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WTA Madrid: Simona Halep domina Cibulkova per il suo primo titolo dell’anno
La rumena, dopo una difficile prima parte di stagione, conquista il Premier Mandatory spagnolo dominando la finale contro Dominika Cibulkova, vinta in appena un’ora e 20 minuti. Si tratta del suo quarto titolo in carriera nella fascia massima livello del circuito WTA, il primo da Indian Wells 2015 e tornerà N.5 del ranking mondiale

[6] S. Halep vs D. Cibulkova 6-2 6-4
Certo, aver visto qualche giorno fa Dominika Cibulkova sull’orlo di una crisi di nervi quando ha perso tutti e nove i primi giochi della sua sfida di secondo turno contro Caroline Garcia prima di risalire faticosamente la corrente e uscire indenne dal torrente francese, fa specie vederla in finale contro Simona Halep.
La rumena, già finalista qui nel 2014 sconfitta di misura dalla Sharapova, era una delle favorite e, quando le altre candidate si sono via sciolte (Radwanska, Muguruza, Kvitova) o ritirate (Azarenka), il suo nome è balzato in cima alla lista. È una finale tra pesi piuma che però riescono ad estrarre dal servizio molti più benefici di quanto i centimetri possano far pensare.
Lo dimostra l’ace con cui Dominika chiude il secondo turno di servizio e accorcia le distanze, dopo che l’ingresso in partita della slovacca (molto aggressivo) aveva cozzato contro la solida consistenza della Halep. Si gioca con il tetto chiuso per l’improvviso acquazzone che ha funestato la premiazione del doppio (vinto da Garcia-Mladenovic su Hingis-Mirza) e ha sorpreso anche gli organizzatori, tanto che nei palchetti più vicini al campo di gioco c’è un via vai di inservienti con teli in mano per rendere agibili le poltroncine bagnate.
La Halep si muove come una ballerina e ribatte colpo su colpo; Dominika prova ad impensierirla nel quarto gioco ma tutto ciò che ottiene è risalire da 40-15 a 40-40 prima di peccare in eccesso di profondità e consegnare il 3-1 a Simona. La finale rispetta le attese e i colpi vincenti sono superiori agli errori ma è proprio un dritto in rete a tradire la slovacca sulla palla del doppio break dopo che Simona era giunta a tanto con una risposta di dritto incrociato al fulmicotone.
Cibulkova vorrebbe spaccare la pallina ma la sua avversaria è un muro che non si limita a rimandare la palla, bensì lo fa trovando improvvise accelerazioni che lasciano sul posto la slovacca. Si cambia campo sul 5-2 Halep mentre le casse dell’impianto sparano a tutto volume “Boogie Wonderland” degli Earth, Wind & Fire. Prima di iniziare l’ottavo game, Halep ha conquistato solo cinque punti più della slovacca (20-15) e questo dimostra come la contesa sia in fondo più equilibrata di quanto non suggerisca lo score.
Così, in un baleno, Halep si trova sotto 0-40 e per Dominika si apre uno spiraglio, subito richiuso dalla reazione della rumena che infila cinque punti consecutivi e chiude la prima frazione 6-2 in meno di mezz’ora.
Per una che, nel suo tortuoso cammino di avvicinamento a questa finale, ha dovuto recuperare tre volte un set di svantaggio ed è rimasta in campo un totale di nove ore e 40 minuti (contro le 5 ore e 38 della Halep), trovarsi sotto di un parziale è quasi un segno positivo ma il break in apertura di secondo set e il nastro malandrino che accompagna nella metà campo slovacca il colpo che manda Simona sul 2-0 sono mazzate dure da sopportare.
Tuttavia, Dominika non arretra di un millimetro la sua posizione sul Santana ma i rantoli della Halep in difesa si spandono per tutto lo stadio e il pubblico del centrale mormora quasi ad ogni scambio. Pur indietro 1-3 negli head-to-head, la rumena sa di aver vinto l’unica sfida disputata sulla terra rossa (2012, Bruxelles) e questo le infonde una certa fiducia. Nel quarto gioco la Cibulkova ha una palla-break sul 30-40 e il suo splendido dritto lungo linea lascia di sasso la Halep ma Marija Cicak, giudice di sedia del match, fa un over-rule e, chiamata dalla slovacca a controllare la scia della pallina, conferma l’out millimetrico. Pur con una coda di altri tre vantaggi annullati dalla slovacca, Simona rimane avanti nello score chiudendo il game con un passante in corsa di rovescio che va a spegnersi nei pressi della linea laterale.
