US Open: Flavia Pennetta trionfa e dice addio al tennis

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US Open: Flavia Pennetta trionfa e dice addio al tennis

Flavia Pennetta si aggiudica il derby azzurro, supera Roberta Vinci in due set per ottenere il suo primo titolo Slam, e poi annuncia il suo ritiro a fine stagione durante la premiazione. Flavia sarà N.8 nella classifica di Lunedì con grandi possibilità di qualificarsi per il Masters di fine stagione a Singapore

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Flavia Pennetta - US Open 2015
 

VIDEO – I dietro le quinte della finale femminile

[26] F. Pennetta b. R. Vinci 7-6(4) 6-2 (da New York, Luca Baldissera)

L’atmosfera nel catino dell’Arthur Ashe Stadium, complice anche il cielo coperto e nuvoloso che dà un’aria ovattata all’ambiente, è stranamente tranquilla fino all’ingresso in campo (nell’ordine) di Roberta Vinci e Flavia Pennetta. Ladies and gentlemen, “The Italian Show” può cominciare. Solita bella cerimonia con inni e celebrazioni tipicamente USA, tripudio di bandiere, mani sul cuore e marines in alta uniforme da parata, e alle 15.15 vengono colpite le prime palline nel riscaldamento. Tra i colleghi seduti insieme a me, e anche tra alcuni tifosi italiani nelle file immediatamente dietro, l’emozione è palpabile: una cosa è sicura, di quello che è successo ieri, e che sta succedendo oggi, ce ne renderemo davvero conto fino in fondo solo tra un po’ di tempo. Tutto in una volta, tutto subito è troppo, ma questo non cambia il fatto che l’arbitro sta chiamando “time”, e una tarantina di nome Roberta sta per servire il primo punto della finale dello US Open 2015, alla risposta una brindisina di nome Flavia. Possiamo pure non crederci, ma le ragazze sono proprio lì, a pochi metri da noi, e iniziano a giocare.

Primi game guardinghi, il che è strano considerando il fatto che Pennetta e Vinci si conoscono, e giocano insieme e contro, dai tempi delle under 12. Entrambe sembra stiano provando colpi e schemi, soliti slice di rovescio di Roberta, soliti ottimi rovesci in spinta di Flavia. Il primo turno di servizio laborioso è della Pennetta, che va ai vantaggi per raggiungere il 2-2, e nel game successivo, di ben 16 punti, è Roberta a cedere dopo essersi trovata 15-40, aver rimontato e poi annullato altre 4 palle break, per poi capitolare alla quinta occasione. 3-2 e servizio Pennetta, che va 4-2 in un attimo. Le ragazze stanno iniziando a giocare davvero bene, ci sono ancora errori gratuiti da entrambe le parti ma anche vincenti di notevole fattura, bei tocchi e belle variazioni con i tagli sopra e sotto la palla di Roberta, le consuete splendide geometrie, e i colpi puliti e filanti di Flavia. Si arriva al 4-3 e servizio Pennetta, e stavolta tocca alla brindisina trovarsi invischiata in un game lottato, di 12 punti, sprecare due occasioni per il 5-3, e cedere la battuta alla prima occasione per Roberta.

4 pari, il pubblico si è scaldato definitivamente, si percepisce una vaga preferenza per la Vinci, cosa comprensibile dopo il simpaticissimo siparietto a fine match di ieri. Roberta ora sta dando il massimo e si vede, va 5-4 avanti servendo e attaccando molto bene, resiste Flavia e tiene per il 5 pari nonostante un paio di autentici “numeri” di Roberta, soprattutto una spettacolare palla corta fintata in contropiede, il “bella!” di Flavia all’amica-rivale si sente benissimo nelle prime file dove stiamo. 6-5 Vinci, poi 6 pari con gran tennis di entrambe, si vedono risposte di rovescio della Pennetta da antologia, così come alcuni passanti magnifici, Roberta replica con demi-volée millimetriche, e ottime combinazioni in verticale, come risposta e volée, o discese in controtempo. Ed è 6 pari, tie-break giusto per quello che si è visto fino adesso.

