Fed Cup, Play-off: disastro Radwanska e Bouchard, Polonia e Canada in B!

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Fed Cup, Play-off: disastro Radwanska e Bouchard, Polonia e Canada in B!

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A Zielona Gora la nr.1 polacca fa appena 2 game contro la Bacsinszky e dopo che la sorella batte la Hingis perde anche il doppio con la Rosolska. Miracolo Olanda, Rus e Bertens fanno retrocedere l’Australia.  Negli spareggi per il World Group II la Azarenka trascina la Bielorussia alla vittoria in Giappone, la Slovacchia chiude con la Svezia, vincono anche Serbia e Spagna. Bouchard ancora sconfitta, il Canada torna nel Gruppo II

FED CUP, Play-off World Group
Polonia-Svizzera 2-3 (Giovanni Vianello)

T. Bacsinszky b. AR. Radwanska 6-1 6-1

Il programma della domenica di Zielona Gora si è aperto con il match tra le più alte classificate delle due nazionali, ovvero la polacca A. Radwanska e la svizzera T. Bacsinszky. Un pronostico basato sulle attuali classifiche mondiali avrebbe dato come favorita la polacca, che è numero 9, mentre l’elvetica è 22, ma agli esperti non è sfuggita la scarsa forma della polacca in questo inizio di 2015, e quindi in ultima analisi la partita poteva essere equilibrata. Il campo ci ha tuttavia restituito un dominio totale della svizzera, che ha trovato una vera e propria giornata di grazia per via anche di una Radwanska non ancora al 100%.
L’incontro è iniziato con la Radwanska al servizio e subito si sono manifestate difficoltà per la polacca, che ha messo poche prime ed ha subito il gioco di pressione dell’elvetica ed ha ceduto la battuta a 15. Nel secondo game Bacsinszky ha confermato il break con facilità. Nel terzo game la polacca è andata nuovamente sotto 15-40, ed ha salvato una sola delle palle break che ha concesso, lasciando che la svizzera si portasse sul 3-0 pesante. Nel quarto game è avvenuta una piccola reazione di Radwanska, che ha raggiunto il 30-30, ma non ha poi più impensierito l’avversaria e si è quindi giunti a 4-0 in favore dell’elvetica. Nemmeno nel quinto game, nonostante avesse raggiunto il 40-15, la Radwanska è riuscita a portare a casa il turno di servizio, cedendo la battuta dopo un prolungato scambio sulla diagonale di dritto perso dalla polacca con un colpo errato terminato sotto il nastro. Sul 5-0 la Bacsinszky si è un po’ rilassata, ha commesso qualche gratuito e la Radwanska, riuscendo ad allungare gli scambi, ha strappato il servizio all’avversaria ed ha perlomeno vinto il game della bandiera in un primo set per lei nefasto. L’elvetica ha tuttavia immediatamente trovato nuovamente la concentrazione ed ha per l’ennesima volta breakkato la Radwanska, questa volta ai vantaggi, aggiudicandosi la prima frazione per 6-1.
L’inizio di secondo set sembrava promettere più equilibrio, in quanto nel primo game la svizzera ha salvato due palle break e nel secondo gioco la polacca è finalmente riuscita a tenere il servizio, ma la partita ha ripreso la piega del primo set, con la Bacsinszky che ha ricominciato a macinare al servizio e a mettere in difficoltà la Radwanska nei game di risposta. Si è giunti così rapidamente al 5-1 in favore di Bacsinszky, che ha vinto il secondo set e quindi il match ancora una volta per 6-1.

