Challenger Barletta, primo turno quali: tra gli italiani vincono solo Sonego e Giustino

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Challenger Barletta, primo turno quali: tra gli italiani vincono solo Sonego e Giustino

Due soli superstiti della pattuglia di 11 italiani presenti nel tabellone delle qualificazioni del Challenger pugliese, sconfitta inattesa per Stefano Napolitano

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Sono cominciati oggi gli incontri di qualificazione all’ATP Challenger  “città della disfida” che si disputa sui campi del circolo Hugo Simmen a Barletta, con qualche delusione per i nostri colori azzurri e poche luci derivanti solo da Sonego e Giustino, unici vincitori dei loro incontri, per altro contro WC connazionali.

Il primo a scendere in campo è stato Stefano Napolitano, opposto al belga Cagnina, messo come primo incontro alle 9,30 perché poi il tennista piemontese sarebbe dovuto scappare per Napoli dove giocava la finale di doppio insieme a Donati contro una coppia tedesca. Napolitano, accompagnato anche dal papà Cosimo, scendeva in campo contratto, come preoccupato del doppio impegno, e senz’altro sul piano delle energie nervose partiva svantaggiato rispetto al suo rivale che dopo la partita non avrebbe dovuto affrontare spostamenti o altri incontri. Per questo motivo probabilmente non risuciva, fin da subito, ad esprimere il suo miglior tennis e sul 4-4 subiva il break decisivo del primo set che terminava col punteggio di 6-4 in favore di Cagnina. In realtà il belga si limitava a palleggiare e spostare il nostro rappresentante in attesa dell’errore che puntualmente arrivava dopo pochi scambi. Da quel momento in poi Napolitano, attualmente 292 del mondo non faceva più un game, arrendendosi all’avversario col punteggio finale di 0-6. Cagnina, 21 anni e 100 posizioni sotto a Napolitano nel ranking ATP, ringraziava e domani affronterà il russo Vatutin. L’incontro è stato arbitrato dal giudice di sedia Nicolas Stellabotte, davvero uno spettacolo nello spettacolo i suoi arbitraggi, grazie ad una simpatia innata e ad una grande capacità comunicativa. Non ce ne vogliano gli altri giudici, competenti e professionali anch’essi , ma le partite arbitrate da Stellabotte hanno un appeal particolare: ricorda i nomi dei raccattapalle, spesso bambini, incitandoli e confortandoli, lancia occhiate tranquillizanti ai giudici di linea quando deve chiamare una “correction” e soprattutto crea un clima collaborativo con i giocatori rassicurati dalla sua autorevolezza. Tutto ciò senza mai perdere quella umanità che si manifesta anche quando scambia quattro chiacchiere con l’appassionato di turno.

Sul secondo campo, in contemporanea con Napolitano, si affrontavano Marco Bortolotti e Federico Ferreira Silva, portoghese e testa di serie numero 3 del tabellone cadetto. Lotta senza esclusione di colpi tra i due giocatori, dotati di un servizio non particolarmente potente ma preciso ed incisivo, che si danno battaglia 15 dopo 15 fin da subito, con l’obiettivo per entrambi di spostare l’avversario e di guadagnare il dominio del gioco. Dopo un’alternanza di break e di momenti favorevoli, prima all’uno e poi all’altro, si arrivava sul 5 pari quando Ferreira Siva azzeccava dei vincenti di diritto, strappava il servizio a Bortolotti e chiudeva il set 7-5. Nel secondo set Bortolotti sembrava perdere quella fiducia e quella sicurezza che avevano caratterizzato la prima frazione, pur persa: il diritto non faceva più male e di rovescio commetteva degli “unforced” di troppo.Ferreira Silva, portoghese 21enne, si portava sul 4-1 e servizio ma a quel punto sentiva la partita in tasca e perdeva la concentrazione consentendo al 25enne emiliano di rientrare in partita. Finiva che Bortolotti prendeva fiducia di nuovo e si portava a casa il set 7-5 con 4 giochi “in row”. Il terzo set resta in equilibrio solo per i primi due giochi, poi le energie mentali dell’italiano si esaurivano e il portoghese, 253 della classifica ATP, con due break e senza mai perdere il servizio si portava a casa la qualificazioneal secondo turno dove affronterà il cileno Garin. Questa partita ci deve far fare una riflessione, che allargo sia a chi gioca a tennis, anche a lvello amatoriale, sia ai genitori di ragazzini agonisti: quando il livello tecnico è simile (come in questo caso, dove nessuno dei due contendenti possedeva doti superiori all’altro) la differenza la fa chi tiene il proprio livello di gioco più a lungo, e questo avviene solo attraverso una capacità di concentrazione che va a limitare gli errori. Qualsiasi tennista (ma potremmo allargare il concetto, per qualsiasi sport o altre attività, come suonare uno strumento) colpisce così tante palline in allenamento, nel corso dell’anno, che il gesto tecnico diventa sostanzialmente automatico, come per chi guida mettere la freccia o azionare la leva del cambio. E questi gesti tecnici sono così automatizzati che non è certo in partita che si possono migliorare: quindi tutto si basa sul concetto di “riuscire a compiere il gesto tecnico abitualmente proprio per un numero il più possibile alto di minuti”. Ferreira Silva ha semplicemente tenuto il suo livello per più minuti, non è certo superiore sul piano tecnico a Bortolotti.

