Wimbledon, donne: Kerber batte Halep nel festival del break, Venus non vuole fermarsi

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Wimbledon, donne: Kerber batte Halep nel festival del break, Venus non vuole fermarsi

Angelique Kerber continua la corsa verso il secondo titolo Slam in stagione, dopo gli Australian Open. Battuta Simona Halep in due set, in un incontro in cui il servizio è stato molto relativo: 13 break complessivi. Ad attendere la tedesca c’è Venus Williams, che a 35 anni torna in semifinale dopo il successo su Yaroslava Shvedova

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[4] A. Kerber b. [5] S. Halep 7-5 7-6(2) (da Londra, AGF)

kerber stats

Halep contro Kerber è il quarto di finale previsto dal tabellone, cioè l’unico in cui le teste di serie più alte hanno effettivamente rispettato il pronostico: si affrontano la numero 4 e la numero 5 del mondo.
Simona vince il sorteggio e decide di rispondere. Si inizia con un parziale di otto punti a uno per Kerber, che significa quindi servizio tenuto in apertura e break a suo favore: 2-0. Ma il servizio non sembra essere un reale fattore, e lo si capisce nei game successivi, quando i break si susseguono uno dietro l’altro.
Il fatto che la battuta non riesca a incidere sul punteggio non significa però che si tratti di un brutto match; anzi, il gioco decolla progressivamente: entrambe amano il palleggio sviluppato su più colpi, e la costruzione del punto attraverso geometrie articolate. E la palla corta diventa lo spunto per scambi divertenti e corpo a corpo a rete.
Man mano che gli scambi si susseguono, le due giocatrici provano colpi sempre più difficili: Angelique va a segno con un paio di drop-shot di rovescio lungolinea millimetrici, Halep da parte sua sfodera dei cross di dritto e di rovescio strettissimi che buttano oltre il corridoio l’avversaria lasciando il campo sguarnito.
E mentre il pubblico si diverte, si scopre che il break è diventato la regola del set: ce ne sono stati addirittura otto consecutivi dopo il primo servizio tenuto a zero da Kerber. Questo fa sì che Halep vada a servire sul 4-5 per rimanere nel set. E finalmente riesce (per la prima volta) a tenere la battuta: 5 pari dopo 33 minuti di gioco. Kerber tiene a sua volta a zero il servizio e rimette Simona nella scomoda situazione di dover servire per rimanere nel set: sul 30 pari una palla corta procura il set point a Kerber, che non deve nemmeno giocare per vincere il set, visto che se lo vede consegnato da un doppio fallo di Halep. 7-5 Kerber in 38 minuti.

I temi del secondo set non sono diversi dal primo, se non per il fatto che le giocatrici cominciano a tenere la battuta. Non che il servizio sia improvvisamente diventato fondamentale, solo che nessuna delle due è disposta a lasciarsi staccare nel punteggio e se questo significa dover tenere la battuta si finisce per riuscire a farlo.
L’equilibrio lo spezza Kerber vincendo otto punti di fila, grazie ai quali prima si porta sul 3-2 e poi ottiene il break del 4-2. Ma Halep reagisce e ottiene il controbreak immediato 3-4. Dopo 5 game vinti da chi serve, incomincia la sequenza dei break: quattro consecutivi.
Sul 5-3 Kerber non riesce a tenere la battuta, ma può ancora sperare di chiudere in risposta; questo significa che dopo 75 minuti di gioco Simona si trova nella condizione di servire per rimanere nel match sul 5-7, 4-5. Impresa riuscita (un solo quindici perso): 5 pari.
In pratica ci si gioca il set allo sprint. Angelique tiene il servizio e sale 6-5. Di nuovo Simona deve tenere il suo turno di battuta per rimanere nel torneo. Comincia male con un dritto lungolinea fuori misura, ma poi si aggiudica i 4 punti successivi grazie a un servizio non controllato e tre ottimi vincenti. Tie break. Ora il pubblico dà l’impressione di parteggiare per lei: la partita è divertente e probabilmente vorrebbe vedere un terzo set.
Ma Halep se lo gioca male: vince a rete il primo punto e poi perde i cinque successivi (di cui tre per errori evitabilissimi): 5-1 Kerber. Con una combinazione servizio/dritto Simona accorcia 5-2, ma poi perde lo scambio successivo per sfortuna, a causa di un passante di Angelique corretto dal nastro. Quattro match point Kerber. Basta il primo per chiudere, grazie a un rovescio largo di Halep. 7-5, 7-6 in 90 minuti esatti.

Halep ha giocato in progressione, utilizzando (come suo solito) il lungolinea per aprire il gioco e tenere il comando dello scambio. Kerber spesso ha lasciato dettare il ritmo all’avversaria, giocando in contenimento, ma introducendo di tanto in tanto palle corte o accelerazioni a sorpresa alla ricerca del vincente. Vincente comunque difficile da trovare per entrambe, visto che tutto sommato non dispongono di una potenza devastante, ma in compenso sanno difendere alla grande. Alla fine direi che la partita ha finito forse per adattarsi un po’ di più alle caratteristiche naturali di Angelique, e questo potrebbe aver fatto la differenza.

[8] V. Williams b. Y. Shvedova 7-6(5) 6-2 (Diego Serra)

stats Venus

Vince in due set Venus Williams contro Yaroslava Shvedova: era dal 1984 con la mitica Navratilova che una  ragazza di 34 anni non arrivava ai quarti. Con l’odierna vittoria Venus torna in semifinale a Wimbledon, ora affronterà Kerber, 3-2 i confronti tra le due, con l’ultimo successo di Venus però nel 2014. Nessun precedente invece tra Venus e Yaroslava.

Venus campione qui per cinque volte, alla sua diciannovesima partecipazione. Dieci invece le presenze di Shvedova, che ha raggiunto i sedicesimi nel 2012 e 2014. Oggi molto da recriminare per la giocatrice kazaka, che ha perso malamente il primo set, buttando via un break. Si sapeva che Venus avrebbe concesso qualcosa e così è stato, Con il passare degli anni la statunitense fa sempre più fatica a rispondere dal suo lato destro, cioè quando è costretta a muoversi. Per Shvedova si sapeva che il Campo 1 avrebbe causato una comprensibile emozione. Primo set e subito Venus in difficoltà, sono già due palle break da affrontare. Le gioca con precipitazione Shvedova e Venus si salva. Ma nulla può la statunitense nel quinto game, ferma troppo ferma davanti alle bordate kazake. Nel quinto game poi si fa sotto quell’emozione di cui parlavamo e Shvedova sbaglia tutto facendosi brekkare. Match in parità ma con brivido nel quinto game, dove Shvedova ha un set point, che Venus rintuzza con il servizio. Si va al tiebreak, e il primo minibreak è ancora kazako, ma viene di nuovo sciupato, e allora alla venere nera tutti questi regali non ci stanno, e Venus chiude il tiebreak con due minibreak per 7 a 5. Lo sconforto è tutto sul volto della Shvedova. Nel set successivo Shvedova lascia andare un po’ di più i colpi, sbagliando però anche tanto soprattutto al servizio. Lascia sei palle break nei primi tre game di servizio e Venus le infligge ben tre break decisivi. Venus perde a sua volta il servizio nel secondo game, dimostrando che comunque la sua mobilità non può più essere quella dei bei tempi. Insomma ogni tanto deve tirare il fiato. Chiude comunque per 6-2, con Shvedova brava a concedere al pubblico di Wimbledon una bella difesa del primo match point, rintuzzato con un dritto da antologia. Ora per Venus la semifinale con Kerber, vista la forma della sua avversaria sarà certamente più dura, meno tempo per riposare e meno passaggi a vuoto dell’avversaria dove poter concedersi qualche pausa. Dall’altra parte però il sogno di tornare in finale.

Risultati:

[1] S. Williams vs A. Pavlyuchenkova
[19] D. Cibulkova vs E. Vesnina
[4] A. Kerber b. [5] S. Halep 7-5, 7-6(2)
[8] V. Williams b. Y. Shvedova 7-6(5) 6-2

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