U. Radwanska b. M. Hingis 4-6 7-5 6-1

Seconda partita di singolare dell’anno per Martina Hingis e seconda sconfitta per lei. L’impegno odierno la vedeva opposta ad Urszula Radwanska, numero 114 delle classifiche mondiali, per il quarto match del tie di play-off di Fed Cup tra Polonia e Svizzera per l’accesso al World Group.
Come ieri, la nativa slovacca naturalizzata svizzera è partita bene e si è portata 3-1 e servizio nel primo set. La Radwanska ha però aumentato il ritmo nel game successivo ed ha controbreakkato. Il gioco ha successivamente seguito i turni di servizio fino al 4-4; a questo punto, la Radwanska si è portata a palla break, ma non ha concretizzato e la Hingis ha poi fatto suo il game. Nel decimo gioco è stata la Hingis a farsi più aggressiva e, portandosi prima 0-30 e poi 30-40, ha strappato la battuta alla polacca e si è aggiudicata la prima partita 6-4.
All’inizio di secondo set la Radwanska ha tentato di reagire e si è più volte portata a palla break, sia nel primo che nel terzo game della frazione, ma la Hingis ha cancellato tutte le opportunità che la polacca si era creata. Si è giunti al 3-2 in favore dell’elvetica e nel sesto game la minore delle Radwanska ha concentrato molti errori, concedendo un break di vantaggio alla svizzera. Il gioco ha poi seguito i servizi fino al 5-3 Hingis. L’elvetica ha quindi servito per il match e per portare la Svizzera nel World Group, ma con la forza della disperazione la Radwanska ha controbreakkato. Sfumata l’opportunità di chiudere la partita, la Hingis come ieri ha cominciato ad uscire dal match. Non si è infatti più resa pericolosa sul servizio dell’avversaria ed ha poi anche ceduto nuovamente la battuta, facendo sì che fosse la Radwanska questa volta a servire per il set. La Hingis non è andata oltre il 30-30 e così la Polonia ha pareggiato il conto dei set.
Il terzo set ha visto il dominio della Radwanska, che ha immediatamente breccato la Hingis; l’elvetica ha avuto un ultimo sussulto di orgoglio ed ha controbreakkato, ma da lì in poi non c’è più stata storia. La polacca si è rapidamente portata 4-1 con due break di vantaggio, a questo punto la partita è stata sospesa 5 minuti per medical time-out, e gli ultimi due giochi hanno visto una sola giocatrice in campo, la Radwanska, in quanto la Hingis ha rinunciato a correre. Il set si è concluso 6-1.

T. Bascinszky/V. Golubjic b. A. Radwanska/ A. Rosolska 2-6 6-4 9-7

Prometteva di essere un match equilibrato quello tra Polonia e Svizzera ed il campo ha rispettato il pronostico, riservando il verdetto definitivo al terzo set del doppio, quinto e decisivo match in caso di parità.
La Polonia ha schierato Agnieska Radwanska e Alicja Rosolska, la Svizzera ha risposto con Timea Bacsinszky e Viktorija Golubic.
Nel primo set la Polonia ha subito preso il comando delle operazioni, andando in vantaggio per 2-0. La Svizzera a questo punto è riuscita a controbreakkare, ma la Polonia ha nuovamente strappato la battuta ed il risultato è diventato di 3-1. Nel primo parziale il team svizzero è parso piuttosto disorganizzato, d’altra parte al posto della Golubic doveva giocare la Hingis, giocatrice di ben altro spessore, ma l’infortunio di quest’ultima nel quarto incontro ha costretto la ex numero uno del mondo alla defezione. La Polonia ha quindi dilagato e si è portata 5-1; sono seguiti due turni di servizio senza sorprese ed il primo set si è concluso 6-2 in favore delle polacche.
Il secondo set ha visto un avvio bruciante delle svizzere, che sono parse trovare un maggior affiatamento e si sono portate rapidamente in vantaggio 4-0. Radwanska e Rosolska hanno a questo punto reagito e sono riuscite a portare il punteggio sul 4-2. Da qui in poi la partita è diventata vibrante, con molti game terminati ai vantaggi, ma la Svizzera è riuscita a mantenere il divario a suo favore di due game e si è infine aggiudicata il set 6-4.
Il terzo set è stato un cosiddetto long-set. La Svizzera si è portata presto in vantaggio di un break e ha in seguito corso pochi pericoli sul proprio servizio fino al 5-4, game in cui hanno servito per il match; le elvetiche hanno raggiunto il 30-0, ma le polacche non si sono arrese e con quattro punti consecutivi hanno vinto il gioco di risposta per raggiungere il 5-5. Sono seguiti quattro game carichi di tensione ma senza particolari occasioni per nessuna delle due squadre. Sul 7-7 le svizzere hanno operato il break che si è rivelato fatale per la Polonia e nel successivo game di servizio non hanno avuto problemi, vincendo quindi per 9-7.