Il match resta piacevole e ben giocato, anche se non mancano le cadute di tono. Una di queste è il doppio fallo che complica la vita a Dominika nel quinto game (30-30) ma la slovacca reagisce subito con un dritto e una prima vincenti e sopravvive (2-3). Tre consecutive risposte sbagliate e un ace confermano la leadership della Halep che conquista il suo primo gioco a zero dell’intero incontro e sale 4-2.
Simona continua a difendersi come meglio non potrebbe e la frustrazione della Cibulkova aumenta con il passare dei minuti. Dominika deve trovare le righe (e non una sola) per portare a casa un settimo sudatissimo game e rimanere in scia (3-4) ma il servizio della Halep continua a pungere e regalarle punti rapidi. Una prima vincente e un ace mandano Simona a un solo turno di battuta dal secondo Premier Mandatory della sua vita (il primo a Indian Wells l’anno scorso) e gli addetti ai lavori sono già pronti dietro le quinte con il tappetto rosso della premiazione ma Dominika non vuole proprio saperne di arrendersi e rispolvera un delizioso drop per il 40-15 e un dritto in contropiede per concedersi un’altra chance (4-5).
Dopo uno scambio intenso chiuso da un errore della Cibulkova (15-0), la rumena mette a segno un doppio fallo e un ace (30-15) mentre è una risposta violenta della slovacca fuori di qualche centimetro a regalarle il match-point, capitalizzato con un nuovo ace.
Racchetta in terra, braccia in alto, lacrime di gioia e mani sul trofeo intitolato a Ion Tiriac, il connazionale che l’ha ammirata per tutto il match dal suo posto privilegiato in tribuna. È un’altra connazionale famosa, Nadia Comaneci, a consegnarle il suggestivo trofeo e sono di nuovo occhi lucidi anche durante il discorso di ringraziamento. Darren Cahill, il suo coach, sorride e approva. Ottimo lavoro, Simona!
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Roland Garros, Svitolina : “Sono davvero grata per la posizione che ha preso Kasatkina”
Sensazioni amare per Kasatkina che lascia Parigi con la delusione per i fischi: “Ho solo rispettato la posizione della mia avversaria di non stringere la mano. Lasciare il campo in quel modo è stata la parte peggiore della giornata”

Il potere delle rientranti. I quarti di finale del Roland Garros vedranno tra le contendenti al titolo due atlete al via con il ranking protetto, Anastasia Pavlyuchenkova ed Elina Svitolina. La tennista ucraina al rientro dalla maternità ha subito scaldato i motori, alternando tornei del circuito maggiore, al circuito ITF. Qualche match di rodaggio è stato sufficiente alla tennista ucraina, che prima ha conquistato il titolo a Strasburgo e ora si è lanciata ai quarti di finale dello Slam francese eliminando in due set la russa Kasatkina. Un torneo che Svitolina sta affrontando come una corsa a tappe: “Vivo il torneo partita per partita. Per me era importante ottenere la prima vittoria, poi ottenere la seconda. Ogni volta che scendo in campo, cerco di avere la migliore preparazione possibile e il giusto mindset. Poi basta solamente prendere una partita alla volta”.
Svitolina che sta raccogliendo il supporto del pubblico francese, orfano dei propri rappresentanti, eliminati precocemente sia nel tabellone maschile sia in quello femminile: “Non posso ancora rispondere alle domande in francese ma sin dalla prima partita giocata qui, le persone mi hanno incoraggiato e col passare del tempo sono diventati sempre di più. Era una cosa che non mi aspettavo. Già a Strasburgo ho potuto notare come il pubblico francese era dalla mia parte. Con Gael stiamo insieme da più di cinque, sposati da un paio. Sono solo grata che il pubblico sia lì per me, anche se in alcune partite ero sotto di un set, loro mi hanno incoraggiato dandomi la giusta spinta e la speranza per recuperare e vincere.”
Una prestazione al rientro che libera Svitolina da ogni pressione, nonostante sia stata un top 10 per diverso tempo: “Una delle cose che ho notato è che in questo momento non ho quella pressione che avevo prima. Ovviamente io personalmente mi metto sotto pressione perché voglio vincere uno slam. Questo è l’obiettivo finale per me, ma sicuramente non sento la pressione dall’esterno. Mi sento quasi come se avessi di nuovo 17 anni, una neo arrivata nel tour.”
