Fed Cup: Senza la Vinci, contro le Williams. Siamo senza speranze?

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Fed Cup: Senza la Vinci, contro le Williams. Siamo senza speranze?

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Ciò che si temeva è stato purtroppo confermato dalle convocazioni ufficiali. Serena e Venus Williams saranno a Brindisi per la sfida contro l’Italia valevole per i play-off di Fed Cup. Barazzutti invece deve fare a meno di Roberta Vinci, vittima di un infortunio. E se arrivassimo  (miracolosamente) sul 2-2, chi giocherebbe il doppio? La nostra prima retrocessione in Fed pare molto vicina

Questo 2015 si sta rivelando davvero l’anno nero delle nostre rappresentative a squadre. Innanzitutto per le 2 incredibili rimonte subite sia in Fed che in Davis. Prima le nostre ragazze si sono fatte rimontare dalla Francia a Genova dopo essere stati avanti per 2-0 (cosa mai accaduta in passato nella manifestazione), poi i nostri ragazzi hanno subito un’inopinata ed inattesa sconfitta in Kazakhstan, anche in quell’occasione dopo essere stati avanti 2-1 dopo il doppio.
Ma le notizie brutte sembrano non avere mai fine, perché dall’urna che aveva definito i play-off valevoli per l’accesso al World Group 2016 della Fed Cup era toccato in sorte alla nostra squadra l’accoppiamento peggiore (in linea teorica) che ci potesse capitare, cioé quello con gli Stati Uniti.
Perché l’accoppiamento peggiore? Perché se negli ultimi anni le sorellone Williams avevano sempre disertato senza battere ciglio la manifestazione a squadre (lasciando il più delle volte la povera capitana Mary Joe Fernandez a doversi districare con le seconde se non con le terze linee), essendo prossimi ai Giochi Olimpici che si terranno l’anno prossimo a Rio, ai più era venuto il dubbio che Serena e Venus (costrette dalle normative vigenti a giocare almeno un paio di match di Fed per poter essere arruolabili per le olimpiadi brasiliane) potessero accettare di venire in Italia. Dubbi che naturalmente erano aumentati in maniera esponenziale tenendo conto che:1) Entrambe avevano accettato già la convocazione nel match di World Group I, giocando addirittura in Argentina a febbraio;2) Perché la trasferta in Italia sarebbe coincisa con la partenza della stagione sulla terra e quindi entrambe non avrebbero dovuto rivoluzionare la loro preparazione. Inoltre la stessa Serena aveva confidato al suo entourage la voglia di togliersi subito il “pensiero” della seconda presenza in Fed in vista dei Giochi di modo da poter gestire meglio la sua stagione nel circuito.

I timori sono diventati certezze all’atto della diramazione delle convocazioni. Mary Joe Fernandez ha infatti scelto Serena e Venus, alle quali ha affiancato Alison Riske e Christina McHale e chissa perché lasciando (almeno al momento) fuori Stephens e Keys, forse poco avvezze alla terra battuta ma sicuramente di una spanna superiore alle due connazionali convocate. Ma i guai non sono finiti qui per i nostri colori, visto che Corrado Barazzutti ha convocato Sara Errani, Flavia Pennetta, Camila Giorgi e Karin Knapp, lasciando fuori Roberta Vinci che per motivi fisici (infiammazione al gomito, almeno ufficialmente) ha dovuto dare forfait.
Insomma quella maledettissima sconfitta con la Francia potrebbe sulla carta costarci molto cara perché la prima retrocessione in B della nostra storia in Fed Cup pare molto vicina, a meno di clamorosi miracoli. Serena infatti sulla carta pare inavvicinabile, sia Sara Errani (0-7) che Flavia Pennetta (0-6) non l’hanno mai battuta (e hanno vinto un solo set a testa), si dovrebbe allora fare la corsa su Venus. Ma la maggiore delle Williams sta giocando una stagione incredibile, condita ad oggi di 18 vittorie e 4 sconfitte, con la vittoria ad Auckland, i quarti di finale agli Australian Open, la semifinale a Doha, i quarti a Miami. Inoltre negli scontri diretti con le due azzurre più papabili nei singolari, cioé Errani e Pennetta, Venus è in vantaggio con Sara (3-1) ed in parità contro Flavia (4-4, 1-1 sulla terra). Ad onor del vero bisogna anche dire che la superficie scelta quanto meno toglie un po’ di potenza al gioco delle due americane, ma ci vorrà a nostro avviso ben altro per metterle in difficoltà.

Come detto Barazzutti opterà con ogni probabilità per Errani e Pennetta in singolare. Flavia è senza ombra di dubbio la nostra tennista nelle migliori condizioni fisiche. Lo ha dimostrato giocando due splendidi tornei sul cemento americano (Indian Wells e Miami) ed inoltre avrà l’onore di giocare davanti al proprio pubblico, nella propria città. Ma quanta pressione proprio questi due aspetti le metteranno addosso? Sara Errani non ha proprio impressionato in questo inizio di stagione. Al momento ha fatto registrare un bilancio di 15 vittorie e 8 sconfitte, anche se proprio sulla terra ha vinto l’unico torneo conquistato nel 2015, a Rio de Janeiro. Per il resto una semifinale a Monterrey e due terzi turni, agli Australian Open e a Miami. Ma sulla terra ci pare molto più affidabile lei di Knapp e Giorgi, giocatrici dalle caratteristiche tecniche che più si addicono alle superfici veloci. Ma anche ipotizzando un doppio miracolo contro Venus, su un eventuale 2-2 chi schiererebbe mai il nostro capitano contro le sorelle Williams (non crediamo che la Fernandez nella sua testa abbia altre alternative)?
Errani e Pennetta non hanno mai giocato assieme pur essendo due fantastiche doppiste. Knapp e Giorgi non sono proprio ipotizzabili e solo Karin ha un po’ più di dimestichezza con la specialità. Ecco quindi che l’assenza di Roberta Vinci pesa e non poco sull’economia della sfida, lasciandoci davvero in cattivissime acque proprio in quello che poteva essere un interessantissimo doppio di spareggio al termine di una due giorni entusiasmante e spettacolare, visto l’onore che ci fanno le Wiliams (a meno di clamorose sorprese dell’ultima ora che in Fed accadono sovente, soprattutto con Venus e Serena) di venire a giocare in Italia.

A questo punto toccherà a Corrado Barazzutti cacciare il coniglio dal cappello cercando di emulare Amelie Mauresmo e Dias Doskarayev, i due capitani che con delle mosse sorprendenti (a dir poco) gli hanno tolto il sonno per parecchie notti dopo i match di Fed e Davis del 1° turno. Altrimenti vorrà dire che per la prima volta nella nostra storia precipiteremo in Serie B in Fed Cup e risalire non sarà cosa da poco, soprattutto per due ragioni: 1) Anagraficamente non siamo messi bene. Flavia va per i 34 anni, la Vinci ne ha 31, Sara 27, possiamo contare nell’immediato futuro solo su Knapp e (soprattutto) Giorgi; 2) Nel World Group I potremmo trovare l’anno prossimo altri accoppiamenti non facili, vedi Romania, Canada, Spagna, Serbia, ecc., ed alcune di queste squadre soprattutto in trasferta sono davvero ostiche da affrontare. E forse per la prima volta dopo tanti anni e dopo aver vinto ben 4 titoli dal 2006 in poi ci troveremmo in campo femminile a dover affrontare un ricambio generazionale davvero duro, perché sostituire queste fantastiche giocatrici che tante gioie ci hanno dato non solo in Fed ma anche nel circuito sarà davvero molto dura e ci vorrà tanta pazienza.

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