Anche Serena Williams si è fatta coinvolgere dal dibattito sulla Brexit, il referendum sull’uscita della Gran Bretagna dalla Comunità Europea. Lo si è capito chiaramente durante la conferenza stampa che tengono i campioni in carica di Wimbledon: interrogata sul tennis, Serena mette il pilota automatico e risponde con aria rassegnata ai vari quesiti su avversarie, allenamenti, stress, condizioni di gioco. Giusto lo stretto necessario.
Si riprende un po’ quando racconta che il suo primo ricordo a Wimbledon non è da giocatrice ma da spettatrice, a Londra nel 1997 per seguire l’esordio della sorella maggiore Venus.
Ma si anima improvvisamente quando le chiedono un parere sull’esito del referendum inglese. Durante la conferenza stampa Serena ha già detto di essersi trasferita a Londra da lunedì 20 giugno, quindi ha avuto la possibilità di seguire sia il prima che il dopo. Incomincia a ragionare sugli aspetti economici, su come il voto abbia inciso sui tassi di cambio, sull’euro, sul dollaro, sulla sterlina. Poi dà l’impressione di avere un sussulto di autocontrollo, da vera professionista della racchetta: ferma a mezz’aria le mani che per la prima volta aveva cominciato a muovere, e tronca il discorso con una frase di circostanza: “E’ presto per fare previsioni, vedremo come andranno le cose”.
Ma visto che il tutto non riguardava l’aspetto strettamente tennistico, questa parte di intervista non è presente nella sintesi video del sito ufficiale dei Championships.
Serena Williams e la Brexit
Prima che si cominci a giocare, Serena Williams preferisce parlare di Brexit che di tennis
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