Gli applausi si sprecano, personalmente dal punto di vista emotivo ammiro infinitamente la compostezza e l’apparente tranquillità e serenità di due giovani donne che si stanno giocando il match della carriera e della vita, dando il massimo, ma sorridenti e sportive, senza isterismi, urlacci vari, e crisi di nervi. Che belle che siete oggi pomeriggio,Flavia e Roberta,  su questo campo e in questo stadio immenso strapieno, 23.000 persone venute qui solo per vedervi giocare a tennis. Momenti di quelli che restano dentro per sempre, uno spot indimenticabile per il nostro sport di cui essere grati tutti.

All’inizio del tie-break servono bene entrambe, ma la prima a commettere un errore grave è la Vinci con un drittaccio sparato via sul 2-2, minibreak Pennetta, poi ancora slice lungo di Roberta, e rovescio largo di Flavia, ancora dritto in rete Vinci, è 5-3 Pennetta. È il primo momento in cui sembrano tese, si rendono conto dell’importanza della situazione. Un bell’attacco di Roberta, volée più smash, poi ancora gratuito di dritto, 6-4 e due set point Flavia: servizio vincente, e il primo set della finale dello US Open 2015 va a Brindisi.

Roberta sembra accusare il colpo, si produce ancora in splendide soluzioni al volo e di tocco (sentire l'”oooh” collettivo di più di ventimila persone che accompagna oltre la rete un drop shot millimetrico è un istante magico, per noi a bordocampo come per le ragazze sul terreno di gioco, ne sono sicuro), ma Flavia ha preso il via con tutta la sua sensibilità geometrica, le variazioni di traiettoria, sulla base di un rovescio bimane di una pulizia, fluidità e precisione incredibili. Dal punto di vista tecnico il match rimane di alto livello, volée, pallonetti, smorzate, passanti, ma i punti pesanti li fa tutti la Pennetta, che vola 4-0 in pochi minuti.
Roberta ci prova, e ci prova bene, ad aprirsi il campo affettando sulla sinistra di Flavia, ma il problema è che la Pennetta ha un rovescio tecnicamente molto – ma molto – migliore di Serena Williams (ho detto migliore, non più potente), e da quel lato non riesce a farle male nemmeno con autentiche “bisce” che schizzano rasoterra.

Flavia va giù magnificamente con le ginocchia che sfiorano il campo, e via di cross stretti o aperture lungoriga, come fosse una perfetta esercitazione sugli angoli e le traiettorie. Scatto di orgoglio di Roberta che recupera un break, poi tiene e va sotto 2-4, con ovazione del pubblico, ma la partita è ormai inesorabilmente avviata alla conclusione. Sta cominciando a gocciolare, le nuvole sono nere e pesanti, Flavia va 5-2, e con Roberta al servizio piazza tre vincenti (rovescio, smash, dritto), chiude diventando la prima campionessa italiana dello US Open.

Vola in aria la racchetta di Flavia, e il prevedibile abbraccio con Roberta a rete sembra lunghissimo, infinito, in mezzo al boato dello stadio tutto in piedi per la conclusione di quella che per il resto del mondo è una favola sportiva, ma per il tennis italiano è e rimarrà per sempre una leggenda. La leggenda di Roberta e Flavia, che dalle finali junior regionali in Puglia, sono volate fino a New York a giocarsi il titolo del torneo di tennis più grande del mondo.

Carinissime le ragazze sedute insieme ad attendere lo svolgimento del cerimoniale che precede la consegna dei trofei, ulteriore “goosebumps moment”, momento da pelle d’oca, la premiazione, durante la quale, dopo le simpatiche battute (Flavia a Roberta: “You played unbelievable today“, risposta: “So the cup is mine?“) e i ringraziamenti di rito, Flavia Pennetta – ormai 33enne, e che con questo risultato ritorna nella top-ten WTA, numero 8 – ha annunciato il suo ritiro dal tennis giocato alla fine della stagione, probabilmente alle WTA Finals di Singapore tra poche settimane. Standing ovation, gli americani (e anch’io) adorano questi colpi di scena epici, la campionessa che lascia dopo l’ultimo immenso trionfo, e a loro come a noi non rimane altro da fare se non ringraziare, ringraziare, e ringraziare ancora, e poi andare a casa, senza smettere di chiedere a noi stessi se era proprio tutto vero.

Stats Vinci-Pennetta

 

 

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