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WTA Indian Wells: Roberta Vinci regala solo emozioni. Giorgi peccato ma che brava!
Bello ed emozionante il match tra Camila Giorgi e Ana Ivanovic. La tennista marchigiana non trasforma due match-point sul 5-4 del terzo set e perde al tie-break giocando ad armi pari con la ex numero 1 del mondo. Incredibile match di Roberta Vinci, che contro Margarita Gasparayan, va sotto 6-1 nel tiebreak del secondo prima di avere un match point e perdere il secondo set. Nel terzo Roberta si ritrova 0-4, annulla due match point sul 3-5 15-40 e finisce col vincere al tiebreak del terzo

[14] A. Ivanovic b. C. Giorgi 2-6 6-2 7-6(5) (da Indian Wells, Vanni Gibertini)
Quello che è andato in scena nella sessione di sabato sera ad Indian Wells è stata più una gara di tiro a segno che un match di tennis. Con due delle migliori colpitrici del circuito femminile in campo la cosa forse non sorprende, ma la tattica impostata da Camila Giorgi ha impedito al match di sviluppare qualunque schema di palleggio, trasformando la partita per lunghi tratti in un’esercitazione balistica.
Non troppo pubblico per assistere all’ultimo match della giornata sul centrale di Indian Wells, in una temperatura meno fredda e meno ventosa di quella del giorno precedente, ma comunque decisamente inusuale per le giocatrici.
Nel primo set Ana Ivanovic non riesce a tenere nemmeno un turno di battuta, anche perche la Giorgi va subito in forcing appena si trova una palla umanamente attaccabile. “A volte mi sono sorpresa da sola – ha detto la Ivanovic dopo il match – per essere riuscita a controbattere alcune delle sue risposte che quasi non sono riuscita a vedere”.
I primi 35 minuti del match sono tutti di marca italo-argentina: Camila va avanti 6-2, 30-0 nel primo game del secondo set, e poi qualcosa si inceppa: un doppio fallo, due errori gratuiti, ed arriva il break per la Ivanovic, che questa volta riesce a consolidarlo e ad allungare nel parziale, salvando tre palle del controbreak sul 3-2, e poi incassando, nel game seguente, un secondo break anche grazie a due doppi falli consecutivi di Camila sul 40-40.
Quindi dopo 6 break in 8 giochi nel primo set e solamente due su 8 nel secondo, nel parziale decisivo si inizia con ben 6 break consecutivi. Il gioco è molto spezzettato, Ivanovic comincia a ragionare un po’ di più e cerca di mantenere la palla in campo allungando lo scambio, ma i missili di Camila non sembre sono controllabili. I brividi arrivano sul 5-4 Giorgi, quando una risposta vincente sul 40-40 procura all’azzurra il primo match point, che però viene sciupato con un errore di diritto. Un rovescio vincente di Camila produce un secondo match point, che però Ivanovic è brava a cancellare con un servizio vincente.
Si arriva dunque al tie break decisivo, nel quale prima Giorgi va avanti 3-1 grazie ad uno splendido diritto vincente, poi si fa subito riagganciare sul 3-3 per colpa di un gratuito di rovescio. Si procede seguendo le battute fino al 5-5, Ana Ivanovic piazza un servizio vincente per procurarsi il primo match point, che è anche l’unico di cui ha bisogno perché un diritto lungo di Camila chiude il match dopo 2 ore e 6 minuti di freddo e bordate.
R. Vinci b. M. Gasparyan 6-3 6-7(7) 7-6(5) (da Indian Wells, Vanni Gibertini)
Che fatica, Roberta! Sono necessarie ben due ore e 46 minuti alla top-10 Vinci (testa di serie n.9 qui al BNP Paribas Open) per piegare la resistenza di Margarita Gasparyan, una delle numerose giovani russe che stanno scalando le classifiche a suon di risultati. In un match che ha sicuramente fatto la felicità degli estimatori del rovescio ad una mano, si sono viste parecchie soluzioni di grande pregio, ma anche tanti, troppi errori gratuiti, alcuni dei quali in momenti topici del match che hanno per certi versi diminuito il valore di un match che è comunque risultato molto piacevole per il pubblico accorso allo Stadium 6 dell’Indian Wells Tennis Garden.