Assenza per maternità che ha permesso a Svitolina di resettare la mente dalle pressioni di questo sport: “Essere un giocatore di tennis comporta molte. Hai questo bagaglio sempre con te, contenente la pressione dei media, la pressione dei tuoi connazionali, dei fan e anche dai social media. Ovviamente metti anche molta pressione su te stesso, e a volte puoi diventare troppo da sostenere. A volte giocare ogni singola settimana, stare come in una boccia per pesci tutto il tempo è molto stancante. Devi essere quasi sempre perfetto. Per me è stato positivo stare lontano dal tennis, staccare completamente. Godermi il mio tempo con la mia famiglia. Non parlare del prossimo torneo, del prossimo obiettivo, del prossimo avversario. La mia mente riposava, il mio corpo riposava. Poi, quando ho iniziato ad allenarmi a gennaio, ero estremamente motivata, come mai prima d’ora In questo periodo sto iniziando con l’esperienza che mi porto dietro e con la giusta freschezza.”
Quarto di finale che per Svitolina sarà contro la testa di serie numero 2, Aryna Sabalenka. Sfida che non cambierà nulla nella mente della tennista ucraina. “Ho giocato le ultime due partite contro tenniste russe quindi non cambierà nulla per me, sarà tutto uguale.”
Nessuna stretta di mano, ma è arrivato un cenno di intesa tra Svitolina e Kasatkina a fine match. La tennista ucraina in conferenza stampa ha speso belle parole per la tennista russa: “Sono davvero grata per la posizione che ha preso. È stata davvero una persona coraggiosa a dichiarare pubblicamente [di essere contraria alla guerra], cosa che non molti giocatori hanno fatto.”
Tennista russa che tuttavia lascia Parigi con l’amaro in bocca per la reazione del pubblico. In un tweet pubblicato Kasatkina ha manifestato la sua delusione per i fischi ricevuti. Di seguito la traduzione
“Lascio Parigi con una sensazione molto amara. In tutti questi giorni, dopo ogni partita che ho giocato, ho sempre apprezzato e ringraziato il pubblico per il supporto e per essere lì per i giocatori. Ma ieri sono stata fischiata solo per aver rispettato la posizione della mia avversaria di non stringere la mano. Io ed Elina abbiamo mostrato rispetto reciproco dopo una partita difficile, ma lasciare il campo in quel modo è stata la parte peggiore della giornata di ieri. Siate persone migliori, amatevi. Non diffondete l’odio. Provate a rendere questo mondo migliore. Amerò il Roland Garros qualunque cosa accada, sempre e per sempre. Ci vediamo l’anno prossimo”
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Roland Garros: strepitosa Svitolina, batte Kasatkina e accede ai quarti di finale!
Svitolina torna nei quarti Slam da US Open 2021. L’atleta ucraina si batte al limite delle forze e supera una russa troppo timida

E. Svitolina b. [9] D. Kasatkina 6-4 7-6(5)
Incredibile vittoria per Elina Svitolina che sconfigge in due set Daria Kasatkina, tornando per l’occasione a battere una top ten da aprile 2021, quando in tre set superò Kvitova ai quarti di finale sull’erba di Stoccarda. Elina ha vinto con le gambe, con un coraggio indimenticabile ma anche grazie agli errori della contendente, mai come oggi priva di killer-instinct e di lucidità nei momenti topici.
La lucidità di Svitolina è derivata dalla consapevolezza di essere decisamente sfavorita in un possibile match alla distanza. Ha moltiplicato gli sforzi e ha saputo intimidire la rivale con la propria presenza di spirito, fino a costringerla a 46 errori non forzati, di cui gli ultimi tre nei punti finali dello jeu decisif.
L’ex numero 3 del mondo torna a disputare i quarti di finale a livello Slam per la prima volta dallo US Open 2021, dove perse al tiebreak del terzo da Fernandez, mentre sulla terra di Parigi non raggiungeva questo traguardo dal 2020, quando perse nettamente dalla qualificata Podoroska. Per lei ora nei quarti Stephens oppure Sabalenka. E anche una posizione nel ranking intorno alla sedia numero 70.
Primo set: subito Elina, Daria rientra ma non basta
Svitolina comincia da subito in spinta per evitare di rimanere intrappolata nel palleggio lento e sapiente della russa. Appare calda sin dai primi scambi l’ucraina mentre Kasatkina è imprecisa e fallosa con la prima di servizio; la seconda è inconsistente e per una ribattitrice come mamma Elina è troppo facile contrattaccare. Con due break consecutivi Svitolina sale 4-1 imponendo il suo maggiore punch.
