Wimbledon interviste, Errani: "Non tornerò a giocare il doppio, devo preservare le energie"

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Wimbledon interviste, Errani: “Non tornerò a giocare il doppio, devo preservare le energie”

Wimbledon, primo turno: S. Errani b. F. Schiavone 6-2, 5-7, 6-1. L’intervista del dopo partita a Sara Errani

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Come è andata la partita?
E’ stata una battaglia, soprattutto nel secondo set quando ho avuto un po’ troppa fretta sul 5-3 e ho perso di efficacia nei colpi. Poi nel terzo set sono riuscita a ricaricare le pile.

Nel terzo set secondo te Schiavone è calata fisicamente?
Non direi, forse il calo è stato al servizio.

È stata una partita intensa.
Una partita agonisticamente accesa ma leale. Combattuta in modo positivo. Penso anche sia stata una bella partita, con diversi punti ben giocati. E poi i derby non sono mai facili.

Potresti averne un altro al prossimo turno con Roberta Vinci, se riuscisse a battere Alksandra Krunic. Come lo vedi?
In realtà i derby sono tutti molto simili: ci si conosce bene e la situazione è sostanzialmente la stessa sul piano psicologico, che si abbia di fronte Francesca o Roberta.

E se invece avessi di fronte Krunic?
Non la conosco tanto. So che ha giocato bene all’ultimo US Open. E’ piccolina e corre molto. Roberta la conosco di più…

Nel primo set riuscivi a giocare più profondo e a spingere bene. Nel secondo no.
In generale sull’erba faccio molta fatica fisica, molto di più che sulla terra, e spesso nel secondo set accuso momenti di appannamento.

Ma di solito non si dice che la terra è più faticosa? Del resto sull’erba i match durano sempre mediamente di meno.
Spesso mi capita dopo il primo set di calare nel gioco per via della fatica. E’ come se l’erba ti risucchiasse.
Dopo il torneo di Eastbourne ho passato quattro giorni in cui non riuscivo a piegare le gambe, con i quadricipiti distrutti. Per fortuna che qui a Wimbledon il sole ha reso i campi più asciutti, così riesco a muovermi con più sicurezza.
Per giocare su campi in erba si usano altri muscoli, e faccio davvero fatica. Quando c’è il clima umido londinese non riesco proprio a spostarmi come vorrei e questo non solo mi penalizza, ma mi costa una maggiore fatica fisica.

Indipendentemente dalla scelta della compagna, tornerai a giocare il doppio?
Per il momento penso di no. Ho bisogno di preservare le energie. Giocare il doppio ha i suoi pro e i suoi contro. E per il momento è no.

Non giocando il doppio, negli Slam si ha sempre il giorno di riposo a disposizione. Fisicamente si recupera meglio, ma non si pensa troppo al match successivo?
No, personalmente non sento più stress per la partita che dovrò affrontare, in compenso puoi fare più trattamenti e allenarti per rimetterti in sesto.
Giocare tutti i giorni singolo e doppio è dura sia fisicamente che mentalmente.

Safarova sembra stia vivendo una stagione simile alle tue passate. Finale al Roland Garros, ingresso in top ten. E in più una grande stagione di doppio.
Penso che, come è stato per me, anche lei dovrà imparare a gestire bene le energie, perché il doppio impegno richiede molta oculatezza. Per il momento magari non è ancora stanca, ma alla fine dell’anno il peso dei match su due fronti può farsi sentire. L’ho sperimentato per molti anni e so cosa significa.

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