Più tardi è sceso in campo anche il giovanissimo, classe ’98, Gian Marco Moroni, romano del circolo Parioli, che ha dato filo da torcere al più esperto Dragos Dima, romeno, circa 430 del mondo, giocatore sinceramente di livello modesto (per un challenger) ma fresco vincitore su terra battuta di un futures in Croazia, a dimostrazione di una buona tenuta mentale e fisica durante tutto il torneo. In effetti Moroni  è apparso fin da subito un giocatore con maggiori potenzialità del romeno, anche se alla fine è uscito sconfitto anche a causa di un leggero infortunio alla coscia sinistra nel terzo e decisivo set. E’ stata forse l’inesperienza in diversi momenti dell’incontro a fare la differenza: pensate che Moroni nel primo set, poi perso 6-4, ha avuto la palla del 5 pari sul suo servizio e ha steccato una volee davvero facile, riuscendo a metterla in campo per fare  però invasione! In un frangente ci sentiamo di fare un complimento all’italiano per come ha ribaltato il dominio nello scambio, attraverso un rovescio pesantissimo e profondo per poi andarsi a prender eil punto a rete. Arrivava in quell’occasione anche il plauso del sempre attento Umberto Rianna, tecnico al seguito dei migliori ragazzi. Nel secondo set una bella reazione c’è stata da parte del giocatore romano che ha portato a casa il set 6-4 con molti vincenti, anche conquistati a rete, ma poi nel terzo, complice l’infortunio già ricordato, il crollo con il romeno che chiudeva 6-3 e domani andrà ad affrontare il francese Maxime Chazal e saremmo davvero sorpresi se il francese non dovesse vincere.

Gli altri italiani: Cipolla aveva un incontro ostico contro l’argentino Londero, e non è riuscito a far valere le sue doti da lottatore  mentre Andrea Pellegrino dotato di una wild card non è quasi sceso in campo, probabilmente frenato emotivamente, e ha perso nettamente contro il forte bulgaro Kuzmanov, abituale frequentatore da un po’ di tempo dei challenger italiani.L’altra WC Giuseppe Tresca si è arresa a Nedelko (russo, numero 6 del seeding quali) mentre Giacalone continua nel momento negativo perdendo (ma l’incontro era difficile) contro il tedesco Peter Torebko.

Gli unici due italiani vittoriosi (per altro entrambi in derby) sono Lorenzo Giustino vincitore su Faggella e  Lorenzo Sonego, che non ha dovuto faticare contro la WC Savino Lapalombella, idolo locale che a 37 anni ancora ha quell’entusiasmo trascinante che tanto fa bene al tennis e alo sport in generale. In effetti l’unico motivo per cui si può anche applaudire la scelta dell’organizzazione (ottimamente diretta da Vincenzo Ormas) di fornire di wild card giocatori locali di livello inferiore è proprio quella ben compresa oggi: a seguire Lapalombella c’era davvero tantissima gente, ben conscia della superiorità di Sonego ma divertita a vedere l’impegno e la passione per lo sport di Lapalombella; tantissimi bambini, futuri tennisti o sportivi, ma soprattutto futuri uomini hanno avuto una lezione di vita: l’obiettivo è quello di dare il meglio di sé, e allora si può essere felici e soddisfatti al di là del risultato come il sorriso del 37enne barlettano Lapalombella dimostrava dopo una sconfitta 6-0 6-1. Domani (domenica, tempo permettendo, è prevista pioggia nella notte qui a Barletta) Giustino affronterà Torebko in una partita che secondo noi lo vede favorito, mentre Sonego se la vedrà con il belga Joris De Loore, che sta sorprendendo da un po’ di tempo a questa parte con prestazioni di livello, non più solo servizio potente e basta come all’inizio della carriera.

Risultati primo turno qualificazioni:

J. Cagnina b. S. Napolitano 6-4 6-0

[7] J. De Loore b. G. Granollers 4-6 6-3 6-3

D. Kuzmanov b. [WC] A. Pellegrino 6-0 6-2

D. Dima b. [WC] G. M. Moroni 6-4 4-6 6-2

J. Huta Galung b. [1] J. Satral 7-5 6-4

[6] I. Nedelko b. [WC] G. Tresca 6-3 6-0

[3] F. Ferreira Silva b. M. Bortolotti 7-5 5-7 6-2

L. Sonego b. [WC] S. Lapalombella 6-0 6-1

[4] L. Giustino b. F. Faggella 6-1 6-1

[2] M. Chazal b. M. Neuchrist 6-2 6-3

J.I. Londero b. F. Cipolla 6-1 6-4

[8] A. Vatutin b. M. Hamou 7-5 6-1

C. Garin b. K. Majchrzak 3-6 6-2 6-3

P. Torebko b. [WC] O. Giacalone 6-3 6-4

[5] M. Linzer b. P.A. Luncanu 7-6(5) 6-4

E. Lopez-Perez b. S. Doumbia 6-4 7-5

 

Alessandro Zijno

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