YouTube manda in pensione gli 007

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YouTube manda in pensione gli 007

I giocatori ricorrono ai video su internet per “spiare” gli avversari, specialmente se sconosciuti

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(da New York Antonio Volpe Pasini)

Trench alla Ispettore Gadget, cappellaccio di velluto a coste larghe calato sugli occhi e immancabili occhialoni da sole. Poi via ad appollaiarsi sotto il sole cocente su un gradone di metallo di uno sperduto campo d’allenamento per spiare il “nemico”. In questo caso il nemico in questione è il prossimo avversario che il tabellone riserva ai tennisti. Spesso si tratta di giocatori assolutamente sconosciuti, dei quali il campione di turno non conosce neppure i tratti somatici. E allora… panico. Chi è? Come gioca? È mancino o destrimano? Niente paura, la tecnologia è arrivata in aiuto di coloro che non hanno uno 007 sul libro paga sotto forma di YouTube.

È infatti al web che oggigiorno si attaccano giocatori e coach per sviscerare segreti tecnici, punti di forza e debolezze di coloro che si troveranno dall’altra parte della rete. Come fa ad esempio la francese Kristina Mladenovic. Contro Roberta Vinci non è che sia servito un granché, del resto però le due si conoscevano già bene, ma nel caso della russa Daria Kasatkina, affrontata al terzo turno, sì.
“Almeno sono riuscita a vedere che faccia avesse – scherza la Mladenovic – Sapevo che aveva vinto un titolo Slam a livello junior e che per arrivare al terzo turno aveva battuto due avversarie di valore (nell’ordine Daria Gavrilova e Ana Konjuh, ndr). Per il resto poco o nulla. È raro che ciò accada al terzo turno di uno Slam, ma per fortuna c’è YouTube”.

Il ricorso a questo strumento tuttavia non è limitato solo allo “scouting” dei Carneadi della racchetta. Torna infatti molto utile anche quando bisogna affrontare una superstar. Almeno è ciò che pensa Andrea Pektovic, che il mese scorso prima di scendere in campo contro Serena Williams ha passato ore ad analizzare video messi in rete: “Mi sono affidata al mio miglior amico, YouToube, e ho guardato i filmati dei suoi incontri più recenti. Certo, un po’ mi sono appoggiata anche ai consigli del mio coach”.

Dal nuovo trend non sfuggono neppure i commentatori televisivi come Jim Courier.
“Non usando YouTube rimarresti indietro – sostiene l’ex numero 1 del mondo e vincitore di quattro Slam nonché attuale capitano della squadra Usa di Coppa Davis – Non sarebbe professionale non usarlo a tuo vantaggio”.

Big Jim rimpiange solo che ai suoi tempi questo strumento non ci fosse: “Non avevi l’opportunità di guardare tutti quei giocatori che andavano e venivano. Allora dovevi affidarti ai ragazzi nello spogliatoio per carpire qualche informazione, ma se riesci a vedere prima come uno colpisce la palla è una cosa ben diversa che scoprirlo in tempo reale sul campo”.

C’è però anche chi YouTube lo snobba completamente come Dinara Safina, anche lei ex numero 1 e ora collaboratrice della federazione russa in qualità di “advisor” di quattro junior.
“I miei giocatori preferisco sempre guardarli sul campo – spiega Dinara – È diverso. Quando sei “live” puoi sentire il rumore della pallina, puoi valutare la sua velocità. Quando li guardo alla tv o su YouTube non è la stessa cosa”.
C’è poi il nemmeno piccolo problema della perdita di tempo, come puntualizza Tatiana Golovin, numero 13 nel ranking 2007, dovuta alla marea di contatti e di link. Basti pensare che la parola “tennis” ha partorito oltre 4 milioni di video e “Serena Williams” più di 128 mila.
“È super pericoloso – conferma l’ex giocatrice francese – perché rischi che vada a finire che te ne stai tutto il giorno attaccata a Internet aprendo un link dietro l’altro”.

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