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ATP Dubai: Fabbiano non impensierisce Berdych, Djokovic fa 700
Novak Djokovic lascia tre game a Malek Jaziri nella sua vittoria numero 700 in carriera. Non riesce invece l’impresa impossibile a Thomas Fabbiano, che pur disputando una buona prova cede con un doppio 6-2 a Tomas Berdych. Tra le nuove leve avanti Kyrgios mentre escono Coric e Chung, tutti in due set. Non al massimo Stan Wawrinka, che accede lo stesso ai quarti

A prescindere dal risultato segnato sul tabellone al termine del match contro Tomas Berdych, l’Italia può essere fiera di Thomas Fabbiano. Il primo match in carriera contro un top-10, per di più sul campo centrale di un torneo ATP 500, era per il pugliese un premio più che un test. Fabbiano, alto 23 centimetri in meno del proprio avversario, cerca di compensare l’inferiore stazza – e il conseguente minor peso di palla – con una maggiore rapidità di gambe e con la totale assenza di timore reverenziale. Dopo aver scelto senza paura di servire per primo, il pugliese si procura addirittura due opportunità per il break grazie ad una splendida palla corta. Tuttavia Berdych rimonta ogni difficoltà nei propri turni di battuta con una serie di grandi servizi e prende a poco a poco il largo fino a chiudere il parziale per 6-2. Dopo un immediato break in apertura di secondo set, Fabbiano reagisce e preme sulle seconde di Berdych fino a costringerlo a colpire indietreggiando o abbassandosi sul back di rovescio. Il set è in parità, ma rimane tale soltanto per un’altra coppia di game. Sebbene in più di una occasione le sue discese a rete vengano punite da un passante di dritto incrociato, al numero 3 del seeding basta spesso un solo colpo a ribaltare uno scambio. Fabbiano quindi è costretto a fare – e di conseguenza, purtroppo, a sbagliare – molto di più per provare a tenere il passo di Berdych. Invano, però: il ceco ormai procede tranquillo e il secondo 6-2 è servito.
Arriva facile la vittoria numero 700 in carriera per Novak Djokovic, opposto ad un avversario che di paragonabile a lui ha soltanto la tenuta da gara. Poco reattivo, infatti, Malek Jaziri arriva spesso male all’incontro con la palla, steccando in quasi ognuna delle rare occasioni che Djokovic e il nastro gli forniscono per concludere in maniera vincente il quindici. Il tunisino, numero 121 del ranking ATP, tiene piuttosto bene il palleggio ma manca della capacità di sfondare; è allora puntualmente Nole a irrompere e portare a casa il punto. Un efficace riassunto del match sono le fasi iniziali del secondo set: a Jaziri sono necessari dieci minuti – e gli scambi più tesi del match – per portare a casa il primo game degli ultimi sei, solo per vedersi immediatamente breakkato a zero in quello successivo. È quando l’incontro sembra davvero concluso che arriva l’unico, piccolo brivido del match: un doppio fallo di Djokovic sul primo match point, e la prima opportunità di break per Jaziri. Ma serve soltanto a prolungare l’impari confronto di qualche altro istante, prima che il numero uno al mondo chiuda definitivamente la pratica.
Vince senza convincere invece Stan Wawrinka, che chiude la giornata degli ottavi di finale contro il qualificato Franco Skugor. Lo svizzero non è al meglio e a tratti appare un po’ svogliato, ma la sua pur altalentante prestazione gli basta a vincere in due set. Skugor, sebbene molto sgraziato, serve con grande efficacia e per i primi undici game c’è poco da fare per il giocatore in risposta. Wawrinka si guadagna il primo break e set point passando con uno splendido diagonale di rovescio in corsa, giocato quasi di spalle, ma un servizio potente gliela annulla. Alla seconda chance Stan The Man entra sulla seconda del croato con un rovescio molto stretto e conquista il primo parziale. A furia di uscire sconfitto da tutti i game arrivati ai vantaggi, Skugor si disunisce; quando si ritrova, per annullare quattro match point con una serie di risposte molto offensive, è già troppo tardi.
