Intervista esclusiva ad Andreas Seppi: “Mi piacerebbe vincere un altro torneo”

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Intervista esclusiva ad Andreas Seppi: “Mi piacerebbe vincere un altro torneo”

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Intervista esclusiva al tennista italiano, protagonista di un grande inizio di stagione, prima della semifinale di Zagabria contro Granollers 

Andreas, prima domanda: sei passato dal cemento all’aperto dell’estate australiana all’inverno croato e al tennis indoor. Quali difficoltà hai incontrato?
Più che il clima, il problema maggiore è legato al cambiamento di fuso orario: soprattutto all’inizio della settimana, ma ancora adesso, faccio fatica a prendere sonno, mi sveglio un po’ troppo presto.
Sicuramente anche il passaggio all’indoor è un grande cambiamento: arriviamo da 2 mesi che in cui ho giocato all’aperto, prima la preparazione poi in Australia, e questo è il primo torneo indoor. Sicuramente è un po’ diverso: però anche se forse non ho giocato il mio miglior tennis qui fino adesso, sono comunque in semifinale e questa è una cosa molto positiva.

Torniamo un attimo a Melbourne, alla vittoria su Roger Federer. Le tue sensazioni dopo la vittoria erano simili a quelle provate dopo aver sconfitto Nadal (a Rotterdam nel 2008) oppure battere Federer è un’altra cosa?
No, è stata sicuramente un’altra cosa. Anche perché comunque eravamo in uno Slam, match 3 su 5, è stato  diverso, insomma. Il match con Nadal ero magari un po’ meno consapevole. Sì, avevo fatto un buonissima partita e avevo vinto, ma dentro di me non credevo di poter giocare a quel livello. Con Federer non è che mi aspettassi di vincere, ma sono entrato in campo sapendo di essere un giocatore migliore, di aver fatto una buona preparazione. Poi, è chiaro, ci voleva una giornata in cui lui non era al 100%, il suo tennis è chiaramente superiore al mio. Ed è stato importante anche vincere i due tie-break, in momenti importanti del match: mi ha fatto capire che qualcosa in più ho fatto negli ultimi mesi, negli ultima anni.

E può essere che quella vittoria su Roger ti abbia aiutato anche questa settimana, dove hai ammesso di non aver giocato al meglio, ma hai comunque portato a casa dei match molto tirati?
Si, qui non ho giocato bene come in Australia, non mi sentivo così reattivo, comunque tutte le 3 partite al terzo passando delle difficoltà di gioco, degli alti e bassi, e sono riuscito a gestire quei momenti e alla fine vincere comunque delle partite importanti. Penso che sia un ulteriore passo in avanti in questo momento.

Può quindi essere dovuto alla consapevolezza in più che hai nel tuo gioco dopo la vittoria con Federer, ma anche dopo il bel match contro Kyrgios?
Chiaro che dopo un vittoria con Federer poi non è facile da gestire tutte le cose intorno, tutti si aspettano grandi cose. E si, penso che anche con Kyrgios ho giocato un buonissimo match. Non ho giocato al livello dell partita con Federer, ma comunque eravamo lì. Ho avuto un match point, ero due set a zero, chiaro che spiace aver perso quella partita, ero ad un punto dai quarti, non è che è capitato molte volte, ma non ho rimpianti su come ho giocato, su come sono stato in campo, su come ho lottato in condizioni ambientali veramente toste (il tifo australiano era tutto a favore del giovane giocatore di casa, ndr). Ho giocato una buonissima partita, peccato non averla portata a casa.

Hai avuto un grande avvio di stagione (semifinale a Doha, ottavi a Melbourne, semifinale al momento a Zagabria), il tuo obiettivo nel 2015 è quello di tornare top 20 o di giocare il tuo miglior tennis?
Chiaramente mi sono posto degli obiettivi questo inverno. Il primo è quello di tornare tra i top 30 per poter essere testa di serie negli Slam. Poi mi piacerebbe vincere magari un altro torneo, perchè sono cose di cui ti ricordi, che poi ti rimangono dentro.
Un altro obiettivo è cercare di essere il più possibile al 100% fisicamente, evitare gli infortuni. Per questo, durante l’anno è necessario che mi  prenda qualche settimana in più per allenarmi, ricaricare le energie. Perchè ho visto che se fisicamente mi sento forte, anche in campo rendo di più.

Quindi pensate di programmare quale breve periodo di allenamento durante la stagione?
Si, l’idea è saltare qualche torneo e mettere in mezzo qualche settimana di preparazione per lavorare sul fisico invece di giocare tanto. Poi chiaro, dipende dai risultati: se capita come lo scorso anno che ho fatto solo primi e secondi turni è difficile saltare i tornei perché non riesci a prendere il ritmo partita.
Se invece, come in questo inizio stagione, vado avanti nei tornei, gioco qualche partita in più ma mi “consumo” un po’ di più, anche di testa, magari fare qualche blocco in più di allenamento può servire per essere poi di nuovo al 100% dopo.

Ma quando hai rivisto sul tabellone degli Australian Open nuovamente l’accoppiamento Seppi- Istomin, puoi dirmi, se si può scrivere, cos’hai pensato?
Sinceramente, ho accusato un po’ la cosa. Tutti ridevano, ma io sapevo che mi aspettava un altro match duro contro di lui, lui ha un gioco simile al mio, abbiamo fatto 5 match negli Slam finiti tutti al quinto. Di testa era un po’ pesante, insomma, prima della partita.
Poi quando sei in campo dai il massimo, ma non è stato bellissimo vedere di nuovo quell’accoppiamento.

Ultima cosa: a giugno saranno vent’anni dell’inizio del soldalizio con Sartori. Vent’anni fa quel ragazzino undicenne di Caldaro pensava di arrivare sino a qua?
Pensare no, è una parola grossa. Sognare si, specie i primi anni, a 13-14 anni, sono quelli in cui sogni. Io guardavo tantissimo tennis e sognavo di giocare in quei tornei, su quei campi importanti.
All’inizio deve essere un sogno. Poi crescendo, cambi, acquisisci consapevolezza, giochi,vedi dov’è il tuo tennis, ti confronti con giocatori più forti e poi capisci che ce la puoi fare. Chiaro ci vuole sempre lavoro duro dietro, ma acquisisci sempre maggior consapevolezza nei tuoi mezzi. Certo è che sono 10 anni che sono nel circuito: ecco, non pensavo di riuscire ad avere una carriera così lunga e costante. E spero di aggiungere ancora qualche anno a questo livello.

Te lo auguro. Ma li festeggerete i vent’anni insieme tu e Sartori?
No, no, non festeggeremo, non è mica una bella ragazza!

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