Petersen (Swe) 7-6(4) 6-0

A sorpresa un primo combattuto set regala la partita a Helsinborg, dove Rebecca Petersen tiene testa fino al tiebreak alla giocatrice svizzera, nata a Losanna e numero 36 dell’attuale graduatoria mondiale. Per Rebecca fino adesso invece una sola partita, per altro vinta, in Fed Cup. Un solo mini-break decide il tie break e toglie la gioia alla tennista svedese, che vede svanire il primo set e che poi praticamente non gioca più nel secondo.

R. Bencic (Sui)- J. Larsson 6-2 6-1

Nulla ha potuto la giocatrice svedese con più esperienza e miglior ranking, numero 86 del mondo, contro la scatenata ragazzina svizzera e i suoi diciassette anni. Partita senza storia, e pubblico svedese che alla fine applaude la promettente tennista svizzera. Partita durata poco più di un’ora e combattuta solo nel primo e nel sesto game del primo set. Secondo punto per il suo team nettamente superiore in questa giornata.

 

Argentina-Usa 0-2

V. Williams (Usa)- P. Ormaechea  (Arg) 6-3 6-2

Due set a zero a favore di Venus nel primo incontro a Buenos Aires, tra le nazionali che forse più soffrono la collocazione nella serie B del tennis femminile. Incontro caratterizzato anche dalle dichiarazioni prima del match di Paula Ornecheda che ha definito proprio Venus il suo punto di riferimento. L’americana ha ringraziato ma poi ha giocato con la solita determinazione vincendo nettamente i punti decisivi in entrambi i set. Quasi senza faticare

S. Williams (Usa)- M. Irigoyen 7-5 6-0

Ha tentato di ridare fiato al Pilara tennis club di Buenos Aires Maria Irigoyen, numero 147 WTA, giocando un buon primo set contro Serena, deciso solo da un break della numero uno al mondo nell’undicesimo game. Niente da fare invece nel secondo set per la tennista argentina, che stanca morta non tiene nemmeno un servizio contro Serena, che in queste condizioni di forma difficilmente domani concederà qualche occasione alle sudamericane.

 

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement