Interviste
US Open interviste, Kyrgios: “Nessuno è perfetto a vent’anni, meglio tenere la bocca chiusa”
US Open, primo turno: A. Murray b. N. Kyrgios 7-5, 6-3, 4-6, 6-1. L’intervista del dopo partita a Nick Kyrgios

Quando hai visto il tabellone e hai visto che avresti dovuto giocare il primo turno contro Andy Murray, qual è stata la tua reazione? Sei rimasto deluso?
Non sono rimasto deluso. Ho pensato che era una cosa eccitante per me. Mi piace giocare contro questi avversari anche se, ovviamente, avrei preferito incontrarlo più avanti nel torneo. Credo che Andy sia nel momento migliore della sua carriera e potrebbe anche vincere il torneo. Credo di aver lottato molto oggi, ho giocato bene; diciamo che l’ho messo in forma per la prossima partita.
Hai avuto diverse opportunità che non hai sfruttato. Cosa è andato storto?
Non parlerei di opportunità sprecate. Sono riuscito a crearmi delle occasioni e ho provato a sfruttarle, ma lui nei momenti fondamentali ha servito veramente bene. Stasera si è difeso in modo incredibile.
Hai avuto problemi nel lancio di palla stasera?
Mi ha dato un po’ fastidio la posizione delle luci sul tetto durante il lancio di palla, poi durante la partita mi sono abituato. È la prima volta che gioco di sera con il tetto ed è completamente diverso rispetto all’anno scorso. In ogni caso è un bellissimo campo.
Tutto quello che c’è stato intorno a te negli ultimi tempi ha avuto qualche influenza su di te stasera?
Non voglio parlarne adesso, credo di averci avuto a che fare abbastanza. Sicuramente è stata dura, ma direi che ho superato quei momenti. Penso di aver giocato bene stasera; sicuramente non è il risultato che mi sarei aspettato, ma penso di essermi preparato bene ed ero anche molto concentrato.
Pensi che ci fosse un po’ di ostilità da parte del pubblico per quello che è successo qualche settimana fa?
Sicuro al 100%. Certamente c’è qualcuno del pubblico a cui ha dato fastidio quello che è successo, ma penso che sia normale.
Hai altro da aggiungere per quanto riguarda il tuo comportamento? Cosa hai imparato da questa esperienza?
Direi che devo trarre un insegnamento da questa esperienza e penso di essere sulla strada giusta. In ogni caso credo che nessuno in questa stanza fosse perfetto a vent’anni. Se qualcuno di voi lo era, che parli pure.
Quando ti sei preso una pausa tra i set, qual era la tua strategia? Cos’hai provato a fare per rilassarti e concentrarti di nuovo?
Niente, ho semplicemente chiesto una pausa per cambiarmi. Ero molto sudato e sono andato a cambiarmi. Nessuna strategia o cose del genere.
A un certo punto, durante un cambio di campo, sembrava che stessi provando a dormire. A cosa pensavi?
Solo un piccolo pisolino. È una buona cosa.
Cos’è Lleyton per te? Un consigliere? Un allenatore part-time?
È un mentore per me, sta aiutando molto me e Thanasi e gliene sono molto grato. Nelle ultime settimane mi ha aiutato molto; mi ha fatto stare con lui alle Bahamas per prepararmi. Ha avuto una parte importante nella mia performance di stasera e nel farmi stare mentalmente tranquillo. Tutto merito suo.
Anche lui ha avuto qualche problema in passato. Ti ha aiutato in questa particolare circostanza?
Tutti hanno dei problemi. Bisogna semplicemente imparare dai propri errori. Anche lui è maturato.
Hai saputo quello che ha detto Andy Murray? È stato solidale con te, ha detto che questa è una fase di crescita, che hai solo vent’anni e che bisognava lasciarti tranquillo.
Sì, l’ho sentito. Ho un buon rapporto con Andy, ci conosciamo da tanto tempo e abbiamo giocato insieme molte volte, anche se non l’ho mai battuto; oggi ho vinto un set, quindi sto facendo progressi. Lui dice sempre belle cose su di me; parliamo molto su Twitter e, quando ho bisogno di qualcosa, mi rivolgo a lui. Direi che uno come lui è veramente un ottimo modello per tutti.
Hai detto che hai imparato molto da questa storia. Cos’hai imparato?
Che a volte devo tenere la bocca chiusa.
Flash
Martina Trevisan: “Riparto dal primo set contro Rybakina. Il mio livello si è alzato nelle ultime due settimane” [ESCLUSIVO]
Le parole, gonfie di orgoglio e ottimismo, dell’azzurra dopo il pesante stop contro la n.7 al mondo

É finita in un modo tutt’altro che auspicabile la bella avventura di Martina Trevisan al Miami Open 2023. Nonostante resti la grande soddisfazione del primo quarto di finale in un 1000 e di un possibile esordio (a seconda dei risultati di altre giocatrici) tra le prime 20, la pesante sconfitta contro Elena Rybakina lascia un po’ di amaro in bocca. Certo, attualmente la kazaka è tra le più in forma del circuito, ma tre soli game racimolati sono un brutto e pesante passivo. Ma Martina è abituata a rialzarsi dalle sconfitte e ripartire a testa alta, come dimostrano le parole a caldo, lucide e anche con un filo di giusta speranza per un gran futuro prossimo, rilasciate post match al nostro inviato Vanni Gibertini.
Gibertini: “Ciao Martina, questa bella avventura è arrivata alla conclusione. Peccato per la partita di oggi, perché avevi recuperato dal 4-2 al 4-3, poi c’è stato quel game lungo. Poi però, da lì, le cose non sono andate bene“
Trevisan: “Sì, nell’insieme mi dispiace per il secondo set perché non sono riuscita, soprattutto di atteggiamento, a rimanere attaccata alla partita. Però il primo set è stato buono perché ho alzato molto il mio livello di gioco, ho avuto un po’ di occasioni sia nel terzo game sia sul 4-3, 40-15 con le palle nuove. Il fatto di non essere riuscita a sfruttarle mi ha creato un po’ di frustrazione. Poi comunque il suo livello di gioco è molto alto, quindi mi sentivo comunque la sua pressione, di dover mantenere quel livello di gioco. Poi purtroppo non ci sono riuscita, però sono molto contenta di queste due settimane, dove credo che il mio livello si sia alzato, e ci sono tanti spunti da cui ripartire“
Gibertini: “Se dovessi scegliere uno spunto da cui ripartire, quale sceglieresti?“
Trevisan: “Penso il primo set di oggi“
Gibertini: “Più delle partite che hai vinto?“
Trevisan: “Sono state tutte partite molto lottate, molto importanti per me, che mi hanno dato molta confidenza. Però il livello che ho espresso nel primo set secondo me è stato molto buono, e per la giocatrice che ho incontrato oggi non è facile ritrovarlo. É secondo me quella che sta giocando meglio, ha un’intensità molto alta, e anche se oggi ero 4-1 nel primo stavo giocando molto bene. E proprio per questo era frustrante, perché comunque sentivo di giocare molto bene, ma non bastava. Però sono rimasta lì attaccata, ed è stato importante per me“
Gibertini: “Adesso che programmi hai?“
Trevisan: “Ora andremo a casa. Poi ci sarà la Billie Jean King Cup, e poi partirà Stoccarda, Madrid, Roma, Rabat e Parigi“
evidenza
ATP Miami, Sinner: “Ho sfruttato le mie chance e ho sbagliato poco da fondocampo”[ESCLUSIVA]
L’azzurro al termine del match con Rublev: “Quando servo così bene mi sento più tranquillo in risposta”

Jannik Sinner continua a volare nel Miami Open presented by Itaù: il tennista altoatesino ha superato in scioltezza 6-2 6-4 Andrey Rublev, conquistando per la terza volta consecutiva i quarti di finale nel torneo della Florida. Una prestazione convincente e soddisfacente quella dell’attuale numero 11 del mondo che ha analizzato così la sua prova ai nostri microfoni e in conferenza stampa.
Vanni Gibertini, Ubitennis: Congratulazioni, bellissima vittoria. Ho notato che negli ultimi match hai limitato molto il numero degli errori, adesso pensi di più al colpo che devi giocare. È una cosa che ti aiuta a sbagliare di meno?
Jannik Sinner: “Stiamo lavorando molto su ogni colpo da giocare in partita, ma devo sempre avere la palla giusta per giocarlo. Come avevo detto quando ho vinto con Dimitrov, stiamo lavorando per essere più imprevedibili, gli avversari altrimenti ti conoscono bene. Sicuramente oggi ho sbagliato poco da fondocampo, ho giocato le palle giuste. Ho servito bene e quindi mi sento più tranquillo in risposta, potendo rischiare di più”.
Vanni Gibertini, Ubitennis: Servizio e risposta sono stati importanti in questo match: hai servito molto bene e l’hai messo sotto pressione con la risposta. Hai fatto qualcosa di particolare che ha funzionato bene?
Jannik Sinner: “Sicuramente di stare aggressivo sulla seconda, quando serve la prima è difficile rispondere, serve forte e preciso. Oggi ha servito il 70% di prime, quindi dovevo sfruttare ogni chance che avevo. Nel primo set ho sbagliato la volée sulla prima palla break e nel secondo set un dritto. Oggi sono riuscito a sfruttare le mie chance, ma arriveranno anche le giornate in cui farò più fatica a sfruttarle”.
Vanni Gibertini, Ubitennis: In questi tornei in cui a volte c’è un giorno di pausa e a volte no, per alcuni giocatori è più difficile gestire la routine. Per te com’è questo ritmo?
Jannik Sinner: “Alla fine ti devi adattare. Nei giorni di riposo ti alleni in base a quanto hai giocato il giorno prima, se stai servendo peggio fai un po’ più di servizio. Ieri ho fatto un po’ meno perché mi sono sentito meglio. Oggi mi riposerò perché so di rigiocare domani, quindi devo gestirmi”.
Vanni Gibertini, Ubitennis: Parlaci del tuo prossimo avversario.
Jannik Sinner: “Con Emil sarebbe una partita dura, ci conosciamo abbastanza bene, ci siamo allenati nella preparazione insieme. È un giocatore solido, sta iniziando a servire bene. Van de Zandschulp forse serve un po’ meglio, si muove bene da fondocampo e tira forte. Sarebbe una partita nuova, non ci siamo mai allenati insieme”.
Interessanti anche le dichiarazioni ai giornalisti in inglese, soprattutto riferite al suo atteggiamento in campo: “Sono un giocatore migliore adesso. Cerco di trovare sempre a strada migliore per interpretare il match, ho un piano chiaro in testa e cerco di portarlo avanti. Cerco di fare sempre il possibile e di dare il meglio, con il migliore atteggiamento possibile che posso tenere”.
Flash
WTA Miami, Pegula pronta alla sfida con Potapova: “Gioca senza paura”
La statunitense chiude in due set la pratica Linette dopo aver annullato un setpoint. Ai quarti sfida con Potapova

Jessica Pegula si esalta sul cemento di Miami. Arriva ai quarti di finale dopo aver chiuso in due set la pratica Magda Linette. Primo set vinto in scioltezza, secondo portato a casa dopo aver recuperato due break di svantaggio. La polacca va a servire due volte per il match, ma spreca un setpoint e poi va a casa a mani vuote. L’americana, invece, trova l’adrenalina giusta per chiudere in due parziali la contesa senza sprecare ulteriori energie: “E’ stato un match strano in cui ho giocato davvero bene, poi un po’ meno, ma nel complesso sono soddisfatta e credo sia un buon segnale ricevuto”.
A differenza di quanto espresso a Indian Wells, Pegula non è mai stata costretto a dover recuperare partenze ad handicap: “A Miami ho vissuto e mi sono allenato qui per molto tempo. Ho giocato molto bene ed è piacevole il clima che si respira. Fa più caldo, anche se ho giocato in un campo coperto da ombra”.
Poi spiega cosa sia successo sul 5-2: “Era un momento in cui percepivo che stava per cambiare qualcosa. Ho cambiato racchetta perché pensavo che la palla mi arrivasse addosso. Non ero a mio agio. Sono tornata alla racchetta che avevo già usato e ho vinto cinque game di fila. Ho vinto questa piccola battaglia mentale: ero arrabbiata con me stessa perché non riuscivo a giocare meglio. Rispetto al primo set, lei ha alzato il suo livello, io ho fatto un paio di errori e non stavo servendo ottime prime palle. Linette si era abituata al mio ritmo. Sono contenta di averla ribaltata“.
Sfida con Anastasia Potapova ai quarti di finale. La russa appare molto in forma e ha affermato di aver cambiato qualcosa nel suo tennis: “Non mi fa piacere sentirlo, perché l’ultima volta ho vinto a malapena. L’ho vista giocare un po’ questa settimana e sta giocando piuttosto senza paura. I campi qui sono molto più veloci e non so chi ne trarrà un vantaggio. Sarà un’altra dura battaglia in una fase di piena fiducia per lei. Le cose cambiano rapidamente da un giorno all’altro, per cui davvero è impossibile fare pronostici“.
Ci potrà mai essere un WTA a Buffalo? “Mi piacerebbe averne uno lì. Non so dove perché Buffalo non è proprio un paradiso del tennis. Penso che sia sempre stato qualcosa a cui ho pensato, anche dopo la mia carriera, è avere un torneo in quella zona”.