[3] A. Ramos-Vinolas b. [5] F. Verdasco 6-3 6-4
A contendersi il titolo dello Swedish Open 2016 sulla terra di Bastad, sotto gli occhi di re Orso I, al secolo Bjorn Borg, sono due mancini spagnoli, il n°35 ATP Albert Ramos-Vinolas e il 59 Fernando Verdasco. I precedenti vedevano quest’ultimo in vantaggio per 3-1 ma il giovane connazionale è in un gran momento di forma, certificato ieri dalla prima vittoria in carriera contro David Ferrer, ed entra nel match come una tigre nell’arena. Fernando sta disputando una buona stagione sulla terra, come dimostra la recente affermazione a Bucarest, ma oggi fatica a carburare. Serve per primo e annulla subito una palla break ma cede i due seguenti turni in battuta giocando orribilmente e commettendo una lunga serie di banali errori. Ramos è presente e concentrato, si muove alla grande e in questa fase non deve fare molto più che rimandare di là la palla. Paga un solo momento no cedendo uno dei due vantaggi conquistati nel sesto gioco ma il suo avversario in battuta è un pianto e il terzo break subìto pone fine ad un primo parziale senza storia. E il modo col quale questo si chiude rende manifesto lo stato di confusione di Verdasco, il quale sul 15-40 non trova di meglio che tentare una palla corta che vola alta due metri sulla rete e rimbalza quasi sulla linea di servizio. L’altro si avventa e fa un buco per terra.
Ad inizio secondo set Fernando si scuote e va subito a palla break ma l’avversario risponde con un ace prima di tenere. Ora sembra finalmente entrato nel match ma continua a pagar dazio con tanti non forzati, molti dei quali si spengono debolmente in rete. Ramos invece prosegue a velocità di crociera, convinto di sé e del suo gioco al punto di deliziare il pubblico con pregevoli lob liftati e passanti di dritto in corsa. A differenza del primo, il secondo set rimane inizialmente in equilibrio ma ad un occhio attento il padrone del match è sempre Albert, che mena le danze nella maggior parte degli scambi. Verdasco manca altre due opportunità nel quinto gioco, la seconda con un inguardabile dritto largo, e questo è di fatto il canto del cigno. Nel’ottavo game infatti è il suo avversario a strappargli per la quarta volta la battuta, grazie all’ennesimo dritto scentrato sul punteggio di 30-40. Albert paga dazio all’emozione perdendo il servizio sul più bello ma recupera lucidità e chiude alla risposta con il quinto break di giornata per la sua prima vittoria nel circuito ATP.