Dopo venti minuti nelle mani dell’atleta di Odessa, il match vira dalle parti di Togliatti: Kasatkina migliora la percentuale di prime palle e prende a disegnare il campo come sa fare, togliendo pazienza e sicurezza alla rivale. Aumentano gli errori della numero 192 del ranking che spesso non ha gli appoggi a posto mentre cerca di anestetizzare il palleggio vicino alle righe della russa.
Il match è ora equilibrato e si apprezzano le trame delle due tenniste, con Kasatkina che allunga lo scambio e sposta l’avversaria e Svitolina che rintuzza e aspetta il momento giusto per piazzare l’attacco.
Daria recupera un break con una risposta incrociata di rovescio vincente ma non si avvicina più sui game di battuta di Elina, cedendo 6-4 la frazione. Quarantasei minuti di tennis piacevole e intelligente, anche se con qualche errore di troppo.
Secondo set: Svitolina stanca ma indomita vince su Kasatkina sprecona e impaurita
Nonostante la sconfitta nel parziale, Kasatkina finisce meglio il set e riprende con decisione la via intrapresa. Inoltre, Svitolina appare provata dal ritmo imposto dalla russa; non dimentichiamo che questo è il settimo match per lei a Parigi e che la settimana precedente ha giocato e vinto a Strasburgo.
Così Daria sale 2-0 imponendo i suoi colpi lenti e liftati che schiacciano Elina oltre la linea di fondo. L’ucraina prova a far ripartire il gioco da posizioni poco agevoli ma non sembra avere energia per dar seguito alle sue intenzioni. In questo quadro generale accade l’improbabile: l’atleta ucraina vince tre game consecutivi e sopravanza di un break la russa.
Kasatkina gioca con intelligenza ma è fallosa al momento di chiudere e sembra subire la personalita della dirimpettaia. Svitolina è ammirevole per come tiene lo scambio e aspetta l’errore dell’avversaria, che conferma di non essere propriamente un cuor di leone. La russa ottiene la parità a 3-3 ma di nuovo la lepre di Odessa scappa a 5-3, mentre il pubblico ne prende le parti, riconoscendo chi sta facendo la partita.
Svitolina serve per il match sul 5-4 e spreca una occasione per vincere. Ma sul 5-5 Kasatkina ne combina di tutti i colori: un doppio fallo, un dritto steccato e due palle oltre la linea di fondo. È prigioniera della paura e di nuovo manda la rivale a servire per i quarti di finale. Ma di nuovo tutto inutile perché Svitolina non ha le gambe per spingere per due game consecutivi. Si va al tie-break che è forse decisivo perché è difficile immaginare Svitolina competitiva in un eventuale terza frazione. Il tredicesimo gioco è il sunto ideale del set: cuore-Svitolina e braccino-Kasatkina. Quattro errori della russa che sale 5-4 per poi commettere tre errori in lunghezza e consegnare la vittoria all’ucraina.
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WTA Birmingham: wild card per Venus Williams e Svitolina
Si comincia il 19 giugno. La campionessa americana sarà anche al via una settimana prima a ‘s-Hertogenbosh

Il sito ufficiale del circuito femminile professionistico riporta nella giornata di venerdì 2 giugno la notizia che gli organizzatori del Rothesay Classic Birmingham, un evento sull’erba di livello 250 che comincerà lunedì 19 giugno, hanno concesso una wild card a Venus Williams e a Elina Svitolina.
La tennista americana, che solo due giorni prima compirà 43 anni, ha già partecipato quattro anni fa al torneo raggiungendo i quarti di finali e cedendo solo ad Ashleigh Barty. La cinque volte campionessa di Wimbledon tornerà così a calcare i campi del lawn tennis dall’edizione 2021 dei Championships, quando uscì al secondo turno per mano di Ons Jabeur.
Quest’anno Venus ha giocato solo due incontri ufficiali, in gennaio ad Auckland, cedendo alla cinese Zhu al secondo turno. La ex numero uno del mondo parteciperà anche a ‘s-Hertogenbosh nella settimana precedente l’evento inglese.
Situazione diversa per Elina Svitolina. La ventinovenne ucraina come è noto è rientrata lo scorso aprile dopo un anno di assenza per maternità e si sta ricostruendo una classifica interessante grazie a piazzamenti nei tornei minori e alla vittoria a Strasburgo una settimana fa. Gli ottavi di finali sinora raggiunti a Parigi la proiettano nel ranking a ridosso della posizione numero 110: ad aprile era oltre la 1300°!