Un inizio impreciso da parte di Roberta Vinci vede la Gasparyan ottenere il primo break (a zero!) nel terzo gioco del match. La giornata è molto assolata ma non fa troppo caldo, ed il terribile vento del giorno precedente, così come la pioggia e le temperature rigide della serata sono soltanto un ricordo. Roberta sembra far fatica a trovare la misura dei colpi, soprattutto con il diritto che le darà non pochi grattacapi nel corso di tutto il match. La russa non gradisce quando deve chinarsi a raccogliere palle rasoterra, ma sulle parabole di diritto di Roberta riesce ad impattare con grande efficacia, soprattutto sul lungolinea.
Sul 3-1 Gasparyan arriva una serie di cinque giochi consecutivi per l’italiana, che contiene il numero di errori, affonda appena può sui colpi più corti dell’avversaria e si avvantaggia di qualche errore di rovescio di troppo regalatole dalla 21enne russa.
Nel secondo parziale, nonostante ben pochi scambi si chiudano entro i primi colpi, è la regola del servizio a farla da padrone, con sole due eccezioni, al quarto e quinto game, quando Gasparyan prima si avvantaggia sul 3-1 ma poi si imballa in tre errori gratuiti che non le consentono di consolidare il break ed allungare il passo. Al di là di questo frangente, nessuna delle due protagoniste riesce a conquistare più di due punti sul servizio avverso e si arriva al tie-break dove prima la Gasparyan va avanti per 6 punti a 1, grazie ad un’ottima pressione da fondo campo e ben tre errori gratuiti di diritto di Vinci, poi la tarantina annulla 5 set point consecutivi uno dopo l’altro (uno smash e due volée vincenti) e si issa a match point sul 7-6. Qui la Vinci subisce la pressione dell’avversaria, che la costringe ad un difficile recupero di diritto da fondo campo, quindi incassa un gran diritto lungolinea vincente della russa ed infine deve arrendersi al sesto set point a causa del quarto, pesantissimo, diritto in rete di questo tie-break.
Il contraccolpo del set perduto è terribile per Roberta: due break nel breve volgere di pochi minuti, e Gasparyan si trova rapidamente in vantaggio per 4-0. La Vinci sembra stanca, si tocca ripetutamente il tendine d’Achille sinistro, ma non molla: cerca la via della rete quando può, incassa qualche passante ma riesce almeno parzialmente ad invertire l’inerzia del match. Conquista un primo controbreak, poi però sul 3-4 con tre gratuiti consente all’avversaria di tenere il servizio a zero e sitrova a dover rimontare da 3-5. Al decimo game però Gasparyan non chiude i conti, incassa la pressione della Vinci e, complice il suo sesto doppio fallo, rimette tutto in discussione sul 5-5.
Si arriva quindi al tie-break decisivo, nel quale la Gasparyan concede il primo minibreak sull’1-1 affossanodo in rete un diritto molto facile a pochi metri dalla rete. Un rovescio vincente ed un passante di diritto incrociato rimettono le cose in parità per la russa (3-3), poi è la volta di Roberta a fare e disfare con il diritto (4-4), e poi uno smash della Vinci ed un passante di diritto lungolinea sanciscono il 5-5.
A questo punto Roberta ha la lucidità di spingere con il diritto incrociato sulla risposta alla seconda della Gasparyan, e sul match point la russa manda oltre la linea di fondo il suo ultimo diritto che la condanna alla sconfitta ed alle lacrime a bordo campo.
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WTA Rabat e Strasburgo: Bronzetti con coraggio e Trevisan in scioltezza, vincono in Marocco
Agli ottavi nel ‘250’ di Rabat si qualificano senza problemi Muguruza e Tomljanovic. Pliskova e Kerber avanzano in Francia

Rientra dopo tre anni nel circuito WTA, il Grand Prix Sar La Pricesse Lalla Meryem, evento ‘250’ che si svolge sui campi dell’impianto del Club des Cheminots. Sulla terra marocchina erano pronte quest’oggi, a sporcarsi calzoncini nell’ultima settimana di preparazione in vista del secondo Major dell’anno, due azzurre: Trevisan e Bronzetti.
