Tutti si aspettavano che la sfida tra Muller e Karlovic si sarebbe decisa su pochissimi punti, e le aspettative non sono andate disattese. Due mini break, uno per tie break, entrambi a favore del battitore di Schifflange, hanno consegnato al lussemburghese una finale ATP quattro anni dopo l’ultima volta, quando Gilles fu sconfitto da Andy Roddick nell’atto conclusivo del torneo di Atlanta. La cronaca di una simile partita non può che essere scarna, e forse i freddi numero bastano a render l’idea di come si sia sviluppata la tenzone: Gilles ha messo a segno 22 ace, uno in più di Karlovic, e ha realizzato il 96% di punti con la prima palla in campo facendo leggermente meglio del croato, fermo a un comunque discreto 89%. Detto in altri termini per impressionare maggiormente il lettore, il lussemburghese ha conquistato 5 punti in risposta alla prima di servizio, mentre Ivo ne ha portati a casa due. Di palle break non è nemmeno il caso di parlare, visto che i contendenti hanno fatto la loro brava fatica a guadagnare il “30” sul servizio avversario: Karlovic ha raggiunto il poco rassicurante traguardo una volta nel primo set e due nel secondo, mentre a Muller l’impresa è riuscita solo in un’occasione. Negli ineludibili tie break intervenuti a dirimere la contesa, il nativo di Zagabria ha regalato i mini break poi risultatigli fatali: nella prima frazione commettendo un cruciale doppio fallo sull’uno pari, nella seconda affossando in rete una volée sul due a uno in favore del lussemburghese.
Muller tenterà domani di conquistare all’alba dei trentatré anni il primo titolo in carriera, ma per riuscire nell’agognata impresa dovrà superare un giocatore che in quest’angolo di Brabante ha trovato una seconda casa. Sì, perché Nicholas Mahut in carriera ha sollevato solo tre volte un trofeo di singolare, e in due occasioni la festa si è tenuta nel giardino di Rosmalen. Il volleatore di Angers ha sconfitto dopo tre equilibrati set Sam Querrey, un omone magari non mobilissimo che però sull’erba, con il servizio che si ritrova, può essere rognoso. Perso il primo set al tie break, Mahut nel secondo ha alzato notevolmente il coefficiente di rischio delle proprie scelte, venendo ripagato già nel terzo gioco con il break che gli ha permesso di pareggiare il conto dei parziali. Nella frazione decisiva il giocatore californiano è parso stanco, e le poche ma efficaci idee che fin lì l’avevano portato sono diventate via via più confuse. Il numero 37 del mondo si è salvato dal baratro nel quarto game annullando con coraggio due pericolosissime palle break, ma i sempre più frequenti errori lo hanno travolto due giochi più tardi: Nicolas, più fresco e centrato, non ha dovuto far altro che raccoglierli e amministrarli, dimostrandosi lucido al momento di servire per il match. Dovesse vincere l’apertissima finale di domani contro Gilles Muller, Mahut eguaglierebbe il record di vittorie a ‘s-Hertogenbosch di Pat Rafter.
Risultati:
[7] G. Muller b. [3] I. Karlovic 7-6(5) 7-6(4)
[8] N. Mahut b. [5] S. Querrey 6-7(5) 6-4 6-4