Nei dintorni di Djokovic: da Malta a Melbourne, passando per Princeton. Lo strano percorso di Matija Pecotic

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Nei dintorni di Djokovic: da Malta a Melbourne, passando per Princeton. Lo strano percorso di Matija Pecotic

Il croato Matija Pecotic ha iniziato la carriera professionistica nel 2013, dopo essersi laureato a Princeton. Due anni dopo è alle soglie della top 200 e punta alle qualificazioni dei prossimi Australian Open

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“Prima il pezzo di carta”.
Chissà se anche a Matija Pecotic sarà stata detta la classica frase che i genitori dicono ai figli, chissà se lo fanno ancora, che sognano di sfondare nello sport a discapito dello studio.
Comunque sia andata, sta di fatto che il tennista croato ha fatto un percorso inconsueto per arrivare al tennis professionistico: prima ha completato gli studi universitari e poi ha tentato la carriera professionistica nel tennis.

Pecotic si è laureato negli Stati Uniti, nella prestigiosa Università di Princeton, dove si è distinto in ambito sportivo, ovviamente grazie al tennis.
Nato a Belgrado il 3 luglio 1989, ma originario dell’isola dalmata di Korcula (Curzola in italiano), Pecotic si trasferisce con la famiglia a Malta nel 1993. Ed è proprio in quell’anno che il piccolo Matija inizia a giocare a tennis con il padre a Gozo, una delle tre isole maggiori dell’arcipelago maltese. La carriera juniores di Pecotic non è niente di particolare, non gioca molti tornei, ma continua ad allenarsi per migliorare il suo tennis, avendo come riferimento il suo idolo Rafa Nadal, con cui condivide la caratteristica di essere mancino. Diplomatosi, fa domanda e viene accettato dalla Princeton University. Matija arriva nel New Jersey con l’obiettivo di riuscire almeno ad entrare nella squadra dell’università.
Ma riesce ad ottenere molto di più di quanto si fosse prefissato. E, chissà, forse anche più di quanto avesse sognato.
Si mette infatti in evidenza da subito e già nel suo primo anno a Princeton, nel 2010, viene schierato come singolarista titolare della squadra dell’Università nella Ivy League, la competizione tra le 8 più prestigiose università americane (oltre a Princeton, ci sono anche Harvard e Yale). L’anno dopo diventa addirittura il primo singolarista. Ma Pecotic ha appena iniziato a stupire e a stupirsi: da n. 1 della squadra, dal 2011 al 2013 gioca tutte le partite e vince tutti gli incontri disputati (per un totale di 22 vittorie consecutive, compreso l’ultimo match giocato nel 2010). Un percorso netto che gli vale per tre anni consecutivi il premio di miglior giocatore dell’anno della Ivy League, un tris senza precedenti nei 27 anni di storia del riconoscimento, e nel 2013 anche il premio di atleta maschile dell’anno di Princeton.

Visti i notevoli risultati ottenuti a livello universitario, una volta terminati gli studi Pecotic decide di provare il grande salto: diventare un tennista professionista. Più o meno il medesimo percorso fatto in tempi recenti da John Isner (anche se l’americano era 22ene all’epoca e due anni di differenza non sono pochi), laureatosi alla Georgia University prima di dedicarsi a partire dal 2007 al tennis ‘pro’ ed arrivare nel 2012 tra i primi 10 giocatori del mondo.

Entrato in classifica due anni fa, nell’ottobre 2013, dopo aver conquistato il suo primo punto ATP in un Future in Croazia, Pecotic nel 2014 ha concluso la stagione al 590esimo posto della classifica mondiale e quest’anno è arrivato sino alle soglie della top 200 nella classifica di fine anno (208).
Questo grazie, in particolare, alla prima finale in un torneo Challenger raggiunta a fine ottobre a Suzhou in Cina, risultato che gli ha permesso di fare un salto di ben 50 posizioni in classifica e migliorare il suo best ranking: dal n. 257 al n. 207 (poi diventato n. 206 a fine novembre). In Cina il tennista croato aveva  battuto, tra gli altri, due giocatori classificati tra i primi 200 (il connazionale Skugor e l’estone Zopp), prima di ritirarsi in finale contro l’israeliano Dudi Sela (n. 113 ATP) mentre era in svantaggio per 6-1 1-0.

L’exploit in terra cinese ha consentito al 26enne originario di Korcula di puntare seriamente al suo prossimo obiettivo: giocare le qualificazioni di un torneo dello Slam. Con la sua classifica attuale potrebbe infatti già riuscirci in occasione degli Australian Open del prossimo gennaio, dato che negli ultimi anni il cut off dell’entry list del tabellone di qualificazione di Melbourne si è sempre attestato su posizioni ben superiori.
E chissà che anche stavolta Matija non riesca ad ottenere più di quanto speri…

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