Cinque argentini al secondo turno, zero italiani: allarme con vista Davis anche senza del Potro

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Cinque argentini al secondo turno, zero italiani: allarme con vista Davis anche senza del Potro

Analisi dei tabelloni allineati al secondo turno. Knapp e Giorgi evitano una epocale debacle ma il bilancio azzurro è disastroso soprattutto se paragonato alle altre nazioni. E l’ Argentina anche senza del Potro fa già paura

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La barzelletta potrebbe iniziare così: c’è un lettone, un dominicano, un uruguaiano, un tunisino e un cipriota. E l’italiano? No, l’italiano no e allora forse c’è poco da ridere. Purtroppo stiamo parlando dei qualificati al secondo turno del Roland Garros 2016: abbiamo scritto ed argomentato a sufficienza a proposito della catastrofica spedizione italiana, con sei giocatori eliminati su sei e con il solo Fabbiano capace di vincere almeno un set e con le sole Giorgi (italiana per noi, un po’ meno per la federazione) e Knapp (causa anche il ritiro di Azarenka) capaci di issarsi al secondo turno a fronte delle brucianti ed anche umilianti per le dimensioni dei punteggi sconfitte di Errani, Vinci e Schiavone.

Per poter avere l’esatta dimensione del “fenomeno” italiano appare corretto analizzare i numeri delle altre nazioni che schierano i loro rappresentanti in questa edizione dello slam parigino. Francia e Stati Uniti sono le due nazioni più rappresentate con 26 giocatori totali (16 uomini e 10 donne i transalpini, il contrario gli americani), la prima ovviamente con un nutrito aiuto delle wild card (5 nel maschile più quella revocata a Lestienne per la vicenda scommesse, 6 nel femminile). Orbene, dopo il primo turno ben dodici francesi su sedici sono ancora in gara a testimonianza di una qualità media sicuramente invidiabile, mentre sei sono le blues approdate al secondo turno, per un discreto totale di 18 su 26 che fa rabbrividire ovviamente al confronto con il nostro 2 su 11.

Decisamente male invece gli statunitensi, notoriamente non a proprio agio sulla terra battuta, che hanno perso sette dei dieci uomini e sette delle sedici donne già all’esordio, in totale più del 50% del contingente. E gli spagnoli, padroni della terra rossa? Delle quattro donne in tabellone, solo due vanno avanti (ma sono Muguruza e Suarez Navarro!) mentre dei sedici uomini, nove approdano al secondo turno, per un 11 su 20 che vale almeno il quorum del 50% più 1.

Gli argentini, che non hanno ragazze in tabellone, ce li ritroveremo contro in Davis a luglio e visto lo stato di forma fisica (Bolelli, Seppi e Lorenzi) e psichica (Fognini) degli azzurri ci sarà davvero da preoccuparsi e non solo se ci sarà Juan Martin del Potro, assente qui al Roland Garros. Nove gli albicelesti in tabellone e ben cinque al secondo turno (Pella, Monaco, Trungelliti, Bagnis, Berlocq), considerando anche che c’è stato un derby tra Pella e Schwarzman vinto dal primo e che Trungelliti ha realizzato fin qui la più grossa sorpresa del tabellone maschile eliminando Marin Cilic campione degli Us Open 2014.

Così così invece le ceche, che perdono 3 giocatrici su 6 portando al secondo turno le poche ma buone Kvitova, Strycova e Safarova, mentre gli uomini sono andati vicinissimi ad un clamoroso en plein con tre giocatori vincitori su cinque ma i due sconfitti, Rosol e l’incredibile Stepanek sono andati davvero ad un passo dall’eliminare al primo turno il numero 4 e il numero 2 del mondo: insomma ci sono sconfitte e sconfitte.

Maluccio i russi orfani di Sharapova, con soli due giocatori su cinque al secondo turno e quattro ragazze su sette. Bilancio fortemente negativo anche per i tedeschi che di diciassette rappresentanti (7 uomini e ben 10 donne) ne portano al secondo turno solo sei (4+2), poco più del 30%.

In ogni caso il nostro misero 18% fa davvero tristezza. E se aggiungiamo che non avevamo nessuna ragazza con la classifica minima per entrare nel tabellone di qualificazione mentre gli azzurri sono usciti tutti, il quadro a tinte scure è tristemente completo.

 

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