TREVISAN IN NONCHALANCE – La prima a scendere in campo è stata Martina, alla sua quarta partecipazione nel torneo africano. Nelle precedenti esperienze, non era mai riuscita a superare le qualificazioni; mentre nell’edizione 2022 grazie alla sua classifica di n. 85 del mondo è riuscita ad accedere direttamente al tabellone principale. Nel primo turno del main-draw, si è trovata di fronte proprio una giocatrice qualificata: la numero 295 del ranking WTA Xiaodi You. La differenza di livello, dettata dal fatto che la 28enne azzurra precedeva la cinese di oltre 200 posizioni, è stata marcata incessantemente durante il match. Inoltre per contestualizzare e comprendere al meglio, la poca esperienza nel Tour maggiore della 26enne asiatica, basti pensare che questo per lei era soltanto il primo incontro in un tabellone principale WTA dal febbraio 2020 ed il primo in assoluto in carriera sul rosso. A questo livello ha vinto solo una partita, sempre due anni fa che gli ha permesso di raggiungere il suo best ranking al n. 186. Un incontro che non è mai stato in discussione, dove la nativa di Firenze ha sbrigato la pratica un minuto dopo lo scoccare dell’ora e venti di gioco; dominando sotto ogni punto di vista il primo set e gestendo con grande maturità il secondo parziale, nonostante abbia avuto il primo ed unico passaggio a vuoto al momento di chiudere la sfida. Trevisan si è infatti fatta contro-breakkare nell’ottavo game, sul 5-3 dopo che era anche stata avanti 5-1, ma poi ha ritrovato immediatamente il bandolo della matassa e strappando per la quinta volta nel match il servizio alla propria avversaria, ha posto fine alla contesa con lo score di 6-0 6-4.
BRONZETTI CON CORAGGIO E CARATTERE – A dare manforte a colei che nel 2020 giunse fino ai quarti di finale del Roland Garros, ci ha pensato la nostra “trottolina” Lucia Bronzetti. La romagnola ha confezionato la doppietta italica in quel di Rabat, sconfiggendo la russa e testa di serie numero 8 Anna Kalinskaya – che si trova esattamente una posizione avanti alla romagnola nella classifica mondiale: 82esima – con il punteggio di 6-3 (5)6-7 6-3 sfiorando le tre ore di gioco. Lucia dopo aver vinto il primo parziale con il break decisivo arrivato nel sesto game (sul 3-2 in suo favore) e dopo essere stata costretta anche a dover fronteggiare e successivamente salvare tre palle del contro-break quando ha servito per la frazione, si è complicata la vita perdendo il secondo set al tie-brek. In questo è andata subito sotto 3-1, poi però è riuscita immediatamente a strappare il servizio alla sua avversaria – per la seconda volta nel match – e a rimettere tutto in equilibrio. Qui, una volta arrivati al momento della verità, alla n. 85 è mancato il killer istinct per “ammazzare” la partita. Non riuscendo a piazzare la zampata finale, Bronzetti ha permesso alla russa di trascinare la sfida al terzo. L’essersi fatta sfuggire l’opportunità di chiudere in due, per di più il tutto aggravato dal fatto che si sentisse in controllo, ha spento la 23enne riminese che è sprofondata in un black-out prolungato. Kalinskaya, infatti, vola sul 2-0, annullando anche due chance di uno pari che hanno ulteriormente frustrato e tramortito psicologicamente l’azzurra. Ma quando ormai la sconfitta sembrava ad un passo, Lucia si è ritrovata e nel giro di tre game (tra il sesto e l’ottavo) ha ribaltato la partita con due break consecutivi. Da sottolineare i quattro break point cancellati, sui 6 totali concessi dalla tennista italiana.
