Pagellone: la dieta del cannibale Djokovic e la vera Grande Sfida

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Pagellone: la dieta del cannibale Djokovic e la vera Grande Sfida

Djokovic semplicemente perfetto, ma buoni voti per Federer e Nadal. Il cannibale si ripeterà nel 2016? A Verona un rendez vous ammantato di tristezza, ma anche le ferie di Berdych e quelle Wawrinka nel nostro pagellone del lunedì

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Dipende un po’ da che lato la si guardi. Da quello di Novak Djokovic (10) è stata l’ultima dimostrazione di superiorità di una stagione trionfale. Se un alieno (quindi un amico suo) fosse atterrato sul pianeta tennis sabato pomeriggio e avesse assistito solo a semifinale e finale – dopo essere stato reso edotto che Federer e Nadal sono gli storici rivali di Nole – avrebbe pensato: “Ma come ha fatto questo a perdere una partita si è una no con questi due qui?”
Dal lato di Roger Federer (9) è difficile avere rimpianti: in fondo è stata necessaria la versione stratosferica del serbo per negare ad un signore di 34 anni suonati il diciottesimo ed il diciannovesimo Slam e il settimo master. E poi pensare di battere 4 volte in un anno e 2 in una settimana quel tipo è veramente troppo.
E adesso il tema del giorno (che diventerà del mese e dell’anno prossimo) è il triste futuro del tennis maschile, cannibalizzato da Djokovic e senza alcuna speranza di trovare un degno avversario. Che poi sia cannibale uno che è diventato tale da quando ha cominciato a non mangiare nulla, è uno dei misteri della vita.
Io dico che comunque sopravviveremo e le stagioni irripetibili, lo dice la parola, non promettono mai niente di buono per quelle immediatamente successive.
Rafael Nadal (7,5) è uscito con le ossa rotte dal confronto col numero 1 forse più per la insolita timidezza e paura di osare mostrate che per il risultato in se, abbastanza scontato. Ma ha battuto tre top-10 di fila e insinuato il sospetto che sulla terra nel 2016 si potrà rivedere un Rafa competitivo. Stan Wawrinka (7) ha portato a Londra un paio di famiglie e tutta la tensione di questo mondo. Secondo me resta quello che Novak spera sempre di non trovare dalla sua parte di tabellone negli Slam. E gli altri? Tristi comparse purtroppo. La settimana di gloria di Andy Murray (5) sarà la prossima, qui in versione scottish looser, la prossima in quella di british winner: infatti si è dedicato soprattutto a preparare il look. È già un miracolo che Kei Nishikori (6) non si sia rotto e nel match perso contro Roger, probabilmente il match migliore del torneo (e ho detto tutto) ha lasciato intravedere quello che potrebbe essere e chissà se mai sarà. David Ferrer (5,5) ha vissuto una stagione difficile a causa dei problemi fisici e il fatto che nonostante ciò sia ancora tra i primi 8 del mondo è l’ennesimo miracolo, Tomas Berdych (4,5) aveva solo voglia di godersi un vero e proprio viaggio di nozze con Ester e merita tutta la nostra stima.
Ah, Simone Bolelli e Fabio Fognini (6,5) forse potevano arrivare in semifinale se a Simone non trema un paio di volte il braccio nel match decisivo, ma la prima vittoria azzurra nella storia del master maschile sarà celebrata al rientro in Italia con una parata da Cagliari a Roma. Intanto più di qualcuno si esalta per McEnroe, Bruguera, Leconte e Wilander che si esibiscono a Verona e Modena: a me la cosa mette molta tristezza, non solo per le gesta attuali dei campioni che furono. Il vero problema è che tolti gli Internazionali non abbiamo più un torneo, la vera “Grande Sfida” sarebbe quella di tornare ad organizzare un paio di tornei veri.

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