Wimbledon interviste, Berdych: "I giocatori dovrebbero aver più voce in capitolo sulle interruzioni"

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Wimbledon interviste, Berdych: “I giocatori dovrebbero aver più voce in capitolo sulle interruzioni”

Wimbledon interviste, ottavi di finale: T. Berdych b. J. Vesely 4-6 6-3 7-6(8) 6-7(9) 6-3. L’intervista del dopopartita a Tomas Berdych

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Ti è stato detto che non ti era concesso andare sul Campo Centrale ieri?
Non ho ricevuto una risposta chiara in proposito. Sì l’ho richiesto. Specialmente perché avevo già giocato due giorni consecutivi. Sentivo che c’era una possibilità di concluder l’incontro. Ma non ho capito perché mi sia stata data una risposte negativa. Mi sono lasciato tutto alle spalle e preparato per finire oggi il match.

Puoi spiegarci quale era il problema che hai avuto alla fine del quarto set con la luce? Ti sei sorpreso che il match non sia stato interrotto considerate le tue richieste al giudice di sedia?
Non ci vedevo abbastanza. Questo è il punto. Ho chiesto di fermarci. Ma mi è stato detto che era troppo tardi e bisognava finire. L’altro problema è che l’arbitro ci ha avvertito che l’occhio di falco non funzionava più. Non so perché dobbiamo giocare in queste situazioni quando non funziona il sistema. Non penso che l’occhio umano possa valutare meglio. Potete farvi l’idea che volete. È la terza volta di fila che mi capita. Ci sto facendo l’abitudine.

In altre situazioni nel torneo, alcuni giocatori si sono lamentati che i campi erano scivolosi a causa della pioggia e che i giocatori dovrebbero avere voce in capitolo sulla decisione di sospendere il gioco. Data la tua esperienza di ieri, quale ruolo pensi dovrebbero avere i giocatori nel decidere quando tornare in campo?
Questa è una bella domanda. Penso che sicuramente noi dovremmo avere una voce in capitolo su questo perché siamo quelli che sono sul campo. Siamo quelli che stanno giocando. Queste decisioni vengono prese da gente che se ne sta su una sedia invece. È un po’ ingiusto in un certo senso. Ma è così. Non possiamo farci nulla. Dobbiamo confrontarci con la situazione per quella ch è. Bisogna stare concentrati su quello che si deve fare in campo. Quando sai che non puoi cambiare una decisione non ha senso nemmeno provarci.

Hai raggiunto la finale qua sei anni fa. Cosa è cambiato?
Sono sei anni più vecchio (sorriso)

Traduzione a cura di Valerio Vignoli

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