WTA 250 RABAT, MUGURUZA OK – Per quanto riguarda invece gli altri incontri di giornata nel WTA 250 di Rabat, nessuna sorpresa. Tutte le teste di serie impegnate – o quasi, poi ci arriveremo -, ad eccezione appunto della Kalinskaya, hanno mantenuto fede al loro ruolo. A partire da colei che è scesa in campo prima di Trevisan, ovvero l’apri fila del torneo, la prima forza del tabellone Garbine Muguruza. La spagnola si è sbarazzata agilmente della kazaka Anna Danilina (n. 343 WTA), concedendo solamente 5 giochi in quasi un’ora e venti di gioco. Buona prestazione al servizio per la n. 10 del mondo, che ha fatto registrare il 77% di prime in campo con il 71% di conversione ed anche 5 ace. In realtà con la seconda ha fatto fatica, solo il 33% (4/12), ma si è dimostrata fredda nei momenti clou con un impressionante 80% sulle palle break salvate (4/5). Ha riposto presente anche l’ex morosa di Berrettini: Ajla Tomljanovic. La giocatrice australiana, ma di origini croate, testa di serie numero 2 ha disposto, in quello che è stato di fatto un allenamento, – ha chiuso prima dell’ora di gioco, 58 minuti per l’esattezza – dell’iberica Irene Burillo Escorihuela (n. 251 WTA) lasciandole meno giochi di quanto abbia fatto la due volte campionessa Slam con la sua avversaria. Un 6-1 6-2, frutto anche in questo caso di un ottimo rendimento del fondamentale d’inizio gioco: 85% di punti vinti con la prima di servizio. Dall’altro lato male Burillo con la seconda, un misero 29%.
LA PRIMA VOLTA DI MARCINKO – Ma adesso ritorniamo al quel “quasi”, oltre alla nostra Bronzetti, c’è stata in verità un’altra giocatrice che ha estromesso una testa di serie. Stiamo parlando della n. 1 juniores Petra Marcinko, che si è imposta 7-5 al terzo set dopo aver rifilato anche un 6-0 (nel primo) alla svedese Peterson (tds n. 9). Ma allora perché non siamo sorpresi da questo risultato? Perché la giovane croata è una delle tenniste più calde del 2022, in cui ha inanellato una striscia di 24 successi consecutivi ad inizio anno che hanno contribuito al suo trionfo a Melbourne nella sezione junior. Con questa vittoria in Marocco, alla sua prima partecipazione in un main-draw WTA, Petra ha ottenuto anche la prima affermazione contro una Top 100.
WTA 250 STRASBURGO, PLISKOVA RITROVA IL SORRISO – Vediamo adesso una rapida carrellata dei match principali, andati in scena nell’altro appuntamento del circuito femminile, che ha preso il via oggi, sulla terra battuta dell’Alsazia; ovvero gli Internationaux de Strasbourg. Anche qui esordio vincente per la n. 1 del seeding: Karolina Pliskova. La ceca, ex n. 1, ha superato per 6-4 6-2 l’ucraina Marta Kostyuk (n. 59 WTA) in un incontro ostico e che nascondeva numerose insidie. Se poi si considera che la n. 8 del ranking non stava vivendo un momento positivo, anzi tutt’altro; da Indian Wells ha raccolto solamente 2 successi in 8 partite. A Roma ha perso al primo turno dalla svizzera Teichmann, che però era reduce dalla semifinale a Madrid, non riuscendo dunque a difendere la finale del 2021. Oggi però è finalmente riuscita ad interrompere questa serie di tre ko di fila, aiutata dalla battuta: un buon 76% di conversione con la prima. Positivo anche il debutto della n. 2 del tabellone francese: Angelique Kerber. La tre volte campionessa in un Major rifila un comodo 6-3 6-4 in poco più di un’ora e mezza alla francese Diane Parry (n. 96). Da evidenziare la straordinaria resa con la seconda palla di servizio della la 34enne tedesca, un 79% (15/19) che è stato il vero ago della bilancia della sfida. Vanno subito fuori, invece la tds n. 5 e n. 6 del seeding. Rispettivamente Zhang per mano della belga Zanevska (6-2 6-3) e la vincitrice dello Us Open 2017 Sloane Stephens sotto i colpi della lucky loser bosniaca Berberovic (2-6 6-4 6-1). Nella parte alta del tabellone, avanza anche Elise Mertens (tds n. 4). La n. 33 WTA ha avuto la meglio della francese Monnet per 7-5 6-4, grazie anche al 78% di trasformazione con la prima con l’aggiunta di 3 ace. Ultimo risultato degno di nota, più che altro per l’eleganza e la rarità della protagonista, quello di Viktoria Golubic. La svizzera, tds n. 9, e il suo fantastico rovescio ad un mano ha rifilato un perentorio 6-0 6-4 alla carneade tedesca Yana Morderger (n. 379).