Olanda-Australia 3-1
(Stefano Tarantino)

K. Bertens b. C. Dellacqua 6-2 6-3

L’Olanda fa sul serio ed a ‘s-Hertogenbosch torna in vantaggio contro l’Australia che anche nei singolari odierni pare dover fare a meno di Sam Stosur. Scende infatti ancora in campo Casey Dellacqua che però nulla può contro una indiavolata Kiki Bertens che coglie la sua seconda vittoria in singolare in due giorni.
L’olandese trova subito il ritmo sull’amata terra rossa, la Dellacqua invece fa fatica ad entrare in partita. La Bertens si invola senza problemi anche perché la Dellacqua tiene una sola volta la battuta e commette un’infinità di errori gratuiti. Il risultato di tutto ciò è un comodo 6-2 per la tennista di casa.
La quale non toglie il piede dall’acceleratore ed allunga anche nel secondo set andando sul 3-1. Qui finalmente la Dellacqua reagisce, trova il controbreak e raggiunge l’avversaria sul 3 pari. Ma nella sostanza la sfida termina qui, altro imperioso allungo della Bertens che raccoglie 3 game di fila e chiude la partita portando avanti l’Olanda.

A. Rus b. J. Gajdosova 0-6 7-5 7-5

Arantxa Rus raccoglie una delle vittorie più importanti della sua carriera e riporta l’Olanda nel World Group dopo la bellezza di 17 anni. La giovane e filiforme olandese batte in 3 durissimi set Jarmila Gajdosova e spedisce l’Australia in serie B. Ha pesato troppo nelle fila “aussie” l’assenza di Sam Stosur, sicuramente più avvezza delle sue compagne alla terra rossa.
La Rus parte malissimo, sente il peso di dover provare a trovare il punto del 3-1 e ci mette un bel po’ ad entrare in partita. La Gajdosova non fa nulla di speciale ma impiega appena mezz’ora per vincere il primo set 6-0 e salire 2-0 nel secondo. La Rus si salva per il rotto della cuffia nel terzo game, salvando una palla break fondamentale che probabilmente l’avrebbe condannata definitivamente e da quel momento cambia la partita. L’olandese recupera il break, sale 3-2 ed inizia a rispondere colpo su colpo alla sua avversaria. La Gajdosova salva 4 palle break sul 3-4 ma capitola ad un passo dal tie break per il 7-5 Rus.
Ora è un’alta partita, molto equilibrata e chi rischia di più è l’australiana che deve cercare a tutti i costi di portare la sfida al doppio decisivo. Ma la Rus sale in cattedra e va prima sul 3-0 e poi sul 5-2. La Gajdosova tiene la battuta nell’ottavo gioco ma sul 5-3 la sua avversaria si porta sul 40-15 e ha 2 match point. Qui l’emozione e la pressione si fanno sentire, la Gajdosova annulla entrambe le palle match, una grazie ad un doppio fallo dell’olandese, che si ripete sulla palla break e rimette in partita l’australiana. La Gajdosova va sul 5 pari ma nel dodicesimo gioco e lei a sentire la pressione, annulla un terzo match point ma poi commette due doppi falli consecutivi consentendo al team olandese di festeggiare la storica promozione.


