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Reading: Wimbledon interviste, Muguruza: “Vinco grazie alla mia faccia da poker”
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Interviste

Wimbledon interviste, Muguruza: “Vinco grazie alla mia faccia da poker”

Wimbledon, semifinali. G. Muguruza b. A. Radwanska 6-2 3-6 6-3 L’intervista del dopo partita a Garbine Muguruza

Last updated: 09/07/2015 21:13
By Roberto Salerno Published 09/07/2015
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5 Min Read
Garbine Muguruza (foto di Fabrizio Maccani)

Cosa significa per te essere in finale?
Significa tanto. Ho lavorato tutta la vita per raggiungere una finale del grande slam. È come un sogno, un regalo dopo un duro lavoro.

Hai spedito un messaggio a Conchita Martinez (vincitrice di Wimbledon 1994 ndr), puoi parlarcene?
Ridevamo all’inizio del torneo, perché io mi sentivo poco sicura nell’erba. Così ogni giorno lei mi scriveva “stai giocando bene, C’mon!” o cose tipo “stai facendo grandi cose”.

Ti ha dato qualche consiglio per la finale?
Beh, non ho ancora visto il telefono, sicuramente mi ha scritto qualcosa

Sei sorpresa di come hai giocato bene sull’erba?
Si, sono sorpresa, perché i due tornei di preparazione non erano andati bene. Essere qui in finale è fantastico.

È la tua migliore prestazione su erba, hai superato quella di due anni fa a ‘s-Hertogenbosch di due anni fa. In che modo sono cambiate le cose in questo periodo?
Sono una giocatrice ora (ride). Sono cresciuta molto dal punto di vista mentale. Sono più forte. Anche tecnicamente sono migliorata molto. In due anni puoi migliorare un sacco di cose, ho imparato a giocare sull’erba meglio di prima.

Parlando di forza mentale, nel secondo set l’inerzia della partita sembrava si stesse spostando. Però sei riuscita a riportarla verso di te. Puoi descriverci come hai fatto a mantenere la calma?
Stavo giocando bene, ero 6-1 3-1 mi pare. Ho pensato che solo io potevo perdere la partita. Credo che lei stesse aspettando questo momento. Ha giocato benissimo, ha lottato e vinto il secondos et. Mi sono detta “stai calma, stai giocando contro Agnieszka, è un match duro”. Nel terzo set sono tornata aggressiva, ho sconfitto la paura e vinto il match.

L’anno scorso, dopo aver vinto contro Serena, qualcuno ti chiese se eri più famosa in Spagna o in Venezuela e tu rispondesti “non sono per niente famosa”. Ti rifaccio la domanda, dove sei più conosciuta?
Non lo so. Non so se in Venezuela la gente mi segue, non abito lì.

Potresti dirci qualcosa di Serena?
Penso che che sia la miglior finale che si possa giocare. Avere Serena in finale a Wimbledon è il match più duro che tu possa avere. Però se voglio vincere uno Slam voglio avere Serena in finale. Lei è una delle giocatrici migliori di questi anni, è la miglior sfida che si possa avere.

Cosa la rende così forte secondo te?
Lei sa fare benissimo tante cose. È forte, ha una buona forza mentale, è potente, in fiducia. Sono tante le cose che fanno di lei una grande giocatrice.

Dove sono i tuoi genitori? Dirai loro di restare lontani sabato?
Credo mi abbiano guardato, non so se in tv o al computer. Mi hanno cheisto due giorni fa di venire e ho detto di no. Non voglio cambiare niente. Mi lavo i denti sempre allos tesso modo, scendo dal letto con la stessa gamba…

Sono a Barcellona?
Si

Puoi dirci qualcosa di te che non riguarda il tennis? Ti piace il calcio? Cucinare?
Mi piace cucinare cose dolci, con lo zucchero, senza sale. Qui ho cucinato qualche dolce, so che non è una buona idea ma è come passo il tempo.

Hai molto parlato della tua “faccia da poker”. Perché ti pare così importante?
Penso che devi rimanere calmo perché il tuo avversario ti guarda, capisce come ti senti, cerca di cogliere le tue debolezze. È importante essere forte, calmi. Soprattutto perché è la mia prima volta qui e non ho tanta esperienza di questo tipo di match.

Hai molte sfide davanti. Sanchez e Martinez hanno vinto molto, i top player maschili stanno invecchiando. Pensi di essere in grado di sostituire questi grandi giocatori che sono alla fine della loro carriera mentre tu sei all’inizio?
È davvero dura, gli uomini hanno fatto delle cose incredibili, in Spagna si parla di “Gold years” del tennis spagnolo. Io sto facendo bene ma c’è anche Carla (Suarez Navarro ndr) che è top10.

Tornando al match contro Aga, quando la partita è cambiata tu avevi un buon piano B?
Cerco sempre di stare focalizzata sul mio gioco perché è quelloc eh so fare meglio. Questo è quello che mi ha portato alla vittoria. Ma è vero che questo tipo di giocatrici, come Aga, giocano slice, dropshots, lobs e quindi devi stare molto concentrata sul tuo piano.


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TAGGED:Garbine Muguruzainterviste Wimbledon 2015
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