Il tabellone di Rabat
Il tabellone di Strasburgo
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WTA Ranking: Swiatek domina anche la classifica. Jabeur sale al n.6
La polacca è nettamente in testa sia nella classifica generale che nella Race. La tunisina non è mai stata così in alto e può ambire a entrare nella top5 già a Parigi

Inarrestabile. Iga Swiatek vince il quarto WTA 1000 dell’anno, il quinto torneo di fila. Sale a 28 la striscia di match vinti di seguito. Sono numeri da assoluta n.1. E in effetti, alzando il trofeo degli Internazionali BNL d’Italia, la polacca scava un solco tra sé stessa e la diretta inseguitrice, Barbora Krejcikova. Sono infatti 2150 punti di distacco che non potranno essere colmati a Parigi né da Krejcikova, campionessa uscente al Roland Garros, né da Badosa o Sakkari, che sulla terra rossa francese difendono i quarti e la semifinale del 2021. Sui campi del Bois de Boulogne, però, Iga si gioca ben altro che la prima posizione del ranking. Non dovesse concludere la sua cavalcata vincente con il titolo di campionessa del Roland Garros, ci sarebbe chi, tra i tifosi e gli addetti ai lavori, metterebbe in dubbio, così come è stato fatto per altre, la legittimità dellla sua leadrship conquistata con il ritiro a sorpresa di Barty.
Inattesa. Alzi la mano chi si sarebbe immaginato una Ons Jabeur così continua ad alti livelli. La tunisina, dopo la vittoria di una settimana fa al Mutua Madrid Open, si è confermata a Roma. Arrivando in finale, non solo stabilisce un nuovo best ranking, ma si candida ad entrare in top 5 alla vigilia della stagione su erba, durante la quale dovrà difendere il titolo di Birmingham e i quarti a Wimbledon. Al Roland Garros, dovrà almeno riconfermare i 240 punti degli ottavi di un anno fa. Non sono pochi, ma le atlete che la precedono ora in classifica hanno delle cambiali più alte da onorare: 2000 punti Krejcikova, 430 Badosa, 780 Sakkari. Ad oggi, scalando i punti conquistati a Parigi, Jabeur, Badosa e Kontaveit avrebbero i numeri per ambire alla seconda posizione.
Per quanto riguarda le italiane, nessuna delle quattro nostre rappresentanti in tabellone a Roma è riuscita a superare il primo turno e questo ha avuto per alcune ripercussioni sulla classifica di oggi, 16 maggio 2022.
Classifica WTA | Variazione | Giocatrice | Tornei | Punti |
1 | 0 | Iga Swiatek | 17 | 7061 |
2 | 0 | Barbora Krejcikova | 18 | 4911 |
3 | 0 | Paula Badosa | 27 | 4770 |
4 | 0 | Maria Sakkari | 18 | 4726 |
5 | 0 | Anett Kontaveit | 22 | 4446 |
6 | +1 | Ons Jabeur | 20 | 4380 |
7 | +1 | Aryna Sabalenka | 20 | 3966 |
8 | -2 | Karolina Pliskova | 16 | 3568 |
9 | 0 | Danielle Collins | 19 | 3315 |
10 | 0 | Garbiñe Muguruza | 18 | 3031 |
11 | 0 | Jessica Pegula | 20 | 2955 |
12 | 0 | Emma Raducanu | 23 | 2910 |
13 | 0 | Jelena Ostapenko | 19 | 2536 |
14 | 0 | Belinda Bencic | 19 | 2525 |
15 | +1 | Victoria Azarenka | 17 | 2440 |
16 | +1 | Elena Rybakina | 24 | 2420 |
17 | +1 | Leylah Fernandez | 24 | 2250 |