FED CUP, Play-off World Group II
(Stefano Tarantino)
Giappone-Bielorussia 2-3

V. Azarenka b. K. Nara 6-3 6-3
A. Morita b. A. Sasnovich 7-6(5) 4-6 6-4
V. Azarenka/O. Govortsova b. S. Aoyama/A. Morita 6-3 6-4

Vika Azarenka centra l’impresa di portare la sua nazionale nella serie B della Fed Cup (o se volete nel World Group II). Nella sostanza la tennista bielorussa partecipa a tutti e 3 i punti decisivi ai fini della promozione della sua squadra.
In apertura di giornata infatti aveva battuto la nr.1 giapponese Kurumi Nara con un doppio 6-3, portando sul 2-1 la Bielorussia. Ma il Giappone era riuscito ad impattare sul 2-2 grazie ad Ayumi Morita, vincitrice in 3 set combattuti sulla Sasnovich che aveva sostituito la Govortsova, tenuta a riposo per il probabile doppio.
Doppio nel quale non c’è stata storia, Azarenka e Govortsova hanno vinto agevolmente in due set e la Bielorussia ha potuto così festeggiare la tanto sospirata promozione.

Slovacchia-Svezia 3-0

K. Schmiedlova b. E. Allgurin 6-1 6-4

La Slovacchia chiude la pratica Svezia con la seconda vittoria in due giorni di Karolina Schmiedlova che liquida in due set la giovane svedese Allgurin, al suo debutto nella manifestazione.
Nessun problema per la tennista di casa che surclassa l’avversaria nel primo set e soffre un po’ nel secondo, dove si trova sotto 1-3 prima di imporre il suo maggior tasso tecnico e chiudere la contesa sul 6-4.

Serbia-Paraguay 3-1

V. Cepede Roig b. I. Jorovic 3-6 6-2 6-1
A. Krunic b. M. Gonzalez 6-0 6-2

Ana Ivanovic lascia il posto alla giovane Jorovic credendo che la pratica Paraguay si possa disbrigare velocemente, ma le serbe non hanno fatto i conti con l’orgoglio della Cepede Roig che rimonta la giovane avversaria e da un insperato punto al suo team.
Chiude però la pratica Aleksandra Krunic, eroina serba del week-end, che lascia appena due game alla Gonzalez. Le serbe ritornano finalmente nel World Group II

Argentina-Spagna 0-3

L. Arruabarrena b. P. Ormaechea 6-1 4-6 9-7

Partita a dir poco epica quella che si è disputata a Buenos Aires tra le due nr.1, Paula Ormaechea e Lara Arruabarrena. Alla fine la spunta la spagnola dopo quasi 3 ore di gioco, vincendo 9-7 al terzo set un match che aveva avuto in pugno almeno un paio di volte.
La spagnola parte alla grande, annichilisce l’avversaria e le rifila un veloce 6-1.
La Arruabarrena pare inarrestabile, vola 2-o nel secondo set e sembra non avere alcuna difficoltà. Guai però a sottovalutare la grinta della Ormaechea, che lentamente rientra in partita, agguanta l’avversaria sul 2 pari e poi porta a casa il secondo set con il punteggio di 6-4.
La Arruabarrena riparte di nuovo alla grande nel set decisivo, 4-1 e servizio. Ma per l’ennesima volta la spagnola si blocca sul più bello, la Ormaechea passa addirittura a condurre 5-4, la Arruabarrena serve ben 3 volte per restare nel match e sul 6-7 salva un match point. Gol sbagliato gol subito, sul 7 pari arriva il break decisivo della spagnola che tiene il 16° game a 15 e conquista una preziosa vittoria che lascia la Spagna nel World Group II.

Canada-Romania 1-3 (da Montreal, Vanni Gibertini)

A. Mitu b. E. Bouchard 4-6 6-4 6-1

Bouchard: “Continuo a credere in me stessa e farò del mio meglio per uscire da questo momento”

 

 

Una sconcertante prestazione di Eugenie Bouchard affossa le speranze di salvezza del Canada che, dopo la sconfitta della n.7 mondiale contro l’esordiente in Fed Cup Andreea Mitu, n. 104 della classifica WTA, deve aggrapparsi alla giovanissima Abanda ed al doppio per provare a rimanere nel Gruppo I della competizione.
Dopo un primo set fatto di luci ed ombre, ma comunque portato a casa d’autorità facendo suoi i punti importanti, la Bouchard si è progressivamente squagliata lasciando alla 23enne Mitu il pallino del gioco e permettendole di comandare a piacimento da ogni angolo del campo, mettendo a segno vincenti di buon pregio, ma raramente contrastati da una Bouchard davvero troppo difensiva ed arrendevole.

