Gustavo Kuerten: "Djokovic sarà il favorito in ogni torneo almeno per due anni" (Audio)

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Gustavo Kuerten: “Djokovic sarà il favorito in ogni torneo almeno per due anni” (Audio)

Subito dopo il successo di Novak Djokovic al Roland Garros, le parole di Gustavo Kuerten, ex numero 1 del mondo e tre volte vincitore a Parigi

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Cosa pensi del successo di Novak?
Sono contento. Gli sono stato molto vicino in queste due settimane, già dal piro sabato. Con tutta questa storia degli spot pubblicitari e dei video per Eurosport, l’ho anche accompagnato a casa un giorno. Sono stato anche in spogliatoio con lui, Becker e Vajda. Era nervoso e si vedeva, il cuore disegnato sul campo forse dimostra come aveva bisogno di sfogarsi, alla fine.

Novak viene da un paese che non era tra i più forti nel mondo del tennis. Cosa può significare venire da un paese piccolo, ed emergere in questo modo?
Bisogna crederci molto. Ma può essere una motivazione extra, per spingerti oltre ogni tuo limite. Credo sia stato così per lui.

Era dal 1969 che un tennista non deteneva tutti i titoli dello Slam contemporaneamente. Quanto credi sia importante come risultato?
Novak sta raggiungendo risultati incredibili quasi ogni giorno. Si trova al massimo delle sue potenzialità ed è al top. Si sta avvicinando sempre di più a Federer, forse in un anno o due potrà addirittura superarlo. Riesce a migliorare ogni anno, è spaventoso. Due anni fa mi avete fatto la stessa domanda, e già allora era al meglio. Credo ci vorranno almeno un paio d’anni per vedere qualcuno dei giovani che potrà dargli davvero fastidio.

Vincerà anche Wimbledon?
Credo sia favorito in qualsiasi torneo. Peccato non ci sia stato l’incontro con Rafa, sarebbe stato interessante. Credo comunque che sia d’obbligo ritenerlo un potenziale favorito o almeno finalista in ogni torneo in cui si iscrive.

Come credi abbia fatto a migliorare così in questi anni?
Si è dedicato al 400 per cento in ogni cosa abbia iniziato a fare. Condizione atletica, colpi, velocità, forza mentale. Ogni singola mossa riflette la sua dedizione. Per lui nulla è dato per scontato, si alza ogni giorno pensando di dover lavorare per essere il migliore.

Ci sono stati miglioramenti anche nel tocco, vero?
Sì, ma è sempre stato un giocatore talentuoso, non solo forte da fondocampo. Oggi, dopo il secondo set, Murray ha avuto chance di break. Novak le ha salvate è quella è stata la chiave, da lì ha approfittato del calo di Murray e ce l’ha fatta. Si è rilassato e ha vinto. In ogni torneo c’è comunque un match in cui non si gioca bene e c’è da sudare, da sporcarsi le mani. Novak lo ha fatto con Bautista-Agut. Oggi all’inizio non era sciolto, a volte serve tempo, e appena ha trovato il ritmo non ha più avuto problemi.

Sapevi avrebbe disegnato un cuore come facesti tu?
Lo sospettavo, mi aveva chiesto il permesso. Il mio era più bello però!

Credi che Murray vincerà mai il Roland Garros?
Sì, credo di sì. All’inizio della sua carriera credevo sarebbe stato impossibile, ma con il calo di Rafa avrà altre possibilità. Lui e Novak mi sorprendono, cercano sempre nuove soluzioni e di migliorarsi. Ha avuto problemi alla schiena, ma ha recuperato presto e adesso è al top. Deve cercare di rimanere al massimo livello il più a lungo possibile, oggi sembrava che le sue gambe non andassero alla sua velocità normale.

 

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