18 | -3 | Coco Gauff | 18 | 2165 |
19 | +2 | Simona Halep | 17 | 2126 |
20 | +3 | Daria Kasatkina | 22 | 2115 |
21 | -1 | Anastasia Pavlyuchenkova | 12 | 2093 |
22 | -3 | Angelique Kerber | 15 | 2074 |
23 | -1 | Madison Keys | 19 | 1899 |
24 | +5 | Jil Teichmann | 23 | 1783 |
25 | -1 | Tamara Zidansek | 20 | 1683 |
26 | -1 | Liudmila Samsonova | 27 | 1682 |
27 | -1 | Sorana Cirstea | 24 | 1670 |
28 | +4 | Amanda Anisimova | 20 | 1655 |
29 | +1 | Camila Giorgi | 21 | 1612 |
30 | -2 | Veronika Kudermetova | 22 | 1585 |
31 | 0 | Ekaterina Alexandrova | 22 | 1531 |
32 | -5 | Elina Svitolina | 20 | 1453 |
33 | 0 | Elise Mertens | 20 | 1446 |
34 | 0 | Petra Kvitova | 20 | 1435 |
35 | 0 | Marketa Vondrousova | 20 | 1421 |
36 | 0 | Anhelina Kalinina | 34 | 1387 |
37 | +3 | Yulia Putintseva | 24 | 1365 |
38 | 0 | Naomi Osaka | 11 | 1295 |
39 | -2 | Sara Sorribes Tormo | 23 | 1286 |
40 | -1 | Alizé Cornet | 24 | 1266 |
41 | +1 | Shuai Zhang | 36 | 1240 |
42 | +1 | Alison Riske | 24 | 1201 |
43 | +1 | Clara Tauson | 28 | 1199 |
44 | -3 | Ajla Tomljanovic | 23 | 1186 |
45 | +5 | Aliaksandra Sasnovich | 22 | 1183 |
46 | 0 | Kaia Kanepi | 22 | 1177 |
47 | -2 | Katerina Siniakova | 20 | 1171 |
48 | +3 | Nuria Parrizas Diaz | 42 | 1160 |
49 | +3 | Beatriz Haddad Maia | 35 | 1158 |
50 | +12 | Mayar Sherif | 42 | 1135 |
In top50, vediamo che:
- tra le prime dieci, guadagnano un posto Ons Jabeur (n.6) e Aryna Sabalenka (n.7). Ne perde due la finalista degli Internaziozionali d’Italia 2021, Karolina Pliskova (n.8), sempre più in difficoltà quest’anno.
- In top20, best ranking per Leylah Fernandez (+1, n.17) mentre scende di tre posti Coco Gauff (n.18), che non sembra riuscire a fare il salto di qualità che la proietti oltre il quindicesimo posto, ad oggi suo miglior risultato in termini di classifica. Se a Parigi non dovesse riconfermare i quarti dell’anno scorso, rischia addirittura di uscire dalla top 20. Vi rientrano invece Simona Halep (+2, n.19) e Daria Kasatkina (+3, n.20).
- Per quanto riguarda le posizioni dal n.21 al n.50, escono dalla venti Anastasia Pavlyuchenkova (-1, n.20) e Angelique Kerber (-3, n.22). Jil Teichmann guadagna 5 posizioni e si ferma al n.24. In salita anche Amanda Anisimova (+4, n.28) e Aliaksandra Sasnovich (+5, n.45). Entrano in top50 Nuria Parrizas Diaz (+3, n.48), Beatriz Haddad Maia (+3, n.48) e l’egiziana Mayar Sherif (+12, n.50), che si è imposta nel Liqui Moly Open 2022 di Karlsruhe. Perde invece 5 posti Elina Svitolina (n.32), che ha recentemente annunciato di essere in dolce attesa.
Escono dalla top50 Shelby Rogers (-3, n.51), Sloane Stephens (-4, n.53) e Petra Martic (-23, n.70), battuta a Roma da Bianca Andreescu, che, dopo i 21 posti della settimana scorsa, ne recupera altri 18 e si posiziona al n.72. Tra i tanti movimenti in salita segnaliamo: Xinyu Wang (+12, n.75), Lauren Davis (+12, n.90), Claire Liu (+26, n.92). Esce, di nuovo, dalla top 100 Kristina Mladenovic (-10, n.100).