 

Tutte le polemiche sull’episodio della mancata stretta di mano sicuramente non avranno fatto bene alla Top-10 canadese, che dopo la sconfitta contro la Dulgheru ha dovuto rispondere a parecchie domande relative a questo suo gesto ritenuto maleducato e di cattivo gusto. Ma il problema quest’oggi è stato più che altro tecnico: quel passo avanti che la stessa Bouchard aveva detto di aver fatto ieri rispetto alle sue ultime opache prestazioni, oggi si è sicuramente trasformato in un passo indietro. Poco aggressiva, incapace di contrastare il servizio della Mitu con una risposta per far giocare qualche colpo in più ad un’avversaria che ha dimostrato tutti i suoi limiti sulle palle in recupero, soprattutto con il diritto, Genie ha avuto un solo momento di brillantezza, quando sul 5-4 del primo set ha aggredito molto bene gli scambi, rimontando il game di servizio della Mitu dal 40-15 ed aggiudicandosi il primo set. Un primo set nel quale era andata per prima in vantaggio di un break (subito restituito peraltro) ma che l’aveva comunque vista quasi sempre in vantaggio di punteggio e di gioco, avvantaggiandosi degli errori della Mitu, molto spesso in affanno quando gli scambi la costringevano a giocare diritti in recupero sugli appoggi bassi.

Solo che invece di mantenere la testa dell’avversaria sott’acqua, la Bouchard ha concesso subito il break in apertura di secondo parziale (con un doppio fallo), recuperandolo sì poco dopo, ma finendo per subire sempre più spesso gli schemi “alla Giorgi” della rumena, che si è avvantaggiata di un altro regalo di Bouchard sul 4-4, andando a servire per il set. Qui la canadese non ha approfittato di un vantaggio di 0-40, e di una quarta palla break poco dopo, anche se ad onor del vero quei punti sono stati più vinti dalla Mitu che non persi dalla Bouchard.
Perso il secondo parziale, la liquefazione mentale di Genie è apparsa evidente quando invece di prendersi tutto il suo tempo, magari uscendo dal campo, per far passare l’ondata di vincenti che la Mitu stava tirando da tutte le parti del campo (saranno 21 di diritto e 5 di rovescio alla fine del match i suoi “winner”), è stata lei a tornare in campo per prima, servendo punto dopo punto ad una velocità superiore a quella di Roger Federer. A nulla sono valsi gli incitamenti anche del suo allenatore Sam Sumyk, pressochè muto durante tutto questo weekend, che sull’1-4 ha rotto il suo abituale silenzio ed ha cercato di scuotere la sua giocatrice.  Un 6-1 finale in 28 minuti che allunga la striscia di sconfitte della Bouchard (siamo a 5, tutte con giocatrici classificate fuori dalle top-50 e tutte tranne una contro atlete fuori dalle Top-100) e pone seri punti interrogativi sul prosieguo della sua stagione, soprattutto sui prossimi due mesi nei quali deve difendere la semifinale a Parigi e la finale a Wimbledon, oltre alla vittoria nel torneo di Norinberga.

Forse per la prima volta negli ultimi mesi la Bouchard è apparsa davvero senza parole ai microfoni della stampa: “Non so, davvero non ho una spiegazione per quello che mi sta succedendo – ha affermato – forse si tratta semplicemente di quel ‘sophomore slump’ [il calo fisiologico che affligge tutti i giocatori nella stagione successiva a quella della loro esplosione ad alti livelli n.d.r.] di cui tutti voi parlate”. Pochi minuti dopo aver comunicato ufficialmente la sua rinuncia al torneo di Stoccarda, spiega che le date ravvicinate della Fed Cup e del torneo tedesco sono state la causa principale della sua decisione: “Avendo deciso di giocare in Fed Cup, dovevo togliere un torneo dal mio programma, e purtroppo ho dovuto decidere di non andare a Stoccarda. Per il momento mi allenerò, non so ancora se qui a Montreal o altrove, e rientrerò alle gare a Madrid”.

