Wimbledon interviste, Muguruza: “Ora devo cercare di stare tranquilla”

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Wimbledon interviste, Muguruza: “Ora devo cercare di stare tranquilla”

Wimbledon, quarti di finale, G. Muguruza b. T. Bacsinsky 7-5, 6-3. L’intervista del dopo partita a Garbine Muguruza

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Sei sorpresa della tua prestazione qui a Wimbledon? Hai giocato due volte i quarti al Roland Garros. Ti sorprende questa tua prima semifinale a Wimbledon?
Prima di tutto sono molto felice di aver raggiunto le semifinali perché qui avevo perso due volte ai quarti. Direi di sì, sono sorpresa di questa mia prima semifinale sull’erba, ma sto giocando molto bene e credo che la superficie aiuti il mio gioco.

Come ti sei sentita oggi?
Molto bene. Stamattina mi sono svegliata e ho pensato che avevo voglia di giocare questa partita. Mi sento bene e mi sto divertendo. È stato bello anche giocare sul campo n. 1 con tutta quella gente.

Come ti sei sentita a giocare su un campo così grande? Caroline Wozniacki ha detto che ci sono troppo pochi match femminili programmati sui campi principali. Sei d’accordo?
Mi piace giocare sui campi principali perché ci sono delle motivazioni in più; è bello quando le persone possono vivere da vicino quelle che sono le mie sensazioni in quel momento, ma non saprei cosa rispondere, perché di solito non guardo la programmazione: un giorno puoi giocare su un campo importante, il giorno successivo può essere l’opposto.

Cosa significa per te avere la possibilità di fare la storia?
Non voglio pensarci perché non credo che avere anche questi pensieri in testa mi possa essere di aiuto. Voglio solo essere pronta per la prossima partita e cercare di giocare come ho fatto finora. Non voglio assolutamente pensare alla storia del tennis spagnolo.

Cosa significa per te il Centrale di Wimbledon?
Ci ho giocato una volta. È speciale, è il campo più grande qui a Wimbledon. È strano, c’è silenzio, non ci sono sponsor. È diverso dagli altri, però è bello.

Quali sono le tenniste che hanno avuto influenza su di te e quali sono le caratteristiche che hai cercato di far tue?
Sicuramente le sorelle Williams, perché quando avevo 10-11 anni loro erano le n. 1, e lo sono ancora. Credo che abbiano cambiato il tennis e ho imparato molto da loro. Ho imparato molto anche da Maria e dalla Hingis. Ho sempre cercato di imitare alcuni aspetti del gioco di queste grandi campionesse.

Puoi dirci quali sono questi aspetti?
Per quanto riguarda le Williams la potenza, l’aggressività e la fiducia che hanno in loro stesse. Anche Maria ha una grande mentalità e riesce a stare concentrata per tutta la partita. La Hingis ha veramente un gran talento. Bisognerebbe prendere un pezzetto da ciascuna e fare la giocatrice perfetta.

Nei turni precedenti hai battuto alcune top-10. Nella parte bassa del tabellone non ci sono più top-10 presenti. Sapere che nelle prossime partite puoi giocare con avversarie che non hanno mai vinto uno Slam potrebbe condizionarti a livello mentale?
Se sono arrivate fino a qui è perché hanno battuto giocatrici forti. L’aspetto positivo è che anche per loro è una situazione nuova, ma bisogna rispettarle perché hanno vinto e quindi stanno giocando bene. Devo cercare di stare tranquilla.

Cosa pensi quando vedi il trofeo di Wimbledon?
Non penso proprio al trofeo di Wimbledon, non penso niente di speciale. È un torneo del Grande Slam, un torneo importante e qui ci sono tutte le migliori giocatrici. Niente più di questo.

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