Sono passati molti anni da quando una tennista greca si affacciava al circuito maggiore, raggiungendo la quattordicesima posizione nel ranking mondiale (maggio 2003) e offrendo al mondo sportivo un esempio di costanza e dedizione assolute per uno sport che di certo nel proprio Paese d’origine non era particolarmente incentivato. Dopo alcuni anni in cui sembrava essersi assestata su posizioni di primo piano all’interno del circuito – famosa la sua vittoria nel primo turno di Wimbledon 2005 contro Justine Henin, reduce dal titolo parigino – gli infortuni cominciarono a tempestare il prosieguo della sua carriera. Per una giocatrice che faceva dello slice la sua dote e la sua filosofia, le numerose operazioni ad entrambe le ginocchia ne inficiarono la flessibilità, compromettendone in tal modo la resa e quindi i risultati. Ad un vertiginoso crollo di classifica corrispose la sottrazione al circuito femminile di uno dei rari casi di rovescio monomane, delizioso movimento che sapeva miscelare con manifesta sagacia il colpo piatto alla rasoiata filo-terra, variazioni che si prestavano particolarmente bene per il gioco su erba.
Oggi, Eleni Daniilidou sta tentando per l’ennesima volta di rientrare nel circuito, partendo dalle radici, andando a disputare tornei minori che le dovrebbero far riacquistare fiducia e forma fisica. Se la settimana scorsa la tennista greca è riuscita a conquistare il titolo in doppio al 25,000 di Imola (in coppia con Lisa Sabino), questa settimana sono le prestazioni in singolare che stanno facendo ben sperare per un plausibile ritorno a buoni livelli della tennista ellenica. Con una lusinghiera predilezione per il suolo italico, Eleni Daniilidou sta attualmente disputando il torneo internazionale GPS Mediolanum di Schio da 10,000 dollari. Dopo un primo incontro in cui si è sbarazzata agevolmente della testa di serie numero 2 Victoria Bosio, Eleni si è riconfermata vincendo in ottavi di finale su Ludmilla Samsonova col punteggio di 6-3 6-3. Al termine del secondo incontro la tennista greca si è dimostrata particolarmente soddisfatta della propria prestazione nonché condizione attuale, dichiarando che il suo obiettivo principale è quello di “ritornare e riavere indietro il mio ranking”. Come se qualcosa in suo possesso le fosse stato strappato via, come se il destino troppe volte crudele dovesse infine restituire ciò che le è stato tolto.
A quasi 34 anni, Eleni Daniilidou continua a deliziare coloro che hanno la fortuna di assistere alle sue esibizioni, continua a perseverare nel suo sogno e nel motivo d’esistere. Se anche non dovesse spuntarla in quarti di finale contro l’italiana Fossa Huergo, quel che è parso evidente dalle sue parole e dalla sua convinzione è il fatto che non si fermerà, destino avverso o meno il tennis è la sua strada e quella continuerà a seguire. Un modello di impegno e passione, una delizia per lo sguardo, la dimostrazione che il tennis è bello di per sé, a prescindere dai montepremi e dai palcoscenici. Sempre.
Riccardo Zuliani