A. Dulgheru b. F. Abanda 3-6 7-5 6-2

Ci è mancato davvero poco. La giovanissima Abanda per poco non riusciva nell’impresa di portare lo spareggio di Montreal al doppio decisivo battendo, dopo la Begu, anche la Dulgheru. Purtroppo però non è riuscita a concretizzare un vantaggio di un set e 4-2 nel secondo, cedendo poi progressivamente alla distanza.

Mentre tutta la Maurice Richard Arena era ancora sotto shock per l’inattesa sconfitta di Eugenie Bouchard, Abanda e Dulgheru sono scese in campo ben consapevoli dell’importanza della posta in palio, ed entrambe hanno iniziato il match in maniera molto nervosa. I quattro doppi falli nei primi due turni di battuta della Abanda sono sicuramente figli di questa tensione, che però la giovane montrealese è riuscita a scrollarsi di dosso molto più rapidamente della più esperta avversaria, la quale nonostante si fosse portata rapidamente sul 2-0 si è progressivamente fatta imbrigliare in palleggi dai quali raramente usciva vincitrice. Una sequenza di cinque giochi consecutivi consegnava di fatto il parziale alla canadese, che per poco più di un’ora è parsa serenamente in grado di prendere il ruolo di condottiera della squadra della foglia d’acero e portare il match al quinto incontro. Qualche errore di troppo sul 4-3 le è costato il controbreak, e nella volata finale del secondo set la rumena ha fatto valere la maggiore esperienza, chiudendo per 7-5 in 58 minuti con un punto clamoroso, nella quale entrambe le giocatrici si sono passate e lobbate a vicenda.

Nel primo set e mezzo davvero non riuscivo a sentire la palla – ha detto la Dulgheru dopo il match – ed in più Francoise giocava davvero bene, è molto rapida, ha un buon ritmo, ed io davvero non riuscivo a trovare il mio tennis. Fortunatamente sono riuscita a rientrare nel match quando non era troppo tardi, anche se sotto 4-2 nel secondo avrei potuto tranquillamente perdere”.

La pausa del cambio d’abito prima dell’inizio del terzo parziale costava alla Dulgheru il break a zero, che però si dimostrava poco influente, dal momento che la Abanda aveva ormai perso di brillantezza negli spostamenti (soprattutto dalla parte del rovescio) e nei lunghi scambi a ritmo piuttosto lento impostati dalla Dulgheru era sempre lei che finiva per sbagliare. Dal 2-2 il parziale di 14 punti a 2 in favore della rumena segnava in maniera irreversibile la partita, consentendo alle rumene di festeggiare la promozione nell’elite del tennis mondiale per la prima volta dal 1992. “E’ davvero un sogno divenuto realtà – ha confermato la Dulgheru – anche Simona Halep e Monica Niculescu ci hanno fatto i complimenti. Abbiamo un gruppo [su Whatsapp] che si chiama ‘Fed Cup 2015’ e siamo state in contatto per tutto il fine settimana

Il Canada invece torna nel Gruppo II dopo un solo anno di permanenza tra le otto nazioni di punta della Fed Cup, e nel 2016 dovrà ripartire dalla serie cadetta, con la consapevolezza di aver trovato una buona giocatrice come la Abanda, che a soli 18 anni può soltanto migliorare, e nella speranza che la propria giocatrice di punta Eugenie Bouchard (la quale non ha nemmeno fatto un’apparizione in panchina dopo la sua sconfitta) ritrovi quello smalto che l’ha portata nelle Top 10 della classifica WTA. E che trovi anche la volontà di fungere da leader per questa squadra, come Raonic lo è diventato della squadra canadese di Davis: al momento Eugenie deve concentrarsi sul proprio tennis, ma se vorrà veramente diventare la leader di questa squadra dovrà cambiare alcuni suoi comportamenti da superstar che magari incrinano il suo ruolo di figura principale del team.

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