Due "matrimoni" e un "divorzio" turberanno la serenità di Roger Federer?

Editoriali del Direttore

Due “matrimoni” e un “divorzio” turberanno la serenità di Roger Federer?

Roger Federer è un tipo abitudinario. Ama la sua routine. Qualcosa con Ivan Ljubicic al posto di Stefan Edberg però cambierà. Severin Luthi ne sarà geloso? Di certo Ivan capisce di tennis più di lui. Roger se ne accorgerà. E Mirka? La vanità di Martina Hingis, con più personalità di Stan Wawrinka, può essere un problema?

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Le notizie più “succose” di questo mese di dicembre in cui sia il circuito ATP sia quello WTA sono in vacanza per quanto riguarda la fascia superiore del tennis professionistico, riguardano Roger Federer, indiscutibilmente il tennista più popolare del mondo, colui per il quale non si è mai vista una folla ostile, dovunque giocasse.

La prima l’ha annunciata lui stesso attraverso il suo profilo Facebook, la seconda invece Martina Hingis.

Comincio dalla seconda. Martina ha detto di essere riuscita a convincere Roger a giocare il doppio misto con lui ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.

Certamente il fatto che Martina sia, a 35 anni – lei è del settembre 1980, Roger dell’agosto 1981, ci corrono quindi 11 mesi – la n.1 del mondo del doppio femminile in coppia con l’indiana Sania Mirza, classe 1986 (come Rafa Nadal) ha favorito la decisione di Roger Federer, perché la possibilità di conquistare una medaglia olimpica, e probabilmente quella d’oro, è piuttosto concreta.

Roger si vuole certamente concentrare sul singolare, perché l’oro olimpico è praticamente il solo trofeo importante che fin qui gli è sfuggito. Aveva sempre detto: “Almeno fino alle Olimpiadi di Rio 2016 voglio arrivare”.

L’oro del doppio Roger lo ha già vinto, a Pechino nel 2008, in coppia con Stan Wawrinka. Poi i due hanno giocato abbastanza poco insieme. E perso anche in Davis da coppie non irresistibili.

Credo che Roger, che sull’orlo dei 35 anni – li compierà proprio a Rio l’8 agosto – abbia escluso di giocare singolare, doppio maschile e doppio misto. Sarebbe un folle, anche perché il torneo olimpico non dura due settimane ma poco più di una settimana.

Può essere quindi che a seguito delle insistenze di Martina Hingis e forse dell’opinione pubblica svizzera, Roger abbia deciso di giocare il doppio misto, che non ha mai vinto e che – se vinto – farebbe probabilmente più notizia, anche in virtù della personalità dei due protagonisti eventualmente vincenti, piuttosto che non una seconda vittoria nel doppio. Che sarebbe un remake, non ecciterebbe nessuno mediaticamente.

Due tennisti di 35 anni, con il loro palmares, i loro record, le loro storie sarebbe tutt’altra cosa, con tutto il rispetto per Stan Wawrinka.

Poiché certe scelte vengono fatte anche in funzione del marketing, beh la scelta di Roger è comprensibile. Anche se – e stia ben attento Roger – vi posso dire due cose: la prima è che il doppio misto è molto più stancante del doppio maschile se uno decide di giocarlo intercettando spesso. Non è uno sforzo diviso a metà, e tanto più con una tennista come la Hingis che – a differenza della sua abituale partner, la Mirza – non ha sufficiente potenza né al servizio né alla risposta. La seconda è che Stan Wawrinka nei confronti di Roger Federer suo primo idolo sarebbe molto più comprensivo ed accomodante di Martina Hingis, caratterino che levati, nel caso in cui Roger, giunto alle battute finali del singolare e in lizza per una medaglia, decidesse di “mollare” il doppio, o comunque di giocarlo con minor impegno.

Stan non si permetterebbe mai di lanciare neppure la più flebile frecciatina. Martina prima o poi, invece, se la lascerebbe scappare eccome!

Penso che il clan di Federer – leggi Mirka ancor prima e più di Tony Godsick, il suo agente – a queste cose abbiano pensato. Il fatto stesso che la notizia del “doppio olimpico Federer-Hingis” l’abbia annunciata la Hingis e non Federer già dovrebbe suonare come un campanello d’allarme in casa Federer. Perché i due campioni non si sono accordati per dare l’annuncio insieme? Secondo me qualcuno (Godsick?) potrebbe anche essersela presa a male.

Arrivo alla seconda notizia: Stefan Edberg non è più il coach aggiunto di Roger Federer (che si fa sempre accompagnare dal fido connazionale Severin Luthi) ma lo sarà il croato Ivan Ljubicic.

La notizia Roger – come detto poco sopra – l’ha data tramite il suo Facebook. Non senza aver ringraziato il campione svedese accennando al fatto che questi aveva accettato la collaborazione prima per il solo 2014 e poi l’aveva allungata al 2015.

La sensazione quindi è che sia stato Edberg, forse stanco di troppi viaggi – anche se quelli di Roger si sono ridotti di un po’ grazie ai regolamenti ATP che lo consentono agli ultratrentaduenni – a dare forfait. Senza che ci siano stati dissidi né contrasti di tipo economico riguardo al rinnovo.

Edberg ha fatto bene con Federer, e forse ha ispirato Djokovic a rivolgersi a Boris Becker non solo per un discorso di immagine e comunicazione. Credo sia dipeso in parte anche da Edberg se negli ultimi due anni di grande riscatto dopo un deludente 2013, Federer abbia cambiato un po’ le sue strategie di gioco, abbia deciso di abbreviare gli scambi da fondocampo, si sia presentato più spesso a rete, talvolta anche seguendo il servizio, quasi seguendo l’esempio che a cavallo degli anni Ottanta-Novanta aveva dato l'”angelo biondo”, il grande svedese che aveva vinto diciottenne il suo primo grande torneo a Milano nel 1984.

Ho già scritto che forse anche quel nuovo colpo inventato da Federer, il SABR, così battezzato dallo stesso Roger “sneaky attack by Roger”, “l’attacco furtivo di Roger già in fase di risposta al servizio” (soprattutto sulle “seconde” più morbide degli avversari) è stato molto probabilmente ispirato proprio da Stefan Edberg.

E non è stata una cattiva idea, considerata la confusione tattica che ha creato in alcuni suoi avversari, presi alla sprovvista soprattutto all’inizio. Oltre ad aver accresciuto l’autostima, già ben sviluppata di Roger, nel constatarne gli effetti.

Per quanto riguarda la successiva scelta, cioè la sostituzione di Edberg con il croato Ivan Ljubicic, beh direi che si tratta di un’altra scelta intelligente e indovinata. Ljubicic è un giocatore intelligente, che a suo tempo si è sacrificato molto per arrivare ad essere il n.3 del mondo, e un vincitore di Coppa Davis. Inoltre il croato ha, rispetto a Edberg che giocava in un’altra epoca e con altri attrezzi, contro altri avversari, un passato ancora molto recente come giocatore. Poi ha pure allenato, affiancandosi al suo vecchio allenatore Riccardo Piatti, il canadese Milos Raonic, imparando quindi tante cose che forse Edberg, meno aggiornato, non sapeva.

Luca Baldissera ha scritto un interessante saggio per spiegare perché Roger Federer e il suo entourage hanno ancora una volta fatto la scelta più giusta. Per leggerlo basta cliccare qui.

Qui invece potete trovare l’articolo originale di Ubaldo.

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