CASA ITALIA
Camila Giorgi (+1, n.29) è l’unica tra le italiane in top100 a guadagnare posizioni, nonostante il ritiro al primo turno a Roma. Ma nei prossimi mesi avrà oltre 1100 punti in scadenza e questa estate potrebbe essere molto indietro in classifica, se non si riconfermasse. Le altre tre atlete in top100 perdono tutte terreno: Jasmine Paolini (-2, n.57), Lucia Bronzetti (-4, n.83), Martina Trevisan (-3, n.85). Cristiana Ferrando guadagna 15 posti e si porta al n.261, Camilla Rosatello ne incamera 16 e sale al n.324. In forte discesa anche questa settimana Jessica Pieri (-46, n.413).
Classifica WTA | Variazione | Giocatrice | Tornei | Punti |
29 | +1 | Camila Giorgi | 21 | 1612 |
57 | -2 | Jasmine Paolini | 31 | 1074 |
83 | -4 | Lucia Bronzetti | 44 | 793 |
85 | -3 | Martina Trevisan | 37 | 783 |
157 | -3 | Lucrezia Stefanini | 44 | 418 |
159 | 0 | Elisabetta Cocciaretto | 21 | 405 |
160 | -2 | Sara Errani | 29 | 400 |
213 | -5 | Federica Di Sarra | 32 | 324 |
261 | +15 | Cristiana Ferrando | 34 | 269 |
272 | +2 | Martina Di Giuseppe | 44 | 257 |
278 | +8 | Giulia Gatto-Monticone | 32 | 247 |
324 | +16 | Camilla Rosatello | 33 | 187 |
390 | -1 | Bianca Turati | 27 | 137 |
398 | +2 | Lisa Pigato | 27 | 133 |
400 | +3 | Anna Turati | 23 | 133 |
402 | +4 | Stefania Rachel Rubini | 30 | 132 |
413 | -46 | Jessica Pieri | 32 | 128 |
419 | -4 | Martina Caregaro | 24 | 125 |
437 | +7 | Angelica Moratelli | 34 | 114 |
460 | 0 | Dalila Spiteri | 22 | 103 |
NEXT GEN RANKING
Leyla Fernandez sale al n.2 del Next Gen ranking, la classifica delle giocatrici nate dopo il 1° gennaio 2002. Supera Coco Gauff, che retrocede al n.3. Entra al n.10 la sedicenne Victoria Jimenez Kasintseva, semifinalista all’ITF di La Bisbal D’Emporda.
Posizione | Variazione | Giocatrice | Anno | Classifica WTA |
1 | 0 | Emma Raducanu | 2002 | 12 |
2 | +1 | Leylah Fernandez | 2002 | 17 |
3 | -1 | Coco Gauff | 2004 | 18 |
4 | 0 | Clara Tauson | 2002 | 43 |
5 | 0 | Marta Kostyuk | 2002 | 59 |
6 | 0 | Qinwen Zheng | 2002 | 74 |
7 | 0 | Diane Parry | 2002 | 96 |
8 | 0 | Daria Snigur | 2002 | 133 |
9 | 0 | Elina Avanesyan | 2002 | 138 |
10 | – | Victoria Jimenez Kasintseva | 2005 | 158 |
LA RACE
Classifica sempre più dominata a Iga Swiatek che ha più del doppio dei punti della seconda, Ons Jabeur. Sale di 6 posizioni Aryna Sabalenka (n.11) e di 4 posti Daria Kasatkina (n.15). Entra tra le prime venti Jil Teichman (+4, n.18). Chiude al n.20 l’attuale n.2 del ranking, Barbora Krejcikova, in discesa di 4 gradini.
Posizione | Variazione | Giocatrice | Tornei | Punti |
1 | 0 | Iga Swiatek | 9 | 5290 |
2 | 0 | Ons Jabeur | 10 | 2510 |
3 | 0 | Paula Badosa | 11 | 1877 |
4 | +1 | Maria Sakkari | 9 | 1866 |
5 | -1 | Jessica Pegula | 10 | 1802 |
6 | 0 | Danielle Collins | 6 | 1686 |
7 | 0 | Anett Kontaveit | 9 | 1486 |
8 | 0 | Madison Keys | 10 | 1383 |
9 | 0 | Simona Halep | 8 | 1371 |
10 | 0 | Belinda Bencic | 9 | 1321 |
11 | +6 | Aryna Sabalenka | 11 | 1227 |
12 | +1 | Amanda Anisimova | 9 | 1216 |
13 | -2 | Jelena Ostapenko | 9 | 1167 |
14 | -2 | Veronika Kudermetova | 10 | 1143 |
15 | +4 | Daria Kasatkina | 10 | 1131 |
16 | -1 | Elena Rybakina | 11 | 1047 |
17 | -3 | Naomi Osaka | 6 | 990 |
18 | +4 | Jil Teichmann | 10 | 925 |
19 | -1 | Ekaterina Alexandrova | 10 | 911 |
20 | -4 | Barbora Krejcikova | 4 | 895 |
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Si ritira a soli 28 anni Laura Robson
La britannica, vincitrice di Wimbledon Junior e di una medaglia olimpica a Londra 2012, annuncia la fine della sua carriera dopo diversi interventi chirurgici

Che il tennis sia uno sport che mette a dura prova il fisico degli atleti è ormai cosa nota. Non sempre un grande talento è supportato da un fisico in grado di reggere lunghezza e difficoltà di una stagione agonistica sempre più ricca di appuntamenti clou.
Per i continui problemi fisici lascia l’attività agonistica a soli 28 anni la britannica di origine australiana Laura Robson, ex-numero 27 del ranking WTA e argento olimpico a fianco di Andy Murray nell’edizione londinese dei Giochi Olimpici.
Robson si fece notare sin da giovanissima quando, nel luglio 2008, a soli 14 anni si aggiudicò il torneo Junior di Wimbledon. La scia di ottimi risultati la portarono nel marzo 2009 a raggiungere la cima del ranking Junior. Il 2012 fu l’anno più ricco di soddisfazioni per la britannica. A livello WTA Robson si aggiudicò il premio WTA Newcomer of the Year, dopo aver raggiunto il quarto turno agli US Open eliminando niente di meno che Kim Clijsters e Li Na e la finale al torneo di Guanghzou, diventando la prima britannica a giocare una finale 22 anni dopo Jo Durie nel 1990.
Il 2012 è stato anche l’anno della medaglia d’argento olimpica. Robson al fianco di Andy Murray si spinse fino all’ultimo atto del torneo di doppio misto sui campi di Wimbledon. Solo la coppia bielorussa Azarenka/Mirnyi impedì al duo rappresentante del Regno Unito di festeggiare il titolo olimpico davanti al proprio pubblico.
Alle gioie però sono seguiti i problemi. Robson ha sofferto vari infortuni dal 2014 in poi. Ad aprile 2014 si è sottoposta ad un intervento al polso sinistro (la britannica è mancina) e negli ultimi anni ha subito tre operazioni all’anca, l’ultima nel gennaio 2021.
Intervistata da BBC Sport la britannica ha dichiarato di aver valutato qualsiasi possibilità sia per quanto concerne la riabilitazione sia in termini chirurgici. Il fisico aveva già detto a Robson di dire basta ma la britannica non si è arresa e ha provato fino all’ultimo con una difficoltà anche a livello psicologico di ammettere che era giunta l’ora di mettere la parola fine alla carriera da giocatrice: “Sapevo da un po’ di tempo [che avrei dovuto smettere] a causa di quello che mi è stato detto dai medici l’anno scorso, ma penso che mi ci sia voluto così tanto tempo per dirlo a me stessa, questo è il vero motivo per cui mi ci è voluto così tanto tempo per dirlo ufficialmente.”
“Penso che avrò sempre la sensazione che avrei potuto fare di più, sfortunatamente – ha dichiarato Robson mentre ripercorreva quanto fatto nella la sua carriera – se avessi appena avuto un altro anno o due in cui stavo bene fisicamente, non so cosa avrei potuto ottenere.”
L’ultima apparizione in campo per Robson è stata nel 2019 in quel di Sunderland quando si dovette ritirare per un problema fisico durante il match contro la connazionale Dart. Adesso per Robson si prospetta una nuova carriera da commentatrice radio e TV con l’amaro in bocca di cosa sarebbe potuto accadere se il fisico l’avesse sorretta.