Tra gli altri match, punteggio schiacciante nel match tra Roberto Bautista-Agut e il diciannovenne Hyeon Chung, che al primo turno avevano superato rispettivamente i nostri Bolelli e Seppi. Dopo un inizio equilibrato, prima ancora del livello di gioco a fare la differenza è la fiducia. Nonostante la discreta manualità sfoggiata il tennista coreano racimola soltanto un gioco, dimostrandosi non in grado di sostenere la spinta di Bautista né tantomeno di pianificare un efficace contrattacco. Pochi problemi anche per Marcos Baghdatis, che veleggia su Vasek Pospisil in due set. L’inizio di stagione del numero 2 di Canada (due vittorie in otto match) si fa sempre più nero. Sconfitto anche Coric per mano di un positivo Kohlschreiber; nessuna palla break concessa dal fresco campione di Marsiglia Nick Kyrgios nella agevole vittoria contro Mikhail Kukushkin.
Risultati:
[4] R. Bautista-Agut b. H. Chung 6-0 6-1
M. Baghdatis b. V. Pospisil 6-4 6-2
[6] F. Lopez b. L. Rosol 6-3 7-6(7)
[8] P. Kohlschreiber b. B. Coric 6-2 7-6(5)
[3] T. Berdych b. [Q] T. Fabbiano 6-2 6-2
N. Kyrgios b. M. Kukushkin 6-3 6-2
[1] N. Djokovic b. [WC] M. Jaziri 6-1 6-2
[2] S. Wawrinka b. [Q] F. Skugor 7-5 6-1
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ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card
Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.
Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.
Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.
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ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere
La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.
Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.
Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.
Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.
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ATP Next Gen, Race to Jeddah: tanta Francia tra i possibili partecipanti al torneo arabo
Si disputerà a Gedda l’edizione 2023 delle Next Gen Finals. Ecco la situazione aggiornata

Si comincia a fare i calcoli anche in chiave ATP Next Gen Finals. Dopo 5 edizioni il torneo riservato agli 8 migliori under 21 della stagione si sposta da Milano a Gedda, in Arabia Saudita. Data per certa la partecipazione di Alcaraz alle Finals torinesi e per possibile quella di Rune, è giusto allargare a 12 l’elenco degli attuali migliori giovani dell’anno, tra i quali appare per la prima volta tra i migliori 10 il francese Arthur Cazaux.
Dietro i primi due della classifica, c’è la bella scoperta di Ben Shelton esploso agli US Open e che si è messo in evidenza anche alla “Laver Cup”. Il classe 2002 americano precede di appena cento punti il nostro Lorenzo Musetti (la cui adesione all’evento rimane tutta da verificare).
Quinto in classifica Arthur Fils, salito attualmente al n. 44 nel ranking ATP. Tanta la differenza tra il francese e il quinto in classifica, il suo connazionale Luca Van Assche, classe 2004, uno dei più giovani della Top Ten. Ma se in Coppa Davis la Francia ha appena dovuto digerire una pesante eliminazione, Oltralpe possono consolarsi con la crescita delle giovani leve.
Pochi i punti che separano il francese da Stricker, ben 21 per la precisione, settimo in classifica. A chiudere la Top Ten c’è Alex Michelsen, un altro talento americano da tener d’occhio. Al nono posto del ranking valido per la Next Gen c’è Hamad Medjedovic, classe 2003, che ha 11 punti di vantaggio sul francese Cazaux, per la prima volta in Top Ten, e 32 sull’azzurro Flavio Cobolli. Altro francese in dodicesima piazza, Terence Atmane pronto a subentrare in caso di assenza di qualche “big”.
Brandon Nakashima vinse l’edizione 2022: l’americano è stato il quinto campione delle Next Gen Finals, l’ultima manifestazione tenutasi a Milano.
Posizione | Giocatore | Nazione | Punti | Nato nel | Classifica ATP |
1 | Alcaraz | Spagna | 8175 | 2003 | 2 |
2 | Rune | Danimarca | 3055 | 2003 | 4 |
3 | Shelton | USA | 1455 | 2002 | 20 |
4 | Musetti | Italia | 1345 | 2002 | 18 |
5 | Fils | Francia | 953 | 2004 | 44 |
6 | Van Assche | Francia | 597 | 2004 | 69 |
7 | Stricker | Svizzera | 576 | 2002 | 90 |
8 | Michelsen | USA | 518 | 2004 | 110 |
9 | Medjedovic | Serbia | 485 | 2003 | 120 |
10 | Cazaux | Francia | 474 | 2002 | 125 |
11 | Cobolli | Italia | 453 | 2002 | 122 |
12 | Atmane | Francia | 